giovedì 21 Novembre 2024

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Sanremo 2017. la scheda di Clementino, tutto quello che c’è da sapere

PARTECIPAZIONI A SANREMO:

Il rapper napoletano sale sul palco dell’Ariston per la seconda volta in carriera dopo il buon esordio dello scorso anno con Quando sono lontano con cui ha ottenuto il 7° posto finale dietro ai vincitori Stadio con “Un giorno mi dirai”.

IL BRANO:

Quest’anno Clementino porta sul palco Ragazzi fuori scritta interamente da lui nel testo e insieme a Marracash, Stefano Tognini e Shablo.

COME NE PARLA LA STAMPA:

“Ragazzi di periferia, ragazzi che sognano ai margini di una ferrovia. A Sanremo c’è anche il rap. 6” [Gabriella Mancini, Gazzetta.it]

“Clementino racconta i “Ragazzi fuori” delle periferie, Scampia e dintorni, cronaca cruda aperta a un sorriso di speranza. Mi piace” [Marco Mangiarotti, QN]

“Per gli amanti del rap, c’ è anche lui che porta Ragazzi fuori. Un brano sul disagio sociale, ma anche sulla speranza, dedicato alle nuove generazioni con pochi punti di riferimento. Ci aspettavamo qualcosa di più. Voto: 6” [Simona Voglino Levy, Libero]

“Ci si poteva e doveva aspettare molto di più. Il tema è forte, il pezzo è buono, ma sui ragazzi di strada a Napoli, di questi tempi, la realtà supera di gran lunga la fantasia del rapper” [Gino Castaldo, La Repubblica]

“Dal rap ci si aspetta il graffio, non per forza violento, invece Clementino sceglie una strada più melodica (canta pure) e morbida anche nelle rime” [Andrea Lanfranchi, Il Corriere della Sera]

“Clementino canta con intensità molto vissuta la vita dei Ragazzi fuori” [Paolo Giordano, Il giornale]

“Il rapper partenopeo, aiutato dall’amico Marracash, torna all’Ariston raccontando con rimo più pop i ragazzi ai margini, quelli a cui «la vita ha servito pane col veleno», quelli che non vogliono tornare in galera o ricadere nel tunnel della droga. Sociale e sincero” [Angela Calvini, Avvenire]

“Clementino con “Ragazzi fuori” (e il testo di Marracash) ci ricorda a tratti Saviano” [Rita Vecchio, Il Messaggero]

“Clementino? Si ripete (come Bernabei)” [Marinella Venegoni, La Stampa]

“è un fuoriclasse: ecco, se invece di ripetere all’infinito formule copiate dal pop inglese gli autori fossero tutti come lui, nel cuore prima di tutto, Sanremo non farebbe infuriare, probabilmente, nonna e nipote” [Renato Tortarolo, Il secolo XIX]

“Dalla collaborazione tra Clementino e Marracash era lecito attendersi di più, sia sul piano musicale che su quello del testo. Un rapper napoletano che parla dei ragazzi di strada deve andare più a fondo” [Paolo Biamonte, Il secoo XIX]

“Il testo l’ha scritto Marracash, e si sente. Clementino ha un rotacismo molto accentuato, e si sente. Non è male, non è per niente male. Indice karaoke: 5, perché come cavolo si fa a cantare al karaoke una canzone scritta da Marra, su un po’. Ci hai mai provato? È impossibile” [Maria Elena Barnabi, Cosmopolitan]

“Propone rime rap, scritte con Marracash, in cui i ‘Ragazzi fuori’ del titolo, affrontano l’era <<delle menzogne e del buio>>” [Adnkronos]

“Giunto alla sua seconda partecipazione, Clementino tenterà di conquistare il pubblico di Rai 1 con un brano hip hop influenzato dalle sonorità neo-melodiche. Una canzone di poco spessore con la quale l’artista cerca di raccontare il bisogno di stare vicino a chi ci chiede aiuto. Voto: 5” [Lorenzo Cappiello, Tanto di Cappiello]

“Come da tradizione, Clementino propone qualche termine in dialetto. Il brano – scritto insieme a Marracash – si apre col ritornello, che ha un appeal decisamente radiofonico. VOTO: 6,5” [Giovanni Ferrari, Panorama]

“Rap mid tempo che ha un forte potere radiofonico ed unisce il maccaro a Marracash nel testo, un po’ meno nelle intenzioni perché Clementino pure quando ti racconta cose difficili ha sempre il piglio positivo di chi la svolta ma sapeva svoltarla pure prima. La melodia dell’inciso si lascia cantare anche più di quella del fortunato singolo dello scorso anno. FRASE: “Non bastano risate qua per stare sereno, se questa vita ti ha servito pane e veleno”. VOTO: 7“ [Fabio Fiume, All Music Italia]

“Storie di ragazzi estremi ed emarginati che devono trovare una loro via entrano in questo rap melodico e salvifico che fotografa gli “scugnizzi dint a sta città” senza infamia né lode” [Giò Alajmo, Spettakolo]

“Clementino è qui per portare un po’ di rap sul palco dell’Ariston. Lo fa, ma onestamente gli abbiamo sentito fare molto di meglio. L’italiano non gli si addice, come un giocatore di rugby in frac, e il ritornello cantato da lui fa rimpiangere la Michielin con Fedez (no, scherzavo). Va anche detto che questo è il solo brano con un tema sociale, seppur didascalicamente” [Michele Monina, Il fatto quotidiano]

“Clementino: “Ragazzi fuori” (Clementino, Marracash, Shablo, Zef)

Clementino va a Sanremo a fare quello che sa: rap melodico, che parla della proprie origini. “Scriverò sui muri della mia città, storie di ragazzi fuori”. Non male il ritornello, con le voci che si intrecciano (con i cori in autotune). Di cosa parla la canzone: Strada, Napoli. In breve: Pop-rap partenopeo (esattamente come ci si aspetta da lui)” [Gianni Sibilla, Rockol]

“Una dedica a chi «la vita ha servito pane col veleno», a chi ha raschiato il fondo inginocchiato di fronte a un falso dio: il rapper si fa cantacronache quasi melodico-mainstream e racconta il coraggio di chi si sbatte al buio, di chi dà una mano dove è più difficile, a chi non vuole tornare in galera o nel tunnel tossico. Pensando al film di Marco Risi e con un aiuto autorale dell’amico Marracash, più i fidi Shablo e Zef, uncina due strofe in napoletano nel testo in italiano: «Tu ca’ me parle cu”lluocchie e veco ‘a faccia ‘e papà/ ferite ‘ngoppa ‘e ginocchia, scugnizzi dint”a sta città». Voto: 6” [Federico Vacalebre, Il Mattino]

“Hip hop melodico: clementino canta e rappa, mettendoci qualche frase in napoletano. Dalla melodia esce la denuncia sociale. Non è esplosiva, ma rimane” [TV Blog]

“La quota rap è ben rappresentata da Clementino che racconta la disillusione della generazione del 2017” [Andrea Conti, RTL 102.5]

“Sostiene la sua generazione fatta di ragazzi soli e fuori.  Non troppo aggressiva tanto da diventare familiare e per questo ancora più utile ed incisiva. Ottimo” [Paola Gallo, Radio Italia]

“Voto: 5” [Mela Giannini, Fare Musica]

“Clementino. Ragazzi fuori. Clementino è Clementino, pure lui. E noi gli vogliamo bene per questo. 7” [Silvia Gianatti]

VOTO MEDIO DELLA CRITICA AL PRIMO ASCOLTO: 6.34/10 (12° posizione generale)

POSSIBILITA’ DI VITTORIA PER I BOOKMAKERS: 2.86% (20° posizione generale)

COVER DELLA SERATA DEL GIOVEDI’: Svalutation (Adriano Celentano)

IL NUOVO ALBUM:

Il suo nuovo album d’inediti uscirà a marzo con il titolo Vulcano.

Tracklist con [autore testo – compositore musica]:

(in aggiornamento)

TESTO DEL BRANO:

RAGAZZI FUORI
di C. Maccaro – F. Rizzo – S. Tognini – P.M. Lombroni Capalbo – C. Maccaro
Ed. Babadum/Giovanni Valle/Del Bar
Milano – Serrone (FR) – Milano

Resto fino a quando sorriderai, tra le luci del mattino e poi
Questa non è l’aria che respirerai, ricordi quando eravamo noi
Resto fino a quando sorriderai, non ti sveglio in questo sogno
Scriverò sui muri della mia città, storie di ragazzi fuori
Finalmente stai dormendo
E via i pensieri in una stanza e non arriva il vento
Ricordo i passi, i calcinacci e tutto in quel momento
I primi viaggi da ragazzi e quanto eri contento
Non bastano risate qua per stare più sereno
Se questa vita ti ha servito pane col veleno
Una giornata normale, buttato in un locale
Quando tutto sembra uguale, giochi a carte con il male
E con due piedi dentro beh ci sono stato anch’io
Quando raschiavo il fondo inginocchiato a un falso Dio
Tu ca me parl cu l’uocchie e veco a faccia e papà
Ferite ngopp ginocchia scugnizzi dint a sta città
Resto fino a quando sorriderai, tra le luci del mattino e poi
Questa non è l’aria che respirerai, ricordi quando eravamo noi
Resto fino a quando sorriderai, non ti sveglio in questo sogno
Scriverò sui muri della mia città, storie di ragazzi fuori
È passato un altro inverno ragazzi fuori
Sotto il cielo e le rovine di palazzi e cori
Aspetto il treno delle tre qui dalla ferrovia
Mi dici «come stai», ti dico «come vuoi che stia»
Tutto si aggiusta via,
Ancora attendo, non comprendo questa giusta via
Per quanto tosta sia, non stare più in balia
È questo schifo che ha rubato tutta l’energia
Di questa vita mia
Siamo ragazzi soli perdonateci signori
Di queste intrusioni, ma quali illusioni
Nuovi messaggi, nuove generazioni nell’era delle menzogne e del buio
Siamo ragazzi fuori
Resto fino a quando sorriderai, tra le luci del mattino e poi
Questa non è l’aria che respirerai, ricordi quando eravamo noi
Resto fino a quando sorriderai, non ti sveglio in questo sogno
Scriverò sui muri della mia città, storie di ragazzi fuori
Storie di ragazzi fuori
Le mie storie di ragazzi fuori
Storie di ragazzi fuori
Eravamo noi, dove eravamo noi
Storie di ragazzi fuori
Resto fino a quando sorriderai, tra le luci del mattino e poi
Questa non è l’aria che respirerai, ricordi quando eravamo noi
Resto fino a quando sorriderai, non ti sveglio in questo sogno
Scriverò sui muri della mia città, storie di ragazzi fuori

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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.