Deludenti i primi dati di vendita della kermesse ligure che rischia già il flop
Il Festival di Sanremo 2020 è stato la kermesse dei record televisivi: non solo uno dei Festival più lunghi televisivamente parlando ma anche uno dei più seguiti di sempre secondo le rilevazioni dei dati Auditel che hanno incoronato l’edizione condotta da Amadeus come quella di maggior successo dal 1999 in termini di share.
Finito il Festival, però, sono altri i record da abbattere e sono proprio quelli che riguardano il valore musicale ed i dati di vendita che, per assurdo, dovrebbero essere posti al centro di una manifestazione che ha come obiettivo, palese o meno, quello di lanciare (o rilanciare) dei progetti discografici, degli artisti o delle carriere non sempre sul punto più alto della propria parabola perchè, diciamocelo pure, di grandissime stelle all’apice della propria carriera la gara di Sanremo ne ha sempre avute poche, anzi pochissime.
Ecco, a circa una settimana dalla conclusione della kermesse si possono già tirare alcune somme ed azzardare delle previsioni su quelli che saranno gli andamenti di vendita dei progetti lanciati dal palco del Teatro Ariston nel corso dell’ultima edizione festivaliera ed i dati non sono per nulla confortanti.
Oltre tutto questo occorre anche aggiungere un dato fondamentale: in un anno il potere di Spotify è nettamente aumentato il che avrebbe dovuto facilitare un rafforzamento dei numeri degli ascolti dei brani del 2020 rispetto a quelli del 2019.
Passiamo, dunque, al ‘day-after’ per confrontare l’accoglienza del vincitore: il giorno dopo la proclamazione ‘Soldi‘ di Mahmood schizzò in vetta alla classifica degli ascolti di Spotify con quasi 1,5 milioni di ascolti giornalieri. Quest’anno la ‘Fai rumore‘ di Diodato pur conquistando la vetta ha raggiunto soltanto quota 831 mila ascolti. Ancora una volta un dato pari a poco più della metà che non fa ben sperare per l’andamento del mercato discografico.
Quali successi discografici, dunque, aspettarsi da questo Festival di Sanremo 2020? Ad una settimana dal termine appaiono già impossibili (complici anche i mutati parametri di certificazione voluti da FIMI) i quadrupli dischi di platino ottenuti dalle hit di Mahmood o dei Boomdabash o i tripli dischi di platino di Ultimo. Se già qualcuno potesse raggiungere la soglia del doppio disco di platino (oggi corrispondente a 140.000 copie) sarebbe davvero un miracolo. Su chi puntare? Difficile dirlo ma, forse, i più accreditati potrebbero essere nel lotto degli insospettabili e cioè Elettra Lamborghini, Elodie, i Pinguini Tattici Nucleari e Achille Lauro. Insomma, quelli che il Festival non ha premiato in classifica. Più timidi saranno sicuramente, invece, i riscontri di Diodato e Francesco Gabbani che faticheranno probabilmente anche per arrivare un disco di platino digitale se l’andamento delle vendite verrà confermato nelle prossime settimane. Lotteranno per una certificazione anche Levante e Le Vibrazioni ma i giochi sono durissimi.
In sostanza, il Festival dei record televisivi pare non aver lanciato alcuna grande canzone sul mercato discografico di oggi e la scelta di aver proposto, invece, 24 belle canzoni senza alcuna vera hit potrebbe ritorcersi contro tutti i partecipanti.
Ilario Luisetto
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