giovedì, Marzo 28, 2024

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Sanremo 2020, la scheda di Rancore – Tutto quello che c’è da sapere

Precedenti al Festival, giudizi della stampa, quote dei bookmakers, album, tracklist, autori e testo del brano

PARTECIPAZIONI A SANREMO:

Prima partecipazione al Festival di Sanremo per Rancore che, finora, aveva partecipato alla kermesse canora ligure soltanto nel 2019 come spalla di supporto a Daniele Silvestri per il brano “Argentovivo” classificatosi al 6° posto finale, vincendo anche il premio della critica Mia Martini, dietro il vincitore ‘Soldi’ di Mahmood.

IL BRANO:

Per la sua nuova partecipazione alla kermesse ligure Rancore punta su un brano scritto completamente, sia per il testo che per la musica, da lui stesso insieme a Dario ‘Dardust’ Faini ed intitolato Eden.

COME NE PARLA LA STAMPA:

“rap tosto, fuori dal coro e soprendente. Voto 8” [Carmen Guadalaxara, Il Tempo]

“Ricordate l’applauso di “Soldi” di Mahmood? Ecco il rapper Rancore ce lo ripropone nel bel mezzo della canzone, dopo una escalation rappata che elenca tutte le metafore legate alla mela. Basterà un inciso furbo a conquistare la platea? Sì, potrebbe bastare” [Andrea Conti, Il fatto quotidiano]

“L’elettronica pianistica di Dardust veste, inseguendo la storia di una mela, un flusso di coscienza sul paradiso terrestre che non c’è. Voto: 7” [Federico Vacalebre, Il Mattino]

“Un grido di dolore verso il mondo, un eden da ritrovare. Spacca: 7,5” [Gabriella Mancini, Gazzetta]

“Eden fa ascoltare un pezzo che è un autentico “pugno nello stomaco”. E in cui Dario Faini, autore della musica, dà finalmente il meglio di sé, con la costruzione di uno splendido riff di pianoforte, su cui si possono liberare le rime di Rancore. È un ritmo che entra in testa. Ed è un testo carico, pieno. Musica di qualità. Voto: 8” [Laura Berlinghieri, Amica]

“Un brano 100% alla Rancore. Racconta i nostri giorni, con una mela che fa da trade union. Le guerre e il terrorismo non lo lasciano indifferente. Cita l’11 settembre ma anche la Siria e l’Iraq. Spara dei colpi di pistola. Un testo sterminato (il più lungo), che ti cattura” [Giulio Pasqui, Soundsblog]

“Il nuovo autore più interessante, al resto pensa Dario Faini. Simboli e metafore, dalla mela dell’Eden a Newton e Apple. E nessuno stacchi la prima mela. Voto: 8+” [Marco Mangiarotti, Quotidiano.net]

“Il rapper Tarek Iurcich torna sul “luogo del delitto” a distanza di un anno (dopo la collaborazione con Daniele Silvestri con “Argentovivo”, vincitore del premio della critica) con un pezzo tiratissimo e non immediato ma che sicuramente merita più ascolti, capace di unire bene ottime barre e melodia. È certamente il pezzo che ho più voglia di riascoltare, incuriosisce e sorprende” [Andrea Grandi, NewMusic.it]

“Rancore, dopo l’exploit dello scorso anno, propone un brano originale, in cui si riconosce il suo tocco. La mela e il suo significato allegorico e metaforico sono il cardine di un brano in cui la produzione di Dardust (autore della musica) si sposa alla perfezione con un’interpretazione come di consueto intensa, decisa e diretta al punto giusto. Vengono citati, per esempio, Newton, Biancaneve, Paride e la Siria. “Ogni mela che regali porta un’intuizione…” Il Tac, tac, tac della pistola… ricorda il clap, clap di Soldi, ma è un segno distintivo di una produzione attenta e ormai riconoscibile per qualità. Voto: 8 e mezzo” [Simone Zani, All Music Italia]

“preferiamo il Rancore di “Eden” (7), che gioca con la mela da Adamo ed Eva a Biancaneve (“che dorme in Iraq”) fino all’11 settembre della Grande Mela con un rap spaziale sostenuto da un piano classicheggiante. Un poema, più che una canzone, a metà strada fra Cristicchi e Caparezza” [Giuseppe Attardi, Pickline]

“Nella storia dell’umanità abbiamo perso il Paradiso terrestre e il ta-ta-ta degli spari ci spiega bene come e perché. Un fiume di parole su una base dove si fa sentire un piano classicheggiante. Voto: 7,5” [Andrea Laffranchi, Corriere della Sera]

“Ambiziosa. Testo pieno, anche se a tratti rischia di non capirsi. Ma il ritornello entra immediatamente in testa: un Eden che tutto è tranne quello a cui abitualmente pensiamo. Potenziale grande. Voto: 7” [Christian Pradelli, Mitomorrow]

“Ovvero come mettere delle barre precise e trascinanti su una base inventiva e spiazzante. Rancore scrive (e rappa), Dardust cesella un arrangiamento nelle cui basi si avvertono echi di musica classica e contemporanea. Se ci aggiungiamo un ritornello preciso e tagliente con la giusta dose di furbizia (un “ta-ta-ta” che entra subito in testa), il gioco è fatto” [Tgcom24]

“Un testo che è un poema e vivaddio con pochi ritornelli. Il ritmo è tosto, e me lo aspettavo, apprezzo molto il suo essere diretto. In un Festival dove sono ancora i sentimenti a dominare lui ci porta in un paradiso così distopico da apparire reale. Voto: 7” [SkyTG24]

“Un brano 100% alla Rancore, le guerre e il terrorismo non lo lasciano indifferente. Cita l’11 settembre ma anche la Siria e l’Iraq. Spara dei colpi di pistola. Un testo sterminato (il più lungo), che ti cattura. Bravissimo, nulla da dire. Canzone da ascoltare con attenzione e poi riflettere in silenzio. Citiamo questa frase: “Se la strega è in Iraq, Biancaneve è con i sette nani e dorme in Siria” 7,5” [InsideMusic]

“Rap su beat d’ambientazione classicheggiante con lo sguardo rivolto ai grossi temi internzionali: «L’11 settembre ti ho riconosciuto/ Tu quando dici grande mela/ È un codice muto tu vuoi nemici sempre/ Se la strega è in Iraq/ Biancaneve è con i sette nani/ E dorme in Siria». Sei politico” [Il Sole 24 ore]

VOTO MEDIO DELLA CRITICA:

7.39 / 10 (1° posizione generale)

QUOTE SNAI:

33.00 (20° posizione generale)

CANZONE PER SANREMO ’70:

Luce (tramonti a nord est) con La Rappresentante di Lista e Dardust (Elisa – Sanremo 2001)

IL NUOVO ALBUM:

Al momento non è prevista la pubblicazione di alcun album d’inediti.

TESTO DEL BRANO:

EDEN
di Rancore e Dario Faini
Edizioni Universal Music Publishing Ricordi – Woodworm Publishing Italia – Milano – Arezzo

Questo è un codice, codice
Senti alla fine è solo un codice, codice
Senti le rime è solo un codice, codice
Su queste linee solo un codice
L’11 settembre ti ho riconosciuto
Tu quando dici, grande mela è un codice muto
Tu vuoi nemici, sempre, se la strega è in Iraq
Biancaneve è con i sette nani e dorme in Siria
Passo ma non chiudo!
Cosa ci hai venduto?
Quella mela che è caduta in testa ad Isaac Newton
Rotolando sopra un iPad oro
Per la nuova era
Giù nel sottosuolo o dopo l’atmosfera
Stacca, mordi, spacca, separa
Amati, copriti, carica, spara
Stacca, mordi, spacca, separa
Amati
Carica
Noi stacchiamo la coscienza e mordiamo la terra
Tanto siamo sempre ospiti in qualunque nazione
Chi si limita alla logica è vero che dopo libera la vipera alla base del melo
Che vuole…
Quante favole racconti che sappiamo già tutti
Ogni mela che regali porta un’intuizione
Nonostante questa mela è in mezzo ai falsi frutti è una finzione
E ora il pianeta terra chiama destinazione
Nuovo aggiornamento, nuova simulazione
Nuovo aggiornamento, nuova simulazione
Come l’Eden
Come l’Eden
Come l’Eden, prima del ‘ta ta ta’
Come prima quando tutto era unito
Mentre ora cammino in questo mondo proibito
Come l’Eden
Come l’Eden
Come l’Eden, prima del ‘ta ta ta’
Quando il cielo era infinito
Quando c’era la festa e non serviva l’invito
Dov’è lei? Ora, dov’è lei?
Se ogni scelta crea ciò che siamo
Che faremo della mela attaccata al ramo?
Dimmi chi è la più bella allora dai, giù il nome
Mentre Paride si aggira tra gli dei ansiosi
Quante mele d’oro nei giardini di Giunone
Le parole in bocca come mele dei mafiosi
E per mia nonna ti giuro
Che ha conosciuto il digiuno
È il rimedio più sicuro
E toglierà il dottore in futuro
Il calcolatore si è evoluto
Il muro è caduto
Un inventore muore nella mela che morde c’era il cianuro
Questo è un codice, codice
Senti alla fine è solo un codice, codice
Senti le rime
E dopo
Stacca, mordi, spacca, separa
Amati, copriti, carica
Ancora
L’uomo è dipinto nella tela
Ma non vedi il suo volto è coperto da una mela
Si, solo di favole ora mi meraviglio
Vola
La freccia vola
Ma la mela è la stessa
Che resta in equilibrio
In testa ad ogni figlio
Come l’Eden
Come l’Eden
Come l’Eden, prima del ‘ta ta ta’
Come prima quando tutto era unito
Mentre ora cammino in questo mondo proibito
Come l’Eden
Come l’Eden
Come l’Eden, prima del ‘ta ta ta’
Quando il cielo era infinito
Quando c’era la festa e non serviva l’invito
E se potessi parlare con lei da solo cosa le direi
Di dimenticare quel frastuono
Tra gli errori suoi
E gli errori miei
E guardare avanti senza l’ansia di una gara
Camminare insieme sotto questa luce chiara
Mentre gridano
Guarda, stacca, mordi, spacca, separa
Amati, copriti, carica, spara
Amati, copriti, carica
‘Ta ta ta’
Come prima quando tutto era unito
Mentre ora cammino in questo mondo proibito
Come l’Eden
Come l’Eden
Come l’Eden, prima del ‘ta ta ta’
Quando il cielo era infinito
Quando c’era la festa e non serviva l’invito
Dov’è lei?
Ora, dov’è lei?
Se ogni scelta crea ciò che siamo
Che faremo della mela attaccata al ramo?
Se tu fossi qui
Cosa ti direi
C’è una regola
Sola
Nel regno umano
Non guardare mai giù se precipitiamo
Se precipitiamo

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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.
Ilario Luisetto
Ilario Luisetto
Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.