Il trionfo del nazionalpopolare porta inaspettatamente alla vittoria Luca Barbarossa, seguito da un’indimenticabile Mia Martini. Tra i giovani si impone la coppia Aleandro Baldi – Francesca Alotta
La quarantaduesima edizione del Festival della canzone italiana, in scena al Teatro Ariston di Sanremo dal 26 al 29 febbraio del 1992, è stata affidata per la quarta volta al conduttore Pippo Baudo, affiancato da un trio tutto al femminile composto da Milly Carlucci, Brigitte Nielsen ed Alba Parietti. Quaradue le canzoni in gara, suddivise nelle due categorie “Campioni” e “Novità”. Tra i big al debutto, ricordiamo: Giorgio Faletti, Lina Sastri, la Nuova Compagnia di Canto Popolare e Pietra Montecorvino, mentre tra i veterani si segnalano i ritorni di Mia Martini, Pierangelo Bertoli, Massimo Ranieri, Fausto Leali, i Matia Bazar, Michele Zarrillo, Mariella Nava, Mino Reitano, Peppino Di Capri, Pupo, (in sostituzione di Jo Squillo, squalificata per aver proposto un brano che non era inedito), i Ricchi e Poveri, Orietta Berti, Drupi, i Formula 3, Paolo Mengoli, Franco Fasano, Flavia Fortunato, i New Trolls, Scialpi, i Tazenda, Paolo Vallesi, Riccardo Fogli e il vincitore Luca Barbarossa, trionfante con “Portami a ballare”, struggente ballad incentrata sul tema del rapporto tra madre e figlio.
Tanti i giovani emergenti, tra cui: Andrea Mingardi, Alessandro Bono, Tosca, Gatto Panceri, Massimo Modugno, Irene Fargo, Alessandro Canino, Lorenzo Zecchino, gli Aeroplanitaliani, Bracco Di Graci, Aida Satta Flores, Rita Forte, gli Statuto, Giampaolo Bertuzzi, Andrea Monteforte, Patrizia Bulgari, Stefano Polo, i Tomato e i due vincitori Aleandro Baldi e Francesca Alotta con “Non amarmi”, brano che verrà ripreso in versione latina, qualche anno più tardi, da Jennifer Lopez e Marc Anthony. Tra gli ospiti internazionali, ricordiamo Annie Lennox, Natalie Cole e MC Hammer.
Top e Flop di Sanremo 1992
Top
1. Mia Martini – “Gli uomini non cambiano”
2. Aleandro Baldi e Francesca Alotta – “Non amarmi”
3. Luca Barbarossa – “Portami a ballare”
Flop
1. Giorgio Faletti e Orietta Berti – “Rumba di tango”
2. Paolo Mengoli – “Io ti darò“
3. Scialpi – “E’ una nanna”
Ad imporsi nelle classifiche di vendita all’indomani dalla manifestazione, oltre ai due temi trionfanti “Portami a ballare” di Luca Barbarossa e “Non amarmi” della coppia Baldi-Alotta, sarà soprattutto “Gli uomini non cambiano” di Mia Martini, uno dei pezzi più amati dal pubblico dell’interprete calabrese. Tra gli altri brani di successo, ricordiamo: “La forza della vita“ di Paolo Vallesi, “Brutta“ dell’esordiente Alessandro Canino, “Ti penso“ di Massimo Ranieri, “Italia d’oro” di Pierangelo Bertoli, “Piccoli giganti” dei Matia Bazar (per la prima volta in gara con la voce di Laura Valente, dopo l’addio di Antonella Ruggiero), “Perché” di Fausto Leali, “Pitzinnos in sa gherra” dei Tazenda, “Strade di Roma“ di Michele Zarrillo (scritta in coppia con Antonello Venditti, alla sua unica presenza a Sanremo in veste di autore), “Favola blues” di Peppino di Capri e Pietra Montecorvino, “Mendicante” di Mariella Nava, “Con un amico vicino“ di Alessandro Bono e Andrea Mingardi, “Come una Turandot“ di Irene Fargo, “L’amore va oltre” di Gatto Panceri e “Zitti zitti (Il silenzio è d’oro)“ degli Areoplanitaliani.
LE CONCLUSIONI DEL DIRETTORE
E’ un Festival sereno quello del 1992 condotto dal grande Pippo Baudo all’apice della sua carriera televisiva e festivaliera. A spiccare è la presenza di Mia Martini, tornata a Sanremo a due anni da “La nevicata del ’56” con una nuova perla musicale dedicata alla disillusione verso gli uomini cantati con un testo intenso e tremendamente reale scritto da Giuseppe Dati, Giancarlo Bigazzi e Marco Falagiani. L’interprete calabrese, giunta alla sua quarta partecipazione in carriera, è più vicina che mai alla vittoria tanto meritata quanto aspettata ma, anche questa volta, inaspettatamente (malgrado tutti i pronostici favorevoli) fallisce e si piazza al secondo posto dietro la sorpresa di Luca Barbarossa. A Mimì, però, viene riservato il ruolo di rappresentare nuovamente l’Italia all’Eurovision Song Contest dove interpreterà “Rapsodia” classificandosi al quarto posto. Una partecipazione che permette all’Europa di riabbracciare e rivedere l’interprete che aveva già aveva incantato la Francia grazie a Charles Aznavour alla fine degli anni ’70. Sarà questa la sua ultima partecipazione al Festival europeo e la penultima a quello italiano prima dell’ultima (deludente) comparsa nel 1993 affianco alla sorella Loredana Bertè. |
Nico Donvito
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