venerdì, Aprile 19, 2024

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Sanremo 2020, la scheda di Raphael Gualazzi – Tutto quello che c’è da sapere

Precedenti al Festival, giudizi della stampa, quote dei bookmakers, album, tracklist, autori e testo del brano

PARTECIPAZIONI A SANREMO:

Quarta partecipazione al Festival di Sanremo per Raphael Gualazzi che, finora, vanta anche una vittoria alla kermesse canora ligure che risale al 2011 quando trionfò nella gara tra le Nuove Proposte con il brano Follia d’amore con cui poi partecipò anche all’Eurovision Song Contest piazzandosi al secondo posto della classifica finale.

Il ritorno al Festival di Sanremo avvenne nel 2013 quando entrò nella categoria Big con il doppio brano Senza ritegno Sai (ci basta un sogno) ottenendo, con quest’ultima canzone, il 5° posto finale nell’edizione che fu vinta da Marco Mengoni con ‘L’essenziale’. Anche l’anno seguente, nel 2014, Gualazzi partecipa alla kermesse ligure in coppia con The Bloody Beetroots per le canzoni Tanto ci sei Liberi o no con cui si classifica al 2° posto alle spalle della vincitrice Arisa con ‘Controvento’.

IL BRANO:

Per la sua nuova partecipazione alla kermesse ligure Raphael Gualazzi punta nuovamente su un brano scritto da lui stesso in collaborazione con Davide Petrella e Davide Pavanallo ed intitolato Carioca.

COME NE PARLA LA STAMPA:

“elettronica e samba. Una vera sorpresa. Voto 7” [Carmen Guadalaxara, Il Tempo]

“Raphael Gualazzi con sonorità sudamericane parla di sogni, amori infranti e diavoli. Sicuramente un brano destinato alle radio e anche a risvegliarci nei tempi morti il Festival” [Andrea Conti, Il fatto quotidiano]

“Latin urban, con saudade e brio danzereccio, senza pretese, ma almeno al primo ascolto. Voto: 6” [Federico Vacalebre, Il Mattino]

““Non hai scuse per tenermi lontano da te/Occhi scuri/E pelle carioca”. Sudamerica e swing: 6,5” [Gabriella Mancini, Gazzetta]

“Carioca è un pezzo “alla Raphael Gualazzi”. Moderno, tra elettronica, pianoforte, falsetti e una bella sezione di fiati. Ritmi sudamericani, canzone da cantare e da ballare. Gualazzi è sempre piacevole a Sanremo. «Mi sospira dai balla con me / Occhi scuri / E pelle carioca». Voto: 7.5” [Laura Berlinghieri, Amica]

“Oh, hanno svegliato Gualazzi. Non sembra nemmeno lui. Stavolta lascia da parte il piano, Gualazzi propone un pezzo molto ritmato. Come se fosse una salsa. Era ora” [Giulio Pasqui, Soundsblog]

“Paolo Conte al galoppo con il respiro del rap. Ah Sudamerica! «La nostra storia è stato un salto». Basta la musica che scorre intorno? Voto: 7=” [Marco Mangiarotti, Quotidiano.net]

“Quarta presenza al Festival (vincitore nei giovani nel 2011), Raphael torna con un brano scritto a 4 mani con Davide Petrella, che sa unire sonorità carioca e jazz (in cui Raphael sembra quasi giocare a fare il sexy), anche se bisogna testare se il collante durerà con gli ascolti. In fondo è un piacevole divertissement che non vuole avere grandi pretese, che rischia però di perdersi nella seconda metà della classifica” [Andrea Grandi, NewMusic.it]

“”La curiosità musicale e la contaminazione sono gli aspetti principali di un brano divertente e nel quale l’artista dimostra di sentirsi a proprio agio. L’elettronica si sposa alla perfezione con le percussioni ipnotiche e il pianoforte che è il segno distintivo di molte canzoni dell’artista. Nell’inciso colpisce l’utilizzo dei fiati e di alcuni artifici creativi, che evocano atmosfere da… Rio de Janeiro. Prima dell’ultimo inciso un frammento strumentale in cui l’elettronica si mescolta con il suono del pianoforte, che ricorda certe improvvisazioni tipiche del jazz. “Quanto ho tempo perso, la vita quasi mi supera…”. Voto: 7+” [Simone Zani, All Music Italia]

“Raphael Gualazzi invece mescola ritmi cubani e atmosfere urban in “Carioca” (5.5). Ma lui, almeno, sa suonare e cantare” [Giuseppe Attardi, Pickline]

“Un pianoforte in viaggio verso Cuba, fiati tropicali, un mondo nuovo dove Raphael non è pienamente a proprio agio. Voto: 6” [Andrea Laffranchi, Corriere della Sera]

“Imprevedibile, su più registri. Piacevole proprio per questo. Senza perdere l’adagio tipico di Gualazzi, il brano propone qualcosa di nuovo con atmosfere sudamericane che rilassano e divertono. Voto: 7” [Christian Pradelli, Mitomorrow]

“Raphael ci mette i ricami al pianoforte, i fiati contrappuntano a dare ritmo, un po’ di elettronica riporta tutto al 2020. Anche qui si può ballare ma con un pizzico di malinconia” [Tgcom24]

“Quando ho letto l’incipit “l’ultimo bacio è un apostrofo…” ho temuto il peggio. E invece è apparso il reggaeton che ha aperto la mente. Sarà un tormentone. Apprezzo di questo (ex) ragazzo che sappia essere ipnotizzante sempre. L’allegria brasiliana invaderà Sanremo, anche il festival avrà il suo carnevale. Voto: 6” [SkyTG24]

“Anche Raphael Gualazzi torna a Sanremo, e lo fa sfoggiando un gran bel ritmo salseiro: “Bastava un sogno carioca.” 6” [InsideMusic]

“È da un po’ che Gualazzi lavora per alleggerirsi. Stavolta ci invita a ballare una specie di samba: «Non me ne importa di quel che pensi/ Non me ne importa di quel che senti/ Non mi ricordo neanche chi sei tu». Musicista sopraffino, idee non sempre eccezionali” [Il Sole 24 ore]

VOTO MEDIO DELLA CRITICA:

6.52 / 10 (10° posizione generale)

QUOTE SNAI:

15.00 (12° posizione generale)

CANZONE PER SANREMO ’70:

E se domani con Simona Molinari (Fausto Cigliano / Gene Pitney – Sanremo 1964)

IL NUOVO ALBUM:

Uscirà per Sugar Music il prossimo 7 febbraio Ho un piano, il nuovo album d’inediti di Raphael Gualazzi, il quinto della sua carriera discografica.

Tracklist [autore testo – autore musica]:

  1. Nah nah
  2. Immobile aurora
  3. Carioca
  4. Italià
  5. Questa volta no
  6. La libertà
  7. La parodie
  8. Vai via
  9. Broken bones
  10. Per noi
  11. E se domani feat. Simona Molinari

TESTO DEL BRANO:

CARIOCA
di Raphael Gualazzi, Davide Petrella, Davide Pavanello
Edizioni Sugarmusic/Universal Music Publishing Ricordi/Metatron Publishing – Milano – Torino

L’ultimo bacio è un apostrofo
Che mi hai lasciato
Non ci sei più e sono in un angolo
Tirando il fiato
Io che con te ho sorriso e pianto
Fino a non vedere
La nostra storia è stata un salto
E io non so cadere
Vedo
Nel buio
Luci
Di un locale a due passi da me
Nel fumo
Una voce
Mi sospira dai balla con me
Occhi scuri
E pelle carioca
Carioca
Ma chi l’avrebbe detto
Sento solo la musica
Forse sei il diavolo
Ma sembri magica
Quanto tempo ho perso
La vita quasi mi supera
Resto qui adesso
Che si spegne la città
Bastava un sogno carioca
Puoi cancellare ogni momento
In una volta sola
Meglio spazzati via dal vento
Che ogni tua parola
Ora
Vedo
Nel buio
Il tuo viso a due passi da me
Non hai
Scuse
Per tenermi lontano da te
Occhi scuri
E pelle carioca
Carioca
Che io sia maledetto
Dai non fare la stupida
Fammi un sorriso
Che la noche se ne va
Ma chi l’avrebbe detto
Sento solo la musica
Forse sei il diavolo
Ma sembri magica
Quanto tempo ho perso
La vita quasi mi supera
Resto qui adesso
Che si spegne la città
Bastava un sogno carioca
Non me ne importa di quel che pensi
Non me ne importa di quel che senti
Non mi ricordo neanche chi sei tu
Voglio sorridere dei miei sbagli
Voglio rivivere sogni immensi
Voglio una vita che non finisce più
Ma chi l’avrebbe detto (Non me ne importa di quel che pensi)
Sento solo la musica (Non me ne importa di quel che senti)
Carioca (Non mi ricordo neanche chi sei tu)
Carioca
Ma chi l’avrebbe detto (Voglio sorridere dei miei sbagli)
Sento solo la musica (Voglio rivivere sogni immensi)
Carioca (Voglio una vita che non finisce più)
Carioca
Carioca

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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.
Ilario Luisetto
Ilario Luisetto
Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.