Sanremo 2014, viaggio nella storia del Festival
Formula che vince non si cambia, ma gli ascolti non premiano. Arisa si riprende la vittoria sfiorata due anni prima, soffiandola a sua volta a Francesco Renga

Tra le Nuove Proposte, invece, spiccano le presenze di Diodato, Zibba, Veronica De Simone, Filippo Graziani, The Niro, Bianca, Vadim e Rocco Hunt, che si aggiudica il titolo con “Nu juorno buono”. Numerosi gli ospiti musicali che si sono esibiti nel corso delle serate, tra cui ricordiamo Cat Stevens, Damien Rice, Stromae, Rufus Wainwright, Paolo Nutini, Gino Paoli, Renzo Arbore, Raffaella Carrà, Marco Mengoni, Luciano Ligabue e Claudio Baglioni.
Top e Flop di Sanremo 2014
Top
1. Arisa – “Controvento”
2. Francesco Renga – “Vivendo adesso”
3. Giusy Ferreri – “Ti porto a cena con me”
Flop
1. Ron – “Sing in the rain”
2. Frankie hi-nrg mc – “Pedala”
3. Antonella Ruggiero – “Da lontano”

LE CONCLUSIONI DEL DIRETTORE
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Quello del 2014 può, senza ombra di dubbio, etichettato come un Festival fin troppo prevedibile nel suo svolgimento (esattamente uguale in tutte le sue componenti all’edizione precedente) e nella sua naturale conclusione. A vincere è la super-favorita Arisa che con ‘Controvento’ si prende quel leoncino che, in realtà, le sarebbe spettato con più merito nel 2012 con ‘La notte’ rubandolo, di fatto, al vero vincitore morale e, probabilmente, alla canzone pop più spendibile e “bella”: ‘Vivendo adesso’ di Francesco Renga. O meglio, di Elisa. La mano della friulana si sente, infatti, pesantemente nella delicata ballata dedicata ad un amore fisico e concreto vissuto tra le stanze di un albergo. Ed è proprio la scrittura articolata e vocalmente complessa della Toffoli a ripuntare su Renga i riflettori dopo anni passati in sordina. Arisa, di contro, vince ma fa partire il suo periodo più buio dal punto di vista della popolarità e del successo discografico. Da notare è anche il bel ritorno di Giusy Ferreri, che in atmosfere cupe cala il poker con l’intensa ‘Ti porto a cena con me’ firmata da quel Roberto Casalino che l’anno prima (con la stessa formula compositiva) aveva sbancato l’Ariston con ‘L’essenziale’ e che, anche in questa circostanza, dimostra il suo essere un autore sopraffino. Ron subisce l’ingiusta scelta tra i due brani vedendosi eliminata l’ispirata ‘Un abbraccio unico’ mentre Cristiano De Andrè dona una boccata d’eternità cantautorale con la bella ‘Il cielo è vuoto’. Noemi passa alla contemporaneità con delle incomprensibili scelte leggere ed internazionali che ne riducono gli attacchi di panico ma la distaccano dal gusto popolare come mai prima. |