giovedì, Aprile 18, 2024

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Sanremo 2017: la scheda di Albano, tutto quello che c’è da sapere

Al Bano e Romina Power al Festival di Sanremo del 1984 con “Ci sarà”

PARTECIPAZIONI A SANREMO:

E’ il re del Festival, colui che detiene più presenze tra il cast di quest’anno: ben 15 tra cui una vittoria. L’esordio fu nel 1968 con il brano La siepe con cui ottenne il 9° posto dietro alla trionfante “Canzone per te” di Sergio Endrigo e Roberto Carlos. Nel 1971 migliorò il piazzamento di una posizione arrivando 8° e aggiudicandosi anche il premio giornalistica con 13, storia d’oggi mentre a vincere furono Nada e Nicola di Bari con “Il cuore è uno zingaro”. Nel 1974 fu finalista ma non entrò nel podio con In controluce quando a vincere fu “Ciao cara, come stai?” di Iva Zanicchi.

I suoi anni d’oro al Festival furono gli ’80: nel 1982 insieme a Romina power sfiorò la vittoria arrivando 2° con il successone di Felicità mentre a vincere fu Riccardo Fogli con “Storie di tutti i giorni”. La vittoria arrivò nel 1984 con Ci sarà sempre in duetto con Romina. I due tornarono, poi, al Festival altre 3 volte insieme: nel 1987 con Nostalgia canaglia (3° dietro a “Si può dare di più” del trio Morandi-Tozzi-Ruggeri), nel 1989 con Cara terra mia (3° dietro ad Anna Oxa e Fausto Leali con “Ti lascerò”) e nel 1991 con Oggi sposi (8° dietro al vittorioso Riccardo Cocciante con “Se stiamo insieme”).

Al Bano tornò poi sempre solo all’Ariston nel 1996 con E’ la mia vita arrivando 7° quando a vincere furono Ron e Tosca con “Vorrei incontrarti fra cent’anni”. Nel 1997 ci riprovò con Verso il sole arrivando solo 14° quando vinsero i Jalisse con “Fiumi di parole”. Nel 1999 arrivò 6° con Ancora in volo mentre trionfava Anna Oxa con “Senza pietà”.

Nel nuovo secolo Al Bano è stato protagonista al Festival altre 3 volte: nel 2007 con Nel perdono sfiorando nuovamente la vittoria e arrivando 2° dietro a Simone Cristicchi e alla sua “Ti regalerò una rosa”; nel 2009 con L’amore è sempre amore classificandosi 10° dietro al vincitore Marco Carta con “La forza mia”; e nel 2011 con Amanda è libera toccando nuovamente il podio arrivando 3° dietro a Roberto Vecchioni e la sua “Chiamami ancora amore”.

IL BRANO:

Questa volta l’artista pugliese è in gara con il brano Di rose e di spine scritto nel testo da Maurizio Fabrizio e composto da Katia Astarita insieme a Maurizio Fabrizio.

COME NE PARLA LA STAMPA:

“Un amore senza fine, tra rose e spine. Un classicone, una romanza con immancabile virtuosismo finale strappa applauso. 6,5” [Gabriella Mancini, Gazzetta.it]

“Fuori categoria, per opposti motivi, Al Bano nella romanza riscritta da Maurizio Fabrizio Di rose e di spine” [Marco Mangiarotti, QN]

“Fra i grandi ritorni, il suo con Di rose e di spine. Il brano parla di un amore senza fine. E noi vogliamo pensare che sia più per Romina (Power) che per Loredana (Lecciso). Voto: 7.5” [Simona Voglino Levy, Libero]

“Questa volta si tratta di una romanza, senza se e senza ma, di quelle che in altri tempi avrebbero fatto crollare il teatro. Succederà anche oggi? Di sicuro Al Bano ormai ha travalicato ogni regola e pudore. Con licenza di cantarsi addosso” [Gino Castaldo, La Repubblica]

“Al Bano porta una romanza, ma non scomodiamo Mascagni” [Andrea Lanfranchi, Il Corriere della Sera]

“È delicato e pungente, ossia di rosa e di spine, per Al Bano che, su di una struttura musicale debitrice dell’italianità pura di Puccini e Mascagni, si esalta con le parole di Maurizio Fabrizio: un brano fatto apposta per scaldare la platea e non è esclusa una standing ovation all’Ariston (come nel 1996 con È la mia vita)” [Paolo Giordano, Il giornale]

“Una romanza che sta fra Puccini e Mascagni, dove a trionfare sono il «ti amo» e l’ugola ancora strepitosa di Al Bano Carrisi. Maurizio Fabrizio garantisce eleganza alla composizione, che, c’è da aspettarselo, provocherà standing ovation all’Ariston e trionfi nelle tournée in Russia. Da esportazion” [Angela Calvini, Avvenire]

“Al Bano con “Di rose e di spine” dal ritornello pieno della sua vocalità indiscussa ma che sa tenorismo in questo caso di un’opera pucciniana o mascagnana contemporanea” [Rita Vecchio, Il Messaggero]

“Albano in una romanza contemporanea di Maurizio Fabrizio, «Di rose e di spine», che ne valorizza la voce senza strafare” [Marinella Venegoni, La Stampa]

“Al Bano a Sanremo questo deve fare: cantare una romanza di Puccini travestita da canzone, partendo basso e chiudendo sfidando il muro del suono” [Paolo Biamonte, Il secoo XIX]

“Non è una canzone. È un’infilata di scale di note costruite apposta per far fare acuti ad Albano. E, ovviamente, finisce con il solito acuto di Al Bano. Ma che sia chiaro: le vette di perfezione di Nel Sole o Nostalgia canaglia sono lontanissime. Indice karaoke: per scherzare, anche 8, ma credevo meglio” [Maria Elena Barnabi, Cosmopolitan]

“”Amore senza fine” per Al Bano in ‘Di rose e di spine’, scritto da Maurizio Fabrizio” [Adnkronos]

“Il vero veterano della 67esima edizione del Festival sarà ancora una volta Al Bano. Giunto alla sua 15esima partecipazione, il cantautore pugliese salirà sul palco dell’Ariston e racconterà, accompagnato dalla sua inconfondibile estensione vocale, una classica storia d’amore. Voto: 5” [Lorenzo Cappiello, Tanto di Cappiello]

“Questo brano si apre con la voce quasi sussurrata. Poco dopo si arriva a un ritornello con trionfo di archi e vocalizzi potenti. È l’Al Bano che conosciamo. Ed è giusto così. VOTO: 6,5” [Giovanni Ferrari, Panorama]

“Partiamo dal presupposto che Al Bano potrebbe insegnare come si canta a tre quarti dei cantanti italiani ed anche questo brano lo dimostra qualora ce ne fosse il bisogno. Certo è pero che non aggiunge alla sua carriera molto altro se non uno specchio contro cui riguardarsi con gli stessi occhi con cui riusciamo a vederlo noi: un grande artista… ma fuori da ogni schema promozionale attuale. Difficilmente guadagnerà nuovo pubblico ma sicuramente riceverà il grandissimo applauso della platea. FRASE: “Che cosa resta della notte e delle mie malinconie”. VOTO: 6 “ [Fabio Fiume, All Music Italia]

“Il maestro fa il maestro. Di Sanremo, certo. Ma con le rose e con le spine Al Bano di mostra di saperci fare, c’è tanta voce e un lieve arrangiamento di archi, piano e purcussioni. E canta di un amore senza fine, che fa rima col titolo e nel finale si lancia in un acuto da far tremare l’Ariston. Come minimo. Voto 5” [Marco Castrovinci, L’unione sarda]

“Il cantante pugliese porta una romanza che ricalca linee care a Puccini, Verdi e Mascagni. Ci si potrebbe quasi cantar sopra il Nessun Dorma e non manca il gratuito do di petto finale. Il suo pubblico questo vuole e questo riceve, come le scontate parole d’amore del testo” [Giò Alajmo, Spettakolo]

“L’anno scorso, finito il Festival, c’è stato questo stucchevole giochino su chi doveva andare a Eurovision. Stucchevole perché tutti sapevano che gli Stadio non sarebbero potuti andare perché non si erano iscritti. Bene. Quest’anno, vada come vada, sia deciso a priori che a Eurovision ci va Al Bano con Di rose e di spine, scritta da Maurizio Fabrizio, mica il primo che passa. Almeno per una volta ci piazziamo alti in classifica e diamo al resto del mondo quel che si aspettano da noi, una canzone melodica cantata da una gran bella voce. Grande Al Bano. Grazie per il vino” [Michele Monina, Il fatto quotidiano]

“Parte come un’aria per piano e orchestra, e rimane lì, per esaltare la potente voce, salvo aggiungere la batteria alla fine. Siamo a Sanremo, c’è Al Bano. E c’è una canzone che dice “Di questo amore senza fine di rose e di spine”. Ma siamo anche nel 2017….  “Non è un inedito di Puccini o Mascagni”, ha commentato Carlo Conti agli applausi (ironici) dei giornalisti agli ascolti. Di cosa parla la canzone: ricordi, passato, amore. In breve: Al Bano. Al Bano. E ancora Al Bano” [Gianni Sibilla, Rockol]

“Parte basso, così può prepararsi a sparare al cielo la romanza di Maurizio Fabrizio e Katia Astarita, al servizio del vocione del Carrisi: senza la sua vis passerebbe inosservata. Voto: 4 e mezzo” [Federico Vacalebre, Il Mattino]

“Brano che sembra uscito da un musical, tipo Notre Dame de Paris. Ritornello con le solite note altissime alla Al Bano. Gli archi e i fiati fanno volare la sua voce. Fuori dal tempo, forse un po’ troppo.” [TV Blog]

“La canzone è un’aria da opera, gli acuti di Al Bano sono sempre presenti e anche l’amore narrato come fossimo a fine 800. In realtà siamo nel 2017” [Andrea Conti, RTL 102.5]

“Lirica e classica. Tipica aria di Albano che parte sussurrata e poi esplode intonata nel bel canto. Perfetta per i primi del 900. Sufficiente” [Paola Gallo, Radio Italia]

“Delusione grande, a mio modesto avviso, è stato l’ascolto della canzone nazionalpopolare presentata da Al Bano. E voi mi direte: “ma cosa t’aspettavi di diverso”? Qualcosa di diverso, a dir il vero, me l’aspettavo, visto gli autori della canzone, primo tra tutti Maurizio Fabrizio, raffinato ed elegante autore del panorama musicale italiano, uno dei maestri, uno di quelli che di canzoni belle ne ha scritte davvero tante, e basti pensare a quella di Renato Zero, “I migliori anni della nostra vita”, o a “Strano il mio destino” di Giorgia… e tante altre. E’ anche vero che per Al Bano Fabrizio ha scritto altre volte, ma la canzone che verrà presentata in questa Edizione Sanremese lascia davvero perplessi, o almeno ha lasciato perplessa la sottoscritta, perché l’unica chiave di lettura che sono riuscita a dare al brano è che si sia voluto, a tutti i costi, fare qualcosa di “pomposo”, spingendosi oltre il limite di “genere”, una sorta di ostentazione del “do di petto” (beh si parla di Al Bano mi direte… ma anche ad un “do di petto” c’è un limite, specie se siamo a Sanremo), se non proprio “pretenziosità”, perché forse hanno scambiato il teatro Ariston con quello della Scala, presentando una sorta di Romanza di Verdiani ricordi. Voto: 5” [Mela Giannini, Fare Musica]

“O la impariamo a memoria e ce la godiamo o, non me ne vogliate, questa è la pausa sigaretta. 6” [Silvia Gianatti]

VOTO MEDIO DELLA CRITICA AL PRIMO ASCOLTO: 5.98/10 (16° posizione generale)

POSSIBILITA’ DI VITTORIA PER I BOOKMAKERS: 10% (6° posizione generale)

COVER DELLA SERATA DEL GIOVEDI’: Pregherò (Adriano Celentano)

IL NUOVO ALBUM:

Il 10 febbraio uscirà, su etichetta Sony Music Italia, un doppio album intitolato Di rose e di spine che conterrà, nel primo disco, 13 inediti e la cover “Pregherò” di Adriano Celentano e, nel secondo disco, una raccolta dei brani presentati nel corso degli anni al Festival di Sanremo

Tracklist con [autore testo – compositore musica]:

CD1

  1. Per te
  2. Teneramente
  3. Pregherò
  4. Un pugno nell’anima [Maurizio Fabrizio – Albano Carrisi]
  5. Notte cubana
  6. Il somaro
  7. Tu sei bellissima
  8. Non sarai mai solo
  9. Quel poco che ho
  10. Il sipario
  11. Buona notte angelo mio
  12. Tu non lasciarmi mai
  13. Di rose e di spine [Maurizio Fabrizio – Maurizio Fabrizio, Katia Astarita]

CD 2

  1. La siepe [Vito Pallavicini – Pino Massara]
  2. 13, storia d’oggi [Vito Pallavicini – Albano Carrisi, Detto Mariano]
  3. In controluce [Albano Carrisi, Paolo Limiti]
  4. Felicità [Cristiano Minellono – Dario Farina, Gino De Stefani]
  5. Ci sarà [Cristiano Minellono – Dario Farina]
  6. Nostalgia canaglia [Vito Pallavincini, Willy Molco, Albano Carrisi, Romina Power, Mercurio]
  7. Cara terra mia [Vito Pallavicini, Albano Carrisi, Romina Power]
  8. Oggi sposi [Depsa, G.Andretto]
  9. E’ la mia vita [Marino, Maurizio Fabrizio]
  10. Verso il sole [Albano Carrisi, Valentina Cidda – Albano Carrisi]
  11. Ancora in volo [Albano Carrisi, Pino Marcucci, Massimo Bizzarri]
  12. Nel perdono [Renato Zero, Vincenzo Incenzo, Alterisio Paoletti, Yari Carrisi]
  13. L’amore è sempre amore [Maurizio Fabrizio, Guido Morra]
  14. Amanda è libera [Fabrizio Berlincioni, Albano Carrisi, Alterisio Paoletti]

TESTO DEL BRANO:

DI ROSE E DI SPINE
di M. Fabrizio – A. Carrisi – K. Astarita – M. Fabrizio
Ed. Curci/Ed. Mus. Carrisi/Ottododici/Studio Lead
Milano – Cellino San Marco (BR) – Roma

Che cosa resta della notte
E delle mie malinconie
Un temporale che si abbatte
Su tutte le infinite vie
Di questo cuore
Esisti tu
Nei miei pensieri
Un sole eterno che mai più tramonterà
Rimane il tempo
Dei desideri
E la certezza di una sola verità
Che un’altra vita non mi basterà
Per dirti tutto ciò che sento dentro me
E brucerà
Questo mio fuoco che nessuno spegnerà
Io ti amo sempre più
Io ti amo ancor di più
Di questo amore senza fine
Di rose, di spine
Non voglio più dover andare
Non voglio più essere altrove
Com’è infinito questo mare
Che mi riporta sempre dove
Esisti tu
Esisti tu che sei la sola verità
Un’altra vita non mi basterà…
Per dirti tutto ciò che sento dentro me
E brucerà
Questo mio fuoco che nessuno spegnerà
Io ti amo sempre più
Io ti amo ancor di più
Di questo amore senza fine
Di rose, di spine
Di rose, di spine

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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.
Ilario Luisetto
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