venerdì, Marzo 29, 2024

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Sanremo 2021, la scheda di Ermal Meta: tutte le curiosità da sapere

Precedenti al Festival, giudizi della stampa, quote dei bookmakers, album, tracklist, autori e testo del brano

PARTECIPAZIONI A SANREMO:

Sesta partecipazione al Festival di Sanremo per Ermal Meta che, finora, aveva partecipato alla kermesse canora ligure come membro di due diverse band nel 2006, in qualità di chitarrista degli Ameba 4 che gareggiarono nella gara tra le Nuove Proposte con il brano Rido… forse mi sbaglio, e nel 2010, nuovamente nelle Nuove Proposte come vocalist de La Fame di Camilla per il brano Buio e luce che venne eliminato prima della finale.

Da solista il debutto risale al 2016 quando, ancora una volta nel circuito delle Nuove Proposte, presentò il brano Odio le favole classificandosi al terzo posto dietro al vincitore Francesco Gabbani. Lo schema si ripete, poi, l’anno successivo quando ha accesso ai big arrivando ancora sul terzo gradino del podio con Vietato morire. La vittoria della kermesse è arrivata nel 2018 in coppia con Fabrizio Moro per il brano Non mi avete fatto niente.

Da autore ha preso parte per altre due volte al Festival presentando la sua ‘Non so ballare’ nel 2013 con la voce di Annalisa (eliminata nello spareggio tra il doppio brano presentato per regolamento) e ‘Straordinario’ per Chiara Galiazzo nel 2015 (5° posto).

 IL BRANO:

Per la sua nuova partecipazione alla kermesse ligure Ermal Meta punta nuovamente su un brano scritto, sia per il testo che per la musica (questa in collaborazione con Roberto Cardelli), da lui stesso ed intitolato Un milione di cose da dirti.

Ermal Meta

COME NE PARLA LA STAMPA:

“Romantico Ermal, “Tu mi allunghi la vita inconsapevolmente/Ho un milione di cose da dirti ma non dico niente”: 6,5” [Gabriella Mancini, Gazzetta]

“Il vecchio Ermal ha già vinto a Sanremo, ha dato scandalo (presunto plagio) con Fabrizio Moro, ha il suo bel pubblico fidelizzato, però la sintesi di questa canzone è nelle sue parole: «Ho un milione di cose da dirti ma non dico niente»” [Massimiliano Castellani, Avvenire]

“«Ti do il mio cuore a sonagli, per i tuoi occhi a fanale, e senza dirlo a nessuno impareremo a volare». ROMANTICO” [DomaniPress]

“Una ballata che parla d’amore. Un po’ sofferta. Forse un filino noiosetta. Diciamo che il fantastico Ermal di Odio le favole (“ti manco e non lo so, mi manchi e non lo sai”) del 2016 qui l’ho sentito poco, ma di sicuro sono io che sbaglio.” [Maria Elena Barnabi, Cosmopolitan]

“Sesto Sanremo per lui, l’ultimo nel 2018 quando è risultato vincitore con Fabrizio Moro, otto se si considerano l’esordio con gli Ameba 4 (nel 2006) e poi la partecipazione con La fame di Camilla (nel 2010). La canzone, come lui stesso l’ha definita, è “rarefatta”, dal sound essenziale, con pochi accordi, che sicuramente non brilla per originalità, ma dove abbandona (fortunatamente) l’elettronica spinta del singolo ora in radio “No Satisfaction” ma dove la sua voce viene messa in risalto al massimo. Voto: 6/7” [Andrea Grandi, Newsic.it]

“Ermal non stupisce molto. Lo amate per i voli della sua voce e per le sue parole toccanti del suo testo (una canzone d’amore)? Continuerete a farlo.” [Silvia Danielli, Billboard]

“Voto 8 e mezzo Tre accordi per una ballad che ha la sua forza nel testo. Sarà la sua interpretazione e sincerità a renderlo credibile. C’è dell’anima come nelle ottime canzoni di Ron.” [Carmen Guadalaxara, Il Tempo]

“Ermal Meta, sei Festival nel curriculum, torna in veste solitaria dopo aver vinto in coppia con Fabrizio Moro nel 2018. La sua Un milione di cose da dirti è una anemica ballata d’amore dal sound essenziale. Voto: 4,5” [Giuseppe Attardi, Pickline]

“Una canzone d’amore, dalla struttura classica che più classica non si può. Così: “ho un milione di cose da dirti, ma non dico niente”/“tu mi allunghi la vita, inconsapevolmente”” [Rita Vecchio, Leggo]

“Dopo la vittoria nel 2018 con Non mi avete fatto niente, insieme a Fabrizio Moro, stavolta Ermal gareggia da solo. La sua Un milione di cose da dirti è una ballad piano e voce che racconta, per dirla come Anna Oxa, «quando nasce un amore». Con tutte le paure del caso” [Elsa Ungari, Io Donna]

““Ti do il mio cuore e senza dirlo a nessuno impareremo a volare”. La ballata sanremese che stavamo tutti aspettando. O forse no? Voto 5” [Unione Sarda]

““Classicone”, ricorda un po’ gli ultimi successi di Ultimo. Una musica e un refrain che sono un evidente mix tra canoni sanremesi e quel sempiterno senso di “amarezza” che emerge dalla voce di Meta. Da riascoltare” [Christian Pradelli, Mitomorrow]

“Brano non facile per il cantautore che arriva tra aspettative molto alte, dopo la vittoria con Fabrizio Moro. Brano che sembra parlare a una bimba. Da riascoltare” [Claudia Fascia, La Sicilia]

“Diversamente Ermal. Il cantautore torna tre anni dopo la vittoria in coppia con Fabrizio Moro mostrando un’ulteriore crescita a livello di scrittura. La sua è una delicata ballata pianistica con un ritornello dalle progressioni armoniche inaspettate. Elegante e intimo, Può puntare a un nuovo trionfo” [Tgcom24]

“VOTO 8/9. Due persone che si annusano e una canzone che raccoglie tutti i non detti di una coppia, quelle riflessioni che per pudore inciampano nei denti e non escono. Dovremmo tutti andare “con le mani nel fango per cercare il destino”. Ermal ha scritto l’ennesimo manifesto dell’essere umano” [Fabrizio Basso, SkyTG24]

“9. Dopo No Satisfaction arriva una ballad che contagia e regala speranza. Si parla d’amore ma con lo stile da polaroid di Ermal Meta: (ho un milione di cose da dirti ma non dico niente) che riesce a rendere poetica anche una storia che funziona e regala consolazione al posto delle lacrime: e se non riesco ad alzarti starò con te per terra” [Paola Gallo, Ondefunky]

“Lui vorrebbe dirle un sacco di cose ma alla fine non le dice una fava. Molto elegante, molto “tipica”, le fan impazziranno. “Il tuo viaggio io/ La mia stazione tu”. Sì, ma ce l’hai l’autocertificazione? Voto 6,5” [Fabrizio Biasin, Libero]

“Un pianoforte malinconico apre una ballad struggente di Ermal Meta: “Siamo come due stelle scampate al mattino se mi resti vicino non ci spegne nessuno”. Tra le canzoni più “sanremesi” se ancora esiste una canzone sanremese. Giudizio: Una carezza in musica” [Andrea Conti, Il fatto quotidiano]

“La voce del cantautore è accompagnata dal suono del piano. È un pezzo classico, che ci si aspetta da una penna come quella dell’artista italo-albanese: non ci sono novità. Meta riparte della semplicità e canta: “Con le mani nel fango per cercare il destino, tu diventi più bella ad ogni respiro”” [Claudio Cabona, Rockol]

“Introdotto da un pianoforte alla Damien Rice, il brano di Ermal Meta cresce con il passare dei minuti in modo inarrestabile. È una ballata piena di sentimento, un invito a non avere paura, e anche a tendere la mano per chiedere aiuto: «Se non riesco ad alzarti starò con te per terra». Una frase è destinata a finire su migliaia di diari: «Ti do il mio cuore a sonagli per i tuoi occhi a fanale»” [Francesco Chignola, TV Sorrisi e Canzoni]

“Ermal Meta non ha bisogno di salti mortali. Fa Ermal Meta e gli viene sempre molto bene, con un testo di quelli a cui ha abituato i suoi fan: “Con le mani nel fango per cercare il destino”, il brano, che si regge sul piano, a un certo punto fa ascoltare un theremin che lo porta in un’altra dimensione per qualche secondo. “Un milione di cose da dirti” è perfetta per Sanremo e per chi lo ama già” [Francesco Raiola, Fanpage]

“canzone d’amore. Canta: “Con le mani nel fango per cercare il destino, tu diventi più bello ad ogni tuo respiro“. Voce per lo più accompagnata da pianoforte. Gli altri strumenti entrano nel corso del brano per supportare una voce potente ed espressiva. Giudizio: i suoi fan apprezzeranno, il pubblico potrebbe premiarlo” [TVblog]

“6. Musica leggera di una certa raffinatezza, come impone il marchio di fabbrica. Un milione di cose da dirti parte piano e voce e infila dichiarazioni d’amore con la pala: «Avrei un milione di cose da dirti, ma non dico niente/ In un mare di giorni felici annega la mia mente». Ci scappa pure qualche metafora degna della premiata ditta Minghi-Panella: «Avrai il mio cuore a sonagli per i tuoi occhi a fanale/ Ce li faremo bastare». A noi non basta, ma questo pezzo potrebbe far bene in gara” [Francesco Prisco, Il Sole 24 ore]

VOTO MEDIO DELLA CRITICA:

6.8 / 10 (9° posizione generale)

QUOTE SNAI:

12.00 (11° posizione generale)

COVER PER LA 3° SERATA:

Caruso (Lucio Dalla)

IL NUOVO ALBUM:

Ermal Meta - Tribù umana |recensiamomusica.com

Uscirà per Mecal/Sony Music il prossimo 12 marzo Tribù urbana, il nuovo album d’inediti di Ermal Meta, il quarto della sua carriera discografica da solista.

Tracklist [autore testo – autore musica]:

  1. Uno
  2. Stelle cadenti
  3. Un milione di cose da dirti [Ermal Meta – Ermal Meta, Roberto Cardelli]
  4. Il destino universale
  5. Nina e Sara
  6. No satisfaction [Ermal Meta – Ermal Meta, Roberto Cardelli]
  7. Non bastano le mani
  8. Un altro sole
  9. Gli invisibili
  10. Vita da fenomeni
  11. Un po’ di pace

TESTO DEL BRANO:

UN MILIONE DI COSE DA DIRTI
di Ermal Meta – Ermal Meta, Roberto Cardelli
Edizioni Tetoyoshi Music Italia/Tadi & Bali Music Publishing – Nizza Monferrato (AT) – Milano

Senza nome io, senza nome tu
E parlare finché un nome non ci serve più
Senza fretta io, senza fretta tu
Ci sfioriamo delicatamente
Per capirci un po’ di più
Siamo come due stelle scampate al mattino
Se mi resti vicino non ci spegne nessuno
Avrai il mio cuore a sonagli
Per i tuoi occhi a fanale
Ti ho presa sulle spalle
E ti ho sentita volare
Con le mani nel fango
Per cercare il destino
Tu diventi più bella ad ogni tuo respiro
E mi allunghi la vita inconsapevolmente
Avrei un milione di cose da dirti, ma non dico niente
In un mare di giorni felici annega la mia mente
Ed ho un milione di cose da dirti
Ma non dico niente
Ma non dico niente
Il tuo viaggio io, la mia stazione tu
E scoprire che volersi bene
È più difficile che amarsi un po’ di più
È la mia mano che stringi, niente paura
E se non riesco ad alzarti starò con te per terra
Avrai il mio cuore a sonagli per i tuoi occhi a fanale
Ce li faremo bastare
Ce li faremo bastare
Con le mani nel fango per cercare il destino
Tu diventi più bella ad ogni tuo respiro
E mi allunghi la vita inconsapevolmente
Avrei un milione di cose da dirti, ma non dico niente
In un mare di giorni felici annega la mia mente
Ho un milione di cose da dirti
Solo un milione di cose da dirti
Ti do il mio cuore a sonagli per i tuoi occhi a fanale
E senza dirlo a nessuno
Impareremo a volare
Tu mi allunghi la vita inconsapevolmente
Avrei un milione di cose da dirti, ma non dico niente
In un mare di giorni felici annega la mia mente
Ed ho un milione di cose da dirti
Ma non dico niente
Ma non dico niente
Cuore a sonagli io
Occhi a fanale tu

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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.
Ilario Luisetto
Ilario Luisetto
Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.