giovedì, Marzo 28, 2024

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Sanremo 2017, viaggio nella storia del Festival

La scimmia di Francesco Gabbani scippa la vittoria alla favorita Fiorella Mannoia. Carlo Conti conclude il suo triennio in positivo, in compagnia di Maria Di Filippi

La sessantasettesima edizione del Festival della canzone italiana, in scena al Teatro Ariston di Sanremo dal 7 all’11 febbraio del 2017, è stata condotta per la terza e ultima volta da Carlo Conti, affiancato per l’occasione da Maria De Filippi e dagli intermezzi comici di Maurizio Crozza. Trenta le canzoni in gara suddivise, come al solito, nelle due categorie “Campioni” e “Nuove Proposte”. Tra i big all’esordio, segnaliamo i debutti di Michele Bravi, Sergio Sylvestre, Elodie, Lodovica Comello, Alice Paba, Raige e Giulia Luzi, oltre ai ritorni dei veterani: Fiorella Mannoia, Gigi D’Alessio, Paola Turci, Ron, Al Bano Carrisi, Ermal Meta, Fabrizio Moro, Giusy Ferreri, Marco Masini, Chiara Galiazzo, Michele Zarrillo, Bianca Atzei, Nesli, Samuel, Clementino, Alessio Bernabei e il vincitore Francesco Gabbani, sul gradino più alto del podio con “Occidentali’s karma”, a dodici mesi di distanza dalla vittoria tra i giovani con “Amen”.

Tra le Nuove Proposte, invece, spiccano le presenze di: Marianne Mirage, Maldestro, Francesco Guasti, Leonardo Lamacchia, Braschi, Tommaso Pini, Valeria Farinacci e Lele, che si aggiudica il titolo con “Siamo tutti la fuori”. Numerosi gli ospiti musicali che si sono alternati nel corso delle serate, da Robbie Williams a Mika, passando per LP, Ricky Martin, Alvaro Soler, i Clean Bandit, Biffy Clyro, Robin Shulz, Giorgia, Tiziano Ferro e Zucchero

Top e Flop di Sanremo 2017

Top
1. Fiorella Mannoia – “Che sia benedetta”
2. Ermal Meta – “Vietato morire”  
3. Francesco Gabbani – “Occidentali’s Karma”

Flop
1. Alessio Bernabei – “Nel mezzo di un applauso”  
2. Nesli e Alice Paba – Do retta a te”  
3. Tommaso Pini – “Le cose che danno ansia”

Ad imporsi nelle classifiche di vendita all’indomani dalla kermesse, oltre alla canzone vincitrice “Occidentali’s karma” di Francesco Gabbani, autentico tormentone per intere settimane, sarà soprattutto l’elegantissima Che sia benedetta di Fiorella Mannoia. Tra gli altri brani di successo presenti in questa edizione, ricordiamo: “Vietato morire” di Ermal Meta, “Portami via” di Fabrizio Moro, “Fatti bella per te” di Paola Turci, Il diario degli errori di Michele Bravi, “Fa talmente male” di Giusy Ferreri (capita in ritardo, all’indomani della rassegna), “Con te” di Sergio Sylvestre, “Tutta colpa mia” di Elodie, “Ora esisti solo tu” di Bianca Atzei, “Il cielo non mi basta” di Lodovica Comello, Ora mai di Lele, Le canzoni fanno male di Marianne Mirage, Spostato di un secondo di Marco Masini, Mani nelle mani di Michele Zarrillo, “L’ottava meraviglia” di Ron e La prima stella di Gigi D’Alessio.

LE CONCLUSIONI DEL DIRETTORE

Quello del 2017 è stato indubbiamente uno dei Festival più riusciti, non solo televisamente ma anche discograficamente, degli ultimi anni della storia della kermesse sanrmese. Un sempre misurato ed efficiente Carlo Conti è stato contornato da una foltissima schiera di canzoni assolutamente apprezzate dal largo pubblico, dalla rotazione radiofonica e dalle classifiche nelle settimane successive alla rassegna. Se al successo indiscutibile di Francesco Gabbani, in larga parte dovuto anche all’effetto tormentone della scimmia che balla (che solo in parte riuscì a convincere, contrariamente ai pronostici, all’Eurovision Song Contest), ha fatto da contraltare la classe e l’eleganza senza tempo dell’interpretazione di un gioiellino a firma Amara di Fiorella Mannoia, lo stesso è avvenuto, sul piano della gara, dal grande successo degli artisti più giovani e recentemente affermati rispetto ai veterani di più lunga data (Gigi d’Alessio, Al Bano e Ron), clamorosamente eliminati prima della finalissima non senza qualche polemica. In compenso, però, il terzo, e per ora ultimo Festival targato Conti, ha restituito alla larga platea del pop italiano nomi come quelli di Paola Turci, Michele Bravi e Fabrizio Moro che, negli ultimi, anni avevano visto eclissarsi il proprio astro nel firmamento discografico.

 

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Nico Donvito

Appassionato di scrittura, consumatore seriale di musica italiana e spettatore interessato di qualsiasi forma di intrattenimento. Innamorato della vita e della propria città (Milano), ma al tempo stesso viaggiatore incallito e fantasista per vocazione.
Nico Donvito
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