martedì 26 Novembre 2024

ULTIMI ARTICOLI

SUGGERITI

Sanremo 2019: Me vs. You – Commentiamo in diretta la finalissima

Commenti in diretta della finale

Ci siamo, siamo giunti alla conclusione di questo Festival di Sanremo 2019 e anche noi di Recensiamo Musica stiamo (finalmente) per staccare la spina dopo una settimana particolarmente impegnativa. Prima, però, vogliamo, per una serata, sentirci semplici spettatori e quindi commentare, come si fa nei gruppi d’ascolto sul divano, quest’ultima puntata della kermesse festivaliera.

Si promettono scintille e pareri dei più diversi in questo speciale Me vs. You che vedrà confrontarsi il nostro direttore, Ilario Luisetto, e la nostra punta di diamante per quanto riguarda la critica di cantautorato contemporaneo, Francesco Cavalli. E voi? Volete commentare con noi? Vi aspettiamo nei nostri social!

FRANCESCO CAVALLI

ILARIO LUISETTO

Il pezzo è forte ma poco immediato e molto complesso, forse troppo per il pubblico dell’Ariston. Rancore però dimostra veramente tutto il suo talento e spicca alla grande. VOTO: 7+

 

Anna Tatangelo interpreta sempre bene, è precisa e pulita ma la canzone è veramente troppo classica per spiccare in questo questo Festival. Fa’ il suo ma non basta. VOTO: 5-

 

Ghemon ha talento ed è sempre molto a fuoco nelle sue esibizioni. Continuo però a pensare che nella sua lunga carriera abbia proposto di meglio. “Rose viola” resta un bel pezzo ma non lascia il segno come altri del passato, peccato. VOTO: 6,5

 

Continuo ad adorare le esibizioni dei Negrita durante questo Festival, specialmente le interpretazioni di Pau, ma allo stesso tempo continuo a non riuscire ad apprezzare questo brano. Troppo poco per loro. VOTO: 6- -.

Ultimo è sempre stato dato da tutti come il vero favorito della gara, lo rimane anche dopo questa esibizione anche se la vittoria non è assolutamente scontata. Sicuramente il brano presentato non è il migliore della sua carriera ma potrebbe comunque bastare. Lui comunque è un grande talento e l’esibizione di stasera è la migliore della settimana. VOTO: 8.

 

Il pezzo di Nek è sicuramente forte e lui lo interpreta nella maniera giusta, però probabilmente non abbastanza per svettare tra gli altri brani in gara di quest’anno. VOTO: 6

 

Comunque vada Loredana Bertè il suo Festival l’ha già vinto. Altra super esibizione e altra ovazione del pubblico. Assolutamente da podio. VOTO: 8+.

 

 

Esibizione pulita ma non esplosiva quella di Francesco Renga, il pezzo non convince del tutto nonostante l’ottimo testo. Nella sua carriera ha proposto assolutamente di meglio su questo palco. VOTO: 6

 

Mahmood parte senza la voce nel microfono, si ferma ma riparte senza problemi. E’ la vera sorpresa di questo Festival, timbro super e produzione sopraffina. Freschezza e talento sul palco. VOTO: 7,5.

 

Gli Ex-Otago sono bravi ma qui mi sembra abbiano fatto solo il compitino. Non incidono come avrebbero potuto fare, passano senza lasciare tracce. VOTO: 5

 

Bravi, belli e convincenti, fanno esattamente quello che ci si aspettava da loro o lo fanno bene. Le loro voci all’unisono danno sempre un bello spettacolo ma tutto ciò probabilmente quest’anno potrebbe non bastare. Rischiano. VOTO: 5

 

Sempre elegantissima Paola Turci, precisa e concentrata, anche se stasera non è perfetta vocalmente come altre volte. Peccato che il pezzo non esploda mai del tutto, l’impressione è che manchi qualcosa. VOTO: 7-

 

The Zen Circus sono da sempre sinonimo di qualità e la qualità l’hanno portata anche quest’anno al Festival. Bravi e convincenti anche se forse poco immediati per questo determinato contesto particolare. Anche loro in carriera hanno prodotto di meglio. VOTO: 6,5

 

Non arriveranno in alto nonostante l’impegno e nonostante un ottimo Briga che tra i due spicca sicuramente. Il brano è elegante e l’interpretazione pulita, ma non basta. VOTO: 6-

 

 

Arisa cambia ma il cambiamento non stavolta non paga. Fa ballare e smuove ma non basta per puntare in alto, per altro stasera le manca la voce. VOTO: 5,5

 

Irama punta in alto: sicuro, deciso e concentrato. La canzone non sarà un assoluto capolavoro ma c’è ed arriva eccome. Per altro ascolto dopo ascolto cresce. Probabilmente se la giocherà con Ultimo. VOTO 7,5

 

Tra polemiche, insulti e accuse, Achille Lauro se ne frega e arriva dritto al punto. Da personaggio estraneo a vera e propria outsider. Occhio perché il telefoto lo farà volare. Bomba. VOTO 7+

 

Portano la loro Napoli sul palco con emozione e sentimento. Le loro voci si amalgamano bene però non riescono ad incidere nella maniera giusta. Un bel tentativo ma non sfruttato al meglio. VOTO: 5

 

Shade e Federica Carta funzionano bene insieme ma questa non è una novità. I giochi di parole semplici delle strofe del rapper alternati ai ritornelli orecchiabili cantati dalla voce della giovanissima artista. Però in radio andranno bene. VOTO: 5+

 

Cristicchi ha il miglior testo di questa edizione insieme a Daniele Silvestri. L’interpretazione è perfetta per la canzone, emoziona portando sul palco tutta la sua esperienza. Punta dritto al podio. VOTO 8+

 

 

Gran bel brano quello di Enrico Nigiotti che si dimostra un’ottima penna. Emoziona per la sua semplicità e per l’autenticità della sua interpretazione. Forse non arriverà in alto ma questo pezzo merita. VOTO 7/8

 

Indipendentemente dalla classifica finale i Boomdabash adempiono completamente al loro obbiettivo finale, portano freschezza e fanno ballare il pubblico dell’Ariston. Per un milione è l’essenza del loro essere: fresca, leggera e allegra. VOTO: 6,5

 

Era poco quotato già prima del Festival e le previsioni sono state rispettate. Ci prova ma non riesce a lasciare nessun segno. Occasione mancata. VOTO: 4,5

 

Viene dal mondo dell’indie italiano il buon caro Motta, scrive bene e nella sua carriera si è sempre contraddistinto per la qualità dei suoi prodotti. Peccato che per il suo primo Sanremo abbia scelto uno dei pezzi meno riusciti della sua discografia. L’idea c’era, il resto un po’ meno. VOTO 6

 

 

Daniele Silvestri era il favorito della critica e, forse, non lo è più. Siate sinceri, il pezzo è troppo difficile per essere digerito da chiunque. Apprezzabile ma difficile. VOTO: 6,5.

 

Anna Tatangelo canta sempre al top, va detto. Il problema, però, è e rimane la canzone che per questo suo Festival incentrato sulla musica non è abbastanza forte per spiccare davvero. A lei la palma per il rispetto della tradizione. VOTO: 5

 

Ghemon è cresciuto durante la settimana, ha tirato fuori una vocalità che ben si destreggia nell’ambiente soul ma che, rispetto a questo brano, vale ben di più. Una scoperta non “scoperta” del tutto. VOTO: 6

I Negrita viaggiano sulle tinte del loro rock più tradizionale ma, come ormai troppo spesso è accaduto ultimamente, non azzeccano il pezzo giusto. Passabile ma non memorabile. VOTO: 4.5

 

 

Ultimo è arrivato qui da vincitore annunciato e si trova ora in bilico rischiando anche il podio. Incrocio le dita per lui, per il suo talento cristallino e per la verità dei suoi testi. Anche questo che non è il più incredibile dei suoi. VOTO: 7.5

 

Nek insiste sull’onda elettronica e dance dei suoi ultimi lavori ma questa ‘Mi farò trovare pronto’ non ha lo stesso effetto sorpresa di ‘Fatti avanti amore’. E lo paga, assai. Funzionerà ma non vincerà. VOTO: 6+

 

E’ Loredana Berè l’unica regina di questo Festival e, ad ogni sua esibizione, acquista quotazioni. Sarà abbastanza per portarsi a casa il leoncino? Il testo è deboluccio ma lei è un mostro del palcoscenico. Nel mio podio. VOTO: 8

 

Renga lo abbiamo perso di vista nel corso di questo Festival e molto, probabilmente, dipende da una canzone troppo classica per stupire ma soprattutto troppo poco potente ed orecchiabile per restare. VOTO: 7-

 

Mahmood è la rivelazione di questo Festival. La sua Soldi diventerà il vero tormentone dell’annata battendo ogni pronostico. Ha già vinto così. VOTO: 7++

 

Viviamo nell’apogeo dell’indie ma in questo Festival gli Ex-Otago, che dovevano esserne i portabandiera, hanno probabilmente raccolto meno di quanto ci si poteva aspettare. VOTO: 5-

 

Il Volo arriva al Festival con un leoncino tra le mani e tutta la voglia di bissare il successo del 2015. La domanda è, in questi anni l’Italia non è andata oltre? Voci sempre incredibili ma, poi, bisogna anche valutare la canzone. VOTO: 4

 

Paola Turci ha messo leggermente da parte la grinta per inquadrarsi all’interno di una dimensione più profonda e cantautorale. Il suo è un bel pezzo, con una voce graffiata e sentita. Non passa, però, alla storia. VOTO: 7

 

Tante, tantissime parole all’interno della canzone dei The Zen Circus. E, dopo cinque serate, viene da dire che siano davvero troppe tutte queste parole. Peccato perchè il sound c’era. VOTO: 4

 

 

 

E’ forse la prima volta nella storia del Festival che la classe ed il portamento di Patty Pravo non pagano abbastanza. E, attenzione, non è colpa di Briga che il suo lo fa bene. La canzone manca, forse, della giusta marcia per spiccare davvero il volo. VOTO: 6

 

Arisa si riscopre leggera in questo Sanremo che, forse, non l’ha vista del tutto protagonista ma che indubbiamente le ha dato un nuovo volto. Da qui, e da un ritornello orecchiabilissimo, è pronta a ripartire. VOTO: 7+

 

Irama ha convinto la critica con un tema importante ed un ritornello che ha la forza di convincere il suo giovane pubblico. Può salire nel podio e forse anche di più… VOTO: 7/8

 

Chi avrebbe scommesso che Achille Lauro avrebbe convinto il pubblico tradizionalista del Festival? Ha già vinto la sua scommessa con una canzone che piace e funziona! VOTO: 7

 

Nino d’Angelo è la promessa non mantenuta di questo Sanremo. Dispiace soprattutto per Livio Cori che dalla sua vanta una vocalità melodica invidiabile che con le canzoni giuste saprebbe fare cose ottime. Non è questo il caso. VOTO 5-

 

Il duetto tra Federica Carta e Shade è il capolavoro perfetto per giovani e radio. Diventa un po’ più insensato per il pubblico più maturo e adulto. Voi da che parte state? Oggettivamente, però, sa di poco malgrado sia canticchiabile. VOTO: 6=

 

Attenzione al quinto incomodo. Simone Cristicchi e la sua poesia potrebbe sbattere fuori dal podio qualcuno tra Ultimo, Irama, Loredana Bertè e Il Volo. Chi ci rimetterà le penne? La canzone è poesia ma chi la canterà sotto la doccia ricordandosela fino a domani? VOTO: 6/7

 

Enrico Nigiotti per il Festival azzecca la canzone più bella della sua discografia. Una canzone che odora di verità e di commozione. La mia preferita. VOTO: 8.5

 

I Boomdabash puntano al titolo di brano tormentone cavalcando i successi della scimmia e della nonna degli ultimi anni. Loro, però, funzionano un po’ meno e dopo l’esplosione della prima serata si sono defilati dai giochi per il podio. Carini ma nulla di più. VOTO: 6.5

 

 

E’ giovane, troppo giovane e immaturo il caro Einar che si fa soffocare da un pezzo che non gli permette di spiccare. Lui prova a dare dolcezza ad un arrangiamento troppo a metà. Superficiale. VOTO: 4

 

Motta ha dalla sua una penna invidiabile che qui non trova la sua miglior realizzazione anche se l’inciso ha le carte giuste per prendere una buona fetta di pubblico. VOTO: 6++