Edizione introspettiva e cupa, segnata dai debutti di mostri sacri come Renato Zero e Riccardo Cocciante, che si aggiudica il titolo con “Se stiamo insieme”
La quarantunesima edizione del Festival della canzone italiana, in scena al Teatro Ariston di Sanremo dal 27 febbraio al 2 marzo del 1991, è stata presentata dalla coppia di attori formata da Andrea Occhipinti ed Edwige Fenech. Trentasei le canzoni in gara, suddivise nelle due categorie: Campioni e Nuove Proposte. Tra i big di ritorno in riviera, ricordiamo: Loredana Bertè, Raf, Umberto Tozzi, Enzo Jannacci, Gianni Bella, Amedeo Minghi, Mietta, Al Bano Carrisi e Romina Power, Fiordaliso, Grazia Di Michele, Eduardo De Crescenzo, Mariella Nava, i Ladri di Biciclette, Rossana Casale, Riccardo Fogli, Marco Masini, oltre ai debutti di Renato Zero, Pierangelo Bertoli, dei Tazenda, Sabrina Salerno, Jo Squillo e del vincitore Riccardo Cocciante, alla sua unica presenza alla kermesse con l’intensa ballad “Se stiamo insieme”.
Tanti gli emergenti, invece, si fecero largo: Irene Fargo, i Timoria, Bungaro, Marco Conidi, Rosario Di Bella, Rita Forte, Giovanni Nuti, Patrizia Bulgari, le Compilations, i Fandango, Dario Gay, Marco Carena, Gianni Mazza, Rudy Marra, Paola De Mas, Gitano, Stefania La Fauci e il primo classificato Paolo Vallesi, che si aggiudicò il titolo con “Le persone inutili”. Proprio come l’anno precedente, si ripete la formula dell’abbinamento con gli artisti internazionali, tra cui ricordiamo: Gloria Gaynor, Sarah Jane Morris, Grace Jones, Laura Branignan, Bonnie Tyler, Howard Jones, Randy Crawford, Ofra Haza e Dee Dee Bridgewater.
Top e Flop di Sanremo 1991
Top
1. Renato Zero – “Spalle al muro”
2. Riccardo Cocciante – “Se stiamo insieme”
3. Umberto Tozzi – “Gli altri siamo noi”
Flop
1. Ladri di Biciclette – “Sbatti ben su del Be Bop”
2. Gianni Mazza – “Il lazzo”
3. Marco Carena – “Serenata”
Ad imporsi nelle classifiche di vendita all’indomani dalla manifestazione, oltre alla vittoriosa “Se stiamo insieme” di Riccardo Cocciante, sarà soprattutto “Spalle al muro” di Renato Zero, che riuscirà nel complicato intento di mettere d’accordo il parere della critica con i favori del pubblico. Tra gli altri brani di successo, ricordiamo: “Gli altri siamo noi“ di Umberto Tozzi, “Perché lo fai” di Marco Masini, “Oggi un Dio non ho” di Raf, “In questa città” di Loredana Bertè (scritta da Pino Daniele), “Spunta la luna dal monte“dei Tazenda con Pierangelo Bertoli, “Oggi sposi” di Al Bano e Romina (alla loro ultima presenza insieme in gara), “Nenè“ di Amedeo Minghi, “Dubbi no”di Mietta, “Gli uomini“ di Mariella Nava, “La fila degli oleandri“ di Gianni Bella, “E la musica va”di Eduardo De Crescenzo, “La fotografia” di Enzo Jannacci e “Siamo donne“ della curiosa coppia formata da Jo Squillo e Sabrina Salerno.
LE CONCLUSIONI DEL DIRETTORE
Il Festival del 1991 è l’edizione della tristezza con la malinconia che regna sovrana tra le proposte musicali perfettamente rappresentati dai due migliori episodi di Renato Zero e Riccardo Cocciante che incantano l’Ariston con la loro melodia struggente ed emotivamente intensa. Se Cocciante, però, vince grazie al suo essere etereo e celeste nel suo interpretare l’amore reale ma vissuto ai massimi livelli, Zero si affida alla disperazione e alla concretezza della penna di Mariella Nava che confeziona alla perfezione l’inno divenuto celebre come “Vecchio”. E’ a lui che l’Ariston tributa la standing ovation più sentita e lunga dell’edizione rendendo impossibile la prosecuzione dello spettacolo ai conduttori, costretti a fermarsi per rendere omaggio all’artista romano.
Appassionato di scrittura, consumatore seriale di musica italiana e spettatore interessato di qualsiasi forma di intrattenimento. Innamorato della vita e della propria città (Milano), ma al tempo stesso viaggiatore incallito e fantasista per vocazione.
Appassionato di scrittura, consumatore seriale di musica italiana e spettatore interessato di qualsiasi forma di intrattenimento. Innamorato della vita e della propria città (Milano), ma al tempo stesso viaggiatore incallito e fantasista per vocazione.
7 pensiero su “Sanremo 1991, viaggio nella storia del Festival”
[…] “Le persone inutili” (con il quale si è aggiudicato la categoria Nuove Proposte del Festival di Sanremo 1991), “Ritornare a vivere”, “Le amiche”, “Quando perdi la donna che hai”, “La forza […]
[…] periodo di crisi creativa vissuto negli anni ’80, due partecipazioni al Festival di Sanremo nel 1991 con “Spalle al muro” e nel 1993 con “Ave Maria”, il ritrovato successo commerciale con il […]
[…] del 2000, “Raccontami di te” di Marco Masini del 2000, “Raccontami” di Francesco Renga del 2001, “Ragazza di periferia” di Anna Tatangelo del 2005, “Riesci a innamorarmi” dei Modà del […]
[…] che mettono in risalto l’inedito ruolo da interprete di Renato (espresso magnificamente a Sanremo 1991 con “Spalle al muro” di Mariella Nava), spiccano le sue personali e intense versioni […]
[…] (“Favola”) e Ligabue (“Sogni di Rock & Roll“). Debutta al Festival di Sanremo nel 1991 in coppia con i Tazenda, sulle note della celeberrima “Spunta la luna dal monte” che si […]
[…] partecipato due volte al Festival di Sanremo, nel 1991 con “Spalle al muro” e nel 1993 con “Ave Maria”, piazzandosi rispettivamente al secondo e […]
[…] viaggio nella storia del Festival di Sanremo prosegue nel segno della continuità, quella del 1991 è un’edizione molto simile alla precedente. Dopo l’anno sabbatico al Mercato dei Fiori, la […]
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