martedì 3 Dicembre 2024

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Sanremo 2016: la pagella della quarta serata

Serata decisiva e per il circuito delle Nuove Proposte, di cui è stato proclamato il vincitore, e per i big, che hanno visto l’esclusione (ancora provvisoria) di 5 cantanti dalla gara. Veniamo però alle pagelle delle canzoni e delle esibizioni della serata:

img_53331. ANNALISA – IL DILUVIO UNIVERSALE

Le sue quotazioni per una possibile vittoria salgono di serata in serata e dopo stasera non faranno che aumentare ancora. La canzone è una delle più complicate di questo Festival e sicuramente anche la meno radiofonica del repertorio della savonese che dall’anno scorso ha fatto un bello stacco. La qualità c’è sia nella musica che nel testo (di cui è anche co-autrice), la voce pure (e pure tanta) ma quello che risulta difficilmente immaginabile è il futuro di questo brano fuori dall’Ariston: davvero qualcuno la canticchierà sotto la doccia? VOTO: 6/7

img_53402. ZERO ASSOLUTO – DI ME E DI TE

Erano a rischio già nelle prime due serata e conservano la loro posizione in fondo alla classifica. Stasera si giocano il tutto per tutto. Il loro è il brano più orecchiabile dell’intera kermesse ma ha nella banalità del testo il suo punto più debole: sa di già sentito e musicalmente la storia non è diversa; senti la canzone e non puoi che dire “è degli Zero Assoluto”, e non sempre questo è un bene. In più dei due uno canta l’80% del brano l’altro si limita a gesticolare a canticchiarsela da solo senza microfono. Non meritavano comunque l’esclusione. VOTO: 6

img_53433. ROCCO HUNT – WAKE UP!

I giornalisti stravedono per questo brano, la rete fa lo stesso (il suo, per ora, è il videoclip più cliccato su YouTube), l’Ariston batte le mani a tempo ad ogni sua esibizione ma poi sulle classifiche non sfonda e la sensazione un minuto dopo l’esibizione è che nulla sia successo. Orecchiabile e allegra, anche se i temi sono tutt’altro che felici, ma tutto profuma di retorica già ampiamente consumata: Rocco della situazione politica del Sud ne hanno già parlato a miliardi. E’ un po’ poco per vincere Sanremo anche se arriverà molto in alto. VOTO: 5.5

Irene-Fornaciari_Angelo-Trani_D102460-2_b-e14539875335154. IRENE FORNACIARI – BLU

Lei, al contrario, parla sempre di un argomento di estrema attualità ma lo fa con classe, eleganza e raffinatezza sia nella scrittura del brano che dal punto di vista vocale. Sembra rinata e per una volta tanto occorrerebbe andare oltre i pregiudizi che da sempre la condannano. Brava! Non vincerà mai, forse non arriverà nemmeno in finale a questo punto ma la sua è la canzone dal testo più bello! VOTO: 9

740x350xgiovanni-caccamo-deborah-iurato-740x332.png.pagespeed.ic.Gt6NM2AnW35. GIOVANNI CACCAMO e DEBORAH IURATO – VIA DA QUI

Il duetto dell’anno cresce di ascolto in ascolto e questo è un bene per loro che trovano una fusione tra le loro voci sempre più omogenea pur essendo diametralmente opposti vocalmente parlando: lui così raffinato, melodico e cantautorale, lei, invece, potente, graffiante e pop. Sono tuttora convinto che avessero interpretato questo stesso brano singolarmente il risultato sarebbe stato migliore. Tuttavia, sono i grandi favoriti della vigilia, sapranno vincere davvero? VOTO: 7

img_53136. ENRICO RUGGERI – IL PRIMO AMORE NON SI SCORDA MAI

Tutti i critici normali lo acclamano come l’unico vero rappresentante del rock di quest’edizione, come il detentore del miglior testo (già premiato) e come l’interprete-autore di una delle più belle canzoni di questo Festival. Per quanto mi riguarda il suo è un buon brano, ottimo se non lo avesse cantato lui. Personalmente trovo l’arrangiamento troppo vecchio e lui altrettanto troppo retrò come gusto e modo di interpretare. Vuole fare il rocker ma oltre a tenere il microfono con l’asta sempre in obliquo non vedo altro. VOTO: 4

francesca-770x4707. FRANCESCA MICHIELIN – NESSUN GRADO DI SEPARAZIONE

Lei, personalmente, è la sorpresa vera e propria di questa edizione della kermesse sanremese. Il suo è già un tormentone per le radio che non potranno che trasmetterla a ruota per settimane. Non è nuova a brani di questo genere ma questo forse li supera tutti (o quasi, L’amore esiste rimane il suo successone insuperabile). Un pezzo che cresce di ascolto in ascolto e che acquista sempre più forza sposandosi perfettamente alla voce cristallina della big più giovane in gara quest’anno. Brava, brava, bravissima! VOTO: 8.5

elio1-300x3008. ELIO E LE STORIE TESE – VINCERE L’ODIO

Ora rischio nuovamente il linciaggio e l’espulsione da qualsiasi ordine professionale. La verità è che loro non mi piacciono: non mi piacciono vocalmente, non mi piacciono musicalmente, non mi piacciono. Non mi sono mai piaciuti. Sarò io ottuso ma questo brano proprio non lo capisco e non ci vedo quel capolavoro di genialità come si dice. Per come la vedo io non hanno nulla a che fare con una manifestazione di musica popolare: nessuno canticchierebbe mai questo brano sotto la doccia (anche se è fatto di 7 ritornelli nessuno resta in testa ed è abbastanza assurdo!), nessuno potrebbe mai davvero dire che quel testo così frammentario custodisce davvero un messaggio. Una presa in giro, una bellissima canzone di satira ma nulla di più. E il voto va di conseguenza in questo contesto. Fossimo stati altrove sarebbe stato diverso… VOTO: 0

imgresize9. PATTY PRAVO – CIELI IMMENSI

Altro caso particolare di quest’edizione. E’ una di quelle che ha stonato di più (ma non quella che ha stonato di più!) ma dalla sua ha 50 anni di carriera, una classe vocale indiscutibile e un portamento da vera diva della musica, anzi, da Divina come è tradizione chiamarla. La ragazza del Piper interpreta un ottima ballata di Fortunato Zampaglione che si adatta egregiamente al repertorio più classico dell’interprete veneta. Tralasciando le varie stonature è un bel brano e nella versione del disco trova il suo perchè. VOTO: 7+

img_531610. ALESSIO BERNABEI – NOI SIAMO INFINITO

La sua è la canzone che fa ballare di più, quella che sposa il fortunato dance portato da Nek lo scorso anno, quella che in radio dovrebbe andare alla grande da qui alle prossime settimane (se non consideriamo pregiudizi vari). Criticatissimo dalla stampa è riuscito comunque ad approdare in finale (meritatamente) ma difficile possa avvicinarsi al podio. Per lui però questa è una partenza importante. VOTO: 7/8

img_528011. NEFFA – SOGNI E NOSTALGIA

Scanzonato come non mai, svogliato in egual misura è lui stesso a voler uscire il prima possibile da questa competizione ed in effetti per lui che ieri sera è finito nuovamente a rischio eliminazione le speranze di tornare in gara sono davvero poche. Dopotutto la sua canzone era una delle più brutte, chiaramente ispirata a Celentano (che è passato di moda da qualche decennio ormai) e con una base melodica che è sempre la stessa da almeno 5 anni. VOTO: 3

img_527612. VALERIO SCANU – FINALMENTE PIOVE

Lui è quello che qui a Sanremo ha il record di critiche. Ogni anno qualcuno fa una battutina tirandolo in causa per i suoi “laghi” famosi. Con questo brano firmato da Fabrizio Moro dimostra di esser cresciuto e maturato artisticamente da quando nel 2010 a soli 20 anni vinse il Festival con la leggendaria “Per tutte le vote che…”. E’ uno dei pochi che non stona mai, con un look impeccabile e con una consapevolezza spiccata di quello che si gioca. Bravo! E la canzone è gradevole (non per nulla è al primo posto su iTunes ormai da tre giorni). VOTO: 8

img_528613. DEAR JACK – MEZZO RESPIRO

A sorpresa finiscono tra i 5 papabili eliminati e il merito, o la colpa dipende dai punti di vista, non può che essere della cosiddetta giuria degli “esperti”. Tuttavia, il loro è uno dei brani più orecchiabili con quel ripetersi all’infinito di “mezzo respiro” nel ritornello. Non è la canzone del secolo o quella che rimarrà nella memoria per il testo più sofisticato ma non sfigura. Qualcosa mi dice che però il pubblico li ripescherà anche se poi difficile si possano allontanare dal 16° posto a cui le giurie li condanneranno. Non so perchè ma mi danno per la prima volta davvero il senso di gruppo e di “famiglia” in quell’abbraccio che conclude ogni loro esibizione. VOTO: 7++

2016-02-09-22_45_02-Video-Rai.TV-Sanremo-2016-Noemi-La-borsa-di-una-donna-Sanremo-2016-324x23514. NOEMI – LA BORSA DI UNA DONNA

Se penso ai pronostici con cui si apriva questo Festival mi mangio le mani facendo riferimento a Noemi. E credo che lei farebbe lo stesso. Dispiace perchè si è giocata la vittoria, un’altra volta, scegliendo un brano totalmente inadatto a quel palco per la struttura melodica con solo due ritornelli tra l’altro indistinguibili dalle strofe. Peccato perchè nell’album aveva almeno 4 brani che poteva fare cento volte meglio. Questa canzone non funziona proprio: per nulla radiofonica, ancor meno immediata o canticchiabile. In una parola l’opposto di quello che serve per far bene a Sanremo. VOTO: 6.5

img_533515. STADIO – UN GIORNO MI DIRAI

Il pubblico li acclama dopo la vittoria della serata delle cover con “La sera dei miracoli” di Lucio Dalla e ieri sera hanno chiesto addirittura il bis. La canzone è una perla dal punto di vista autorale e compositivo che cantata da qualsiasi grande voce della musica italiana avrebbe raccolto attorno a se montagne di dischi di platino. Un tema profondo e non scontato unito ad una melodia radiofonica e orecchiabile, la perferzione. La magia si rompe solo a causa della voce di Curreri: troppo graffiata, troppo “rauca”, troppo inadatta. Purtroppo. Era una canzone da vittoria ma difficilmente potrebbe farcela anche se le giurie la stra-voteranno. Ma mai dire mai, potrebbero fare una sorpresa. VOTO: 7+

img_523516. ARISA – GUARDANDO IL CIELO

Lei è una di quelle che sa raccogliere attorno a se tutti i consensi e tutte le attenzioni ma stavolta fallisce miseramente. Nessuno sembra interessarsi a lei, nessuno ne parla, nessuno se la ricorda. Il brano è un bel pezzo che si abbina magnificamente alla sua voce celestiale sempre impeccabile ma forse perde nuovamente il confronto con i capolavori di “La notte” e “Meraviglioso amore mio” e già una vittoria le è stata regalata grazie a quei brani (quella del 2014 con “Controvento”). Due sarebbero troppe. Lei non voleva esserci ma c’è per Carlo Conti e per la sua casa discografica ma forse si percepisce troppo questo suo non voler far parte dei giochi. VOTO: 8-

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17. LORENZO FRAGOLA – INFINITE VOLTE

Sarà anche sgrammaticato quando canta “sento come se hai paura” ma il suo è un brano da hit e fidatevi che in radio andrà alla grande per un bel po’ e probabilmente bisserà il successo dell’anno scorso guadagnandosi il premio come brano della kermesse più venduto. Non vincerà, questo è certo, e non di certo per colpa del pubblico. Una sorta di accanimento terapeutico verso di lui e questo brano che, pur non essendo il più bello dell’edizione o quello di più alto spessore, sarebbe forse il degno, tra quelli che si stanno giocando il leone, d’oro a vincere. VOTO: 8+

img_533918. BLUVERTIGO – SEMPLICEMENTE

Addio Morgan. Probabilmente all’Ariston difficilmente ci farà ancora ritorno ed è un peccato pensando a quello che quest’uomo è stato in grado di scrivere e di cantare in passato. Stavolta fa proprio un buco nell’acqua. Il brano si avvita su stesso fino a far perdere il filo del discorso a chiunque sia musicalmente, dove si destreggia tra milioni di stili diversi, che testualmente, dove sembra stia facendo un trattato filosofico per nulla semplice. La voce da il colpo di grazia. Non ci siamo. VOTO: 3

img_5250-219. DOLCENERA – ORA O MAI PIU’ (LE COSE CAMBIANO)

Brava, brava, brava, brava. Potrei continuare all’infinito ma pensando a lei e al suo brano mi viene in mente solo questa parola. Una che la sua musica se la scrive, se la suona, se la registra e se la produce. Una che sa fare qualsiasi stile le salti in mente dall’elettronica, al pop, al rock., al dance e ora, con questo brano, anche il soul, il gospel, il black. Brava! Tecnicamente perfetta e il brano pur non essendo immediato cresce di volta in volta. Non vincerà, non spopolerà in radio ma le rimane il riconoscimento di aver creato una piccola perla. VOTO: 9

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Anche qui non ci discostiamo dal tema della tanto amata terra nativa, che guarda caso è ancora una volta il Sud. Tuttavia lo preferisco ad Hunt. Se non fosse per il ritornello cantato in napoletano per nulla orecchiabile o comprensibile potrebbe puntare in alto. Le barre delle strofe sono davvero ben scritte. VOTO: 6

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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.