martedì, Aprile 16, 2024

CLASSIFICHE

SUGGERITI

Sanremo 2017: le pagelle alle canzoni della terza serata

Giro di boa per la 67° edizione del Festival di Sanremo condotto da una sempre più saturata coppia Conti-De Filippi. Nella ormai tradizionale serata della cover nuovo record di ascolti con il 49,7% di share per una serata fin troppo lunga e densa di esibizioni. Troppe, troppe cose per una serata davvero interminabile e che appiattisce tutto quando ci si è accorti che le lancette dell’orologio erano davvero troppo avanti. E’ la prima caduta di Conti in tre anni di conduzione. Suggerimento mio personale: ok mettere 22 campioni visto che siamo lì per loro ma allora che ne dite di eliminare tanti, tantissimi, ospiti inutili alla causa: Alessandro Gassman, Luca e Paolo, le due figlie di papà ecc… Pensateci la prossima volta perché sembrava di essere tornati ai Festival di Baudo. E non è un complimento!

Veniamo, però, alle canzoni e ai loro voti:

NUOVE PROPOSTE:

  1. MALDESTRO – CANZONE PER FEDERICA

Gran belle strofe per una voce cantautorale e che ha il suo perché ma l’apertura del ritornello non ne è all’altezza rompendo così la magia. Passa il turno e vola in finale (con il premio della critica assicurato?) ma sfido a trovare qualcuno che compri questo pezzo o che lo canticchi mentre lo suonano alla radio (se lo suoneranno). Inadatto per il contesto. VOTO: 5

  1. TOMMASO PINI – COSE CHE DANNO ANSIA

Con la sua eliminazione se ne va anche l’ultima speranza di successo di questo Festival tra le Nuove Proposte. Dopo Marianne Mirage lui era l’unico che potesse sperare di conquistare le radio per tentare un possibile barlume di successo. Ora, chiunque vinca verrà ricordato per una settimana e poi sparirà. Non che io tifassi per loro eh ma erano l’unica vera speranza oggettivamente. Trascinante. VOTO: 7

  1. VALERIA FARINACCI – INSIEME

Pensare che questo pezzo l’ha scritto quel grande autore che è Giuseppe Anastasi mi fa rabbrividire: ma davvero è quello che ha scritto “La notte” e altre robette niente male? Non ci credo, sarà un omonimo. Lei è piatta e fa il compitino ma il brano di certo non l’aiuta. Presenza inspiegabile. VOTO: 5+

  1. LELE – ORA MAI

Per il televoto ha già vinto, si sa, bisognerà vedere se le giurie gli daranno il pass. Il suo pezzo rispecchia l’attualità musicale e perciò non colpisce per originalità né musicale né vocale ma non fa nemmeno rimpiangere qualcosa di diverso. Lele è cresciuto e tira fuori un po’ di energia ben risultando in un brano di chiara ispirazione mengoniana. Attuale. VOTO: 7-

CAMPIONI:

  1. CHIARA – DIAMANTE (ZUCCHERO)

Sceglie di cantare quel capolavoro assoluto scritto da Zucchero e cantato anche da Mia Martini e lo fa proponendo un arrangiamento molto basato sulla chitarra acustica perdendo la magia che gli archi avrebbero suscitato. Esecuzione da karaoke senza una vera interpretazione: lei canta bene ma non basta. Peccato perché aver storpiato l’arrangiamento di un pezzo così arioso non è stata una buona scelta. Arrangiamento sbagliato. VOTO: 6

  1. ERMAL META – AMARA TERRA MIA (DOMENICO MODUGNO)

Vince la serata. Difficile dire se meritatamente o no perché si giocava il primato con qualche altra interpretazione davvero sopraffina. Da dire, però, che la sua cover era sicuramente una delle migliori eseguite e probabilmente la più sentita emotivamente. Bravo, non c’è niente da dire ma ho l’impressione che tutto il podio di ieri sera sia un premio di consolazione per tre artisti che meriterebbero il podio anche finale ma che non ci staranno per forza di cose visto che quest’anno sono in parecchi i pretendenti e non tutti ci possono stare. Interpretazione sentita. VOTO: 8.5

  1. LODOVICA COMELLO – LE MILLE BOLLE BLU (MINA)

Non credo che Mina impazzirà per questa reinterpretazione del suo classico, Lodovica lo trasforma in un qualcosa di perfettamente attuale e fanciullesco ma Mina rimane solo il nome fatto nella presentazione del pezzo. Peccato, ennesima occasione sprecata per lei. Bambinesca. VOTO: 5

  1. AL BANO – PREGHERO’ (ADRIANO CELENTANO)

Al Bano ormai lo conosciamo e quindi non sorprende più certo è che ieri sera canta molto meglio dell’esordio della prima serata anche grazie ad un pezzo molto più sostanzioso. La colonna di sempre. VOTO: 7-

  1. FIORELLA MANNOIA – SEMPRE E PER SEMPRE (FRANCESCO DE GREGORI)

Sua Maestà la Regina stasera non vuole vincere considerando che avrebbe potuto scegliere pezzi di tutt’altro spessore vincendo a mani basse viste le sue indiscutibili qualità ‘interprete. Da una che ha avuto successi colossali proprio con le cover (ne ha fatto più dischi in carriera e come non ricordare la sua “Sally” di Vasco?) ci si aspettava ben di più come scelta rispetto ad un pezzo di De Gregori così poco conosciuto. Lei però è sempre divina eh. Scelta sbagliata del brano. VOTO: 8.5

  1. ALESSIO BERNABEI – UN GIORNO CREDI (EDORARDO BENNATO)

Dire che è stato massacrato dai commenti è a dir poco ma a me la sua reinterpretazione del classico di Bennato non mi è dispiaciuta tutto sommato anche se l’anno scorso aveva fatto decisamente meglio (pur se in duetto con Benji e Fede). Sceglie di stravolgerne l’arrangiamento rinunciando al rock e partendo bassissimo di tonalità che neanche Tiziano Ferro ci sarebbe arrivato. Senza infamia senza lode. VOTO: 6-

  1. PAOLA TURCI – UN’EMOZIONE DA POCO (ANNA OXA)

Riporta al Festival una delle sue regine che nessuno aveva mai avuto il coraggio di reinterpretare. Paola si conferma in grande forma per questo Festival e anche ieri sera tira fuori un’interpretazione pop-rock convincente del celebre successo della Oxa. Arriva addirittura seconda prendendosi non pochi complimenti. Personalmente, pur apprezzando questa versione, ho pensato più a come sarebbe stato rivedere la Oxa a Sanremo che a lei ma vabbè. Brava brava ma ridateci la Oxa please. VOTO: 8

  1. GIGI D’ALESSIO – L’IMMENSITA’ (DON BACKY)

Gigi compie un esercizio di stile trasformando il brano in 5/4 ma poi è la sostanza ciò che conta e non mi è mai sembrato dentro al brano che richiedeva tutt’altra vocalità. Un brano dal ritornello così potente e arioso richiedeva una voce tutt’altro che melodica ma necessitava di una buona canna potente capace di regalare altre emozioni. Scelta sbagliata che non può essere ripagata solo da una scelta tecnica prestigiosa. VOTO: 5+

  1. FRANCESCO GABBANI – SUSANNA (ADRIANO CELENTANO)

Geniale ancora una volta nella sua interpretazione del classico di Celentano che trasforma a modo suo in modo egregio. Teniamo d’occhio Francesco perché si gioca un gran piazzamento finale con il suo brano in gara che piace sempre di più. Un nuovo cantautore eccentrico capace di grandi cose. VOTO: 9

  1. MARCO MASINI – SIGNOR TENENTE (GIORGIO FALLETTI)

E’ il più acclamato della serata dal pubblico che a fine esibizione urla il suo nome. La sua interpretazione del grandissimo pezzo di Falletti colpisce il pubblico e la sala stampa vista la chiusura al terzo posto finale. Colpisce con un pezzo storico. VOTO: 8

  1. MICHELE ZARRILLO – SE TU NON TORNI (MIGUEL BOSE’)

Scelta forse sbagliata del pezzo considerando che Zarrillo ha dalla sua una gran canna che nel pezzo di Bosè non ha potuto esser valorizzata visto l’esser melodico del brano che viene smembrata solo nel finale quando qualche accento vocale viene inserito. Troppo poco importante vocalmente per lui. VOTO: 6.5

  1. ELODIE – QUANDO FINISCE UN AMORE (RICCARDO COCCIANTE)

Interpretazione sublime di un grande classico della musica italiana che la rosa Elodie porta sul palco in una versione più simile a quella di Mia Martini che a quella di Cocciante. Scelta furba per interpretare la sua principale fonte d’ispirazione pur senza richiamare direttamente il suo nome con un brano totalmente suo. Interpretazione davvero sublime e da pelle d’oca da parte di una ragazza che sa come si raccontano le canzoni. E’ nata un’interprete. VOTO: 9-

  1. SAMUEL – HO DIFESO IL MIO AMORE (NIGHTS IN WHITE SATIN)

Samuel rimane se stesso e mantiene fisso il suo punto d’arrivo rimanendo piacevolmente costante nella sua offerta musicale. Piace, sempre, anche stavolta ma non colpisce, mai. Bene perché è costante. Male perché non ha mai il guizzo. Costante. VOTO: 6

  1. SERGIO SYLVESTRE (E SOUL SYSTEM) – LA PELLE NERA (NINO FERRER)

Problemi tecnici influenzano la loro esibizione ma l’impressione è che comunque il pezzo non fosse quello giusto per il vocione soul del gigante buono. Per assurdo la scelta favorisce la bella figura degli ultimi vincitori di X-Factor che trasformano il brano a modo loro in modo vincente. Non convincono anche se non per colpa loro totalmente. VOTO: 5

  1. FABRIZIO MORO – LA LEVA CALCISTICA DELLA CLASSE DEL ’68 (FRANCESCO DE GREGORI)

Non ho mai visto Moro così partecipe ad un Festival si vede proprio che ha fatto pace con se stesso e con il mondo mediatico e per gli ascoltatori questo è un bene. Colpisce e rapisce la sua speciale dedica al figlio amante del calcio a cui dedica questa sorpresa. Il brano è un classicone davvero importante della nostra musica che il Moro sa come far suo. Efficace. VOTO: 8+

  1. MICHELE BRAVI – LA STAGIONE DELL’AMORE (FRANCO BATTIATO)

Anche in questa serata Michele mette a segno un punto importante interpretando un altro classico davvero grosso: La stagione dell’amore del maestro Franco Battiato. Interpretazione davvero convincente del giovane umbro che unisce la sua delicatezza vocale ad un arrangiamento azzeccatissimo (peccato il suo brano in gara non sia più coraggioso da questo punto di vista). Il risultato è uno dei migliori della serata. Gran Festival per lui. VOTO: 8.5

RIPESCAGGIO:

RON – L’OTTAVA MERAVIGLIA

In molti speravano in una sua eliminazione visto che il suo tempo l’ha già avuto ma il pezzo è meritevole di andare avanti nel suo bel canto, in un testo semplice ma romantico ed efficace e in una delle più belle melodie orchestrali di questo Festival. Tradizionalissimo ma convincente. VOTO: 7

RAIGE E GIULIA LUZI – TOGLIAMOCI LA VOGLIA

Sono sbattuti fuori con uno dei pezzi dall’arrangiamento più contemporaneo dell’edizione ma effettivamente in loro c’era qualcosa che non convinceva a pieno. Cosa? Due fattori: la voce di lei senza alcun spessore interpretativo in quest’occasione e lo spreco di un talento autorale come quello di Raige capace di molto di più. Insieme funzionano molto ma molto meno di quanto non funzionassero singolarmente. Accoppiata sbagliata. VOTO: 6

BIANCA ATZEI – ORA ESISTI SOLO TU

Canta sempre bene interpretando in giusto modo questa ballata tradizionalmente sanremese con le strofe melodicamente costruite su archi e pianoforte che poi, senza alcun crescendo, vengono sormontati da chitarre e batteria che poi tornano a sparire. Radiofonico e bella voce graffiata. In sala c’è pure il suo Max Biaggi e lei riesce a scampare (giustamente) all’eliminazione che avrebbe voluto la stampa. VOTO: 7

CLEMENTINO – RAGAZZI FUORI

Avrei personalmente eliminato lui dalla gara perché quest’anno non mi ha convinto come aveva fatto la scorsa edizione. Il suo pezzo è scritto bene, per carità, ma gli manca quel guizzo da vero rapper che per di più canta della vita difficile della propria terra. Ieri sera ci mette quella cattiveria che gli era mancata nella prima esibizione ma il pezzo lo frena, si vede. Troppo cantato e poco cazzuto. VOTO: 6-

GIUSY FERRERI – FA TALMENTE MALE

Fortunatamente ieri sera azzecca una tutto sommato buona esibizione e si salva. Grazie a Dio, ripeto. Sarebbe stato difficile poi cercare di conservare il primato radiofonico che si meriterebbe per un pezzo che in studio spacca davvero. Speriamo che continui su questa via perché si merita un buon risultato. VOTO: 7.5

NESLI E ALICE PABA – DO RETTA A TE

Mi piange il cuore al pensiero di vedere Nesli fuori dalla gara ma l’ho detto da subito, la coppia era scoppiata già prima di iniziare. Il pezzo non è nulla di sensazionale ma nella sua profonda “neslinità” funzionava ed era capacissimo di superare la soglia delle eliminazioni. Che cosa li ha fermati? Essenzialmente lei, la Paba, che pur di piazzare da qualche parte viene accollata all’ex rapper. La fusione non funziona mai con la sua vocina così esile che sovrasta completamente quella di Nesli che ben di più è in grado di trasmettere. In radio funzioneranno perché con la regolazione dei volumi è tutt’altro pezzo. Peccato. VOTO: 6.5

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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.
Ilario Luisetto
Ilario Luisetto
Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.