sabato, Aprile 20, 2024

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Sanremo 2021, le pagelle della prima puntata

Diamo i voti in diretta a tutte le esibizioni della prima serata del Festival di Sanremo 2021

E’ arrivato il momento. Si alza il sipario sul Festival di Sanremo 2021! In questa prima serata scopriremo le canzoni di 13 Big e di 4 Nuove Proposte (qui la scaletta con l’ordine di uscita) e spezzeremo il ritmo della gara con tanti attesissimi ospiti (qui per scoprirli tutti). Noi e le nostre pagelle in diretta, però, ci siamo, come sempre!

Nuove Proposte:

  • GAUDIANO – Polvere da sparoapre il Festival, la serata ed il circuito dei giovani di questo Festival. E per tutti questi motivi merita un plauso tutto particolare. La canzone c’è e funziona anche se con una versione più orchestrale rispetto a quella incisa. Lui ha una voce potente, ricchissima di sfumature e con un bel graffiato. Merita il passaggio del turno senza sè e senza ma. VOTO: 7.5
  • ELENA FAGGI – Che ne so: canzone molto orecchiabile ma fin troppo adolescenziale. Poco incisiva, poco riuscita e poco illuminata per trovare un posto nell’oggi. Lei è graziosa, canta in modo dolce e coraggioso ma il risultato rimane comunque poco convincente. A lei diamo una nuova chance, alla canzone, invece, non si può dare nemmeno quell’unica possibilità. VOTO: 4
  • AVINCOLA – Goal!canzone indie nei nostri giorni e, per questo, poco identificabile e distinguibile rispetto a tante altre proposte che si assomigliano un po’ troppo. Un po’ troppo Tommaso Paradiso style, un po’ troppo prevedibile nelle sue destinazioni. E forse funziona proprio per questo. VOTO: 6
  • FOLCAST – Scopritiè un brano con tanto blues e con una bellissima vocalità che l’orchestra esalta in maniera importante. Senza ombra di dubbio la canzone è la migliore della serata e lui il talento più a fuoco di questa serata. Bravissimo! VOTO: 8.5

Campioni:

  • ARISA – Potevi fare di più: è la rinascita di Arisa. Una canzone profonda, ariosa e sincera per un’artista che appare misurata, elegante e centrata. La sua voce è una sicurezza: parte lenta, si apre in un primo inciso in cui svetta con un accompagnamento minimo e poi cresce, cresce e cresce. Il risultato è sublime e un premio ad una cantante che da più di dieci anni è tra le migliori del nostro panorama musicale. Fa piacere che dopo periodi buii artisticamente abbia ritrovato una canzone alla sua altezza. Questo è cantare! VOTO: 9

Arisa - Sanremo 2021

  • COLAPESCE e DIMARTINO – Musica leggerissima: tra i preferiti della viglia per la stampa, arrivano sul palco con una canzone che racconta tanto della loro abituale scrittura musicale. La forma-canzone è piuttosto retrò nelle sue direzioni e, proprio per questo, anche estremamente attuale. Si fa canticchiare con facilità ma, forse, ha bisogno di più ascolti per convincere davvero anche a livello di messaggio. VOTO: 6.5
  • AIELLO – Ora: un’esibizione molto teatrale nella sua messa in scena. Esagera (veramente tanto) con i giochi vocali e corre il rischio di assomigliare un po’ troppo alle intenzioni interpretative di Mahmood mentre, invece, avrebbe bisogno di distendere la voce e di mettere in mostro la voce importante e soul che ha a disposizione. Quando smette di pensare e si lascia andare il risultato cambia nettamente e il pezzo prende il volo. Mettendo a posto la prima parte può giocarsi posizioni importanti. VOTO: 7-
  • FRANCESCA MICHIELIN e FEDEZ – Chiamami per nome: scenograficamente provano a stupire. Musicalmente è lei a prendere per mano lui e a guidarlo nel corso della sua esibizione dove la giovane veneta si trova enormemente più a suo agio sul palco e nel cantato. La canzone è più lenta di quanto ci si sarebbe potuti aspettare e, forse, proprio per questo funziona meno di quanto ci si sarebbe potuti aspettare. Ne esce un’esibizione da doppio il volto con una Michielin vera superstar ed un Fedez, invece, troppo troppo trattenuto. VOTO: 6+

Francesca Michielin e Fedez - Sanremo 2021

  • MAX GAZZE’ – Il farmacista: è il ritorno di Max Gazzè alla musica da fischiettare e canticchiare con facilità sfruttando, comunque, un brano capace di presentare un messaggio preciso. La canzone c’è, l’idea anche ma l’esibizione stasera convince meno di quello che ci si sarebbe potuto aspettare. Crescerà con gli ascolti, c’è da scommetterci. VOTO: 6++
  • NOEMI – Glicine: La rossa è tornata rossa ed incisiva per una canzone che le offre l’opportunità di osare e guardare verso nuove direzioni musicali. C’è il suo graffiato nell’inciso e nelle strofe ma c’è anche un piccolo falsetto ed un ritornello che sa tornare ad aprirsi in senso pop conquistando fin dal primo ascolto. Una delle Noemi più convincenti di sempre. Quel “parla, parla, parla…” è già nelle teste di tutti noi. VOTO: 8
  • MADAME – Voce: Madame si spoglia degli effetti di sovraproduzione e, forse per la prima volta, canta per davvero. Ha un grandissimo plus nell’utilizzo della parte ritmica e in uno special che funziona alla grandissima innalzando il brano verso delle destinazioni assolutamente convincenti. In questa seconda parte anche la sua interpretazione si libera ed il risultato è assolutamente degno di nota. VOTO: 7
  • MANESKIN – Zitti e buoni: mettono sul palco tutto il loro pop-rock, la loro romanità, la loro trasgressione e un appeal rivoluzionario che non vuole scendere a compromessi con l’ambito sanremese. Rispetto alle già belle pagine di musica che hanno scritto questa volta provano a stupire con un brano più trasgressivo che sostanzioso. Testualmente la ricchezza non è poi così sviluppata, suona bene, invece, a livello di arrangiamento. Si riprende nella seconda parte e si fa canticchiare con facilità. Rock allo stato puro con animali da palcoscenico. VOTO: 7/8

Maneskin - Sanremo 2021

  • GHEMON – Momento perfetto: è un Ghemon tutto nuovo quello che si propone con questa canzone piena zeppa di continui stravolgimenti e di un arrangiamento tutto basato sui fiati. La sua voce ha modo di concedersi delle barre che si poggiano sulla melodia e qualche apertura ariosa che ne esalta i colori timbrici. Il brano, però, non è uno di quelli che arriva al primo ascolto e che, invece, ha bisogno di tanti, tantissimi ascolti per convincere. Tecnicamente prova notevole di scrittura ma poco empatico ed accessibile. VOTO: 6-
  • COMA__COSE – Fiamme negli occhi: tra loro c’è un’alchimia tutta particolare, si vede nei loro occhi e in quei loro sguardi incrociati che si danno coraggio a vicenda. Il problema, però, è la canzone che si rivela essere troppo fuori contesto, troppo coraggiosamente indie e contemporaneamente troppo poco accettabilmente approfondita per convincere almeno come prova di qualità. VOTO: 5
  • ANNALISA – Dieci: Annalisa sa cantare. Lo sa fare bene. Da sempre. Spesso, però, i problemi arrivano dalla scelta delle canzoni che si concede. Per il suo ennesimo Sanremo ricorre all’ennesima canzone che le permette di mettere in evidenza quella sua dote canora. Contemporaneamente cerca una struttura di forma-canzone che nelle strofe ricerca anche forme di contemporaneità che la costringono a non distendersi completamente sulla melodia. Orecchiabile ma non pienamente funzionale e adatta alla sua interprete che quando apre la canna del gas sul finale spicca effettivamente le ali. Un acuto, però, non basta a elevare una canzone che di per sè funziona a metà. VOTO: 7=

Annalisa - Sanremo 2021

  • FRANCESCO RENGA – Quando trovo te: è uno dei veterani veri di quest’edizione e si vede perchè calca il palco in modo sicuro. Vocalmente lascia per strada qualche imprecisione ma la prova tecnica a cui era chiamato era particolarmente ardua. La canzone porta con sè il marchio autorale di Roberto Casalino per la dimensione testuale mentre, invece, l’inciso restituisce tutta la ricerca di contemporaneità di Dardust. Il problema, però, è che la canzone non rimane e non da il modo a Renga di distendersi su di una melodia che non ha gli spazi necessari per la sua ugola. Da riascoltare. VOTO: 6
  • FASMA – Parlami: è la sua prova del nove per dimostrare che il passaggio dalle Nuove Proposte ai Big se lo merita per davvero. La struttura di questa forma-canzone ricalca sostanzialmente la prova sanremese dello scorso anno senza offrire alcuna vera rivoluzione. Se è funzionata la prima, dunque, perchè non dovrebbe funzionare anche la seconda? Prevedibile ma funzionale. VOTO: 6.5

Ospiti:

  • DIODATO: La sua ‘Fai rumore’ è un pezzo di storia di quest’ultimo anno ed è stato giusto dedicargli una parentesi. Lui canta con emozione (forse pure troppa) e si lascia scappare anche qualche nota non risultando troppo preciso ma, ad un certo punto, è anche giusto lasciare i tecnicismi da parte. VOTO: 7
  • LOREDANA BERTE’: è la regina della serata. Arriva con un medley che metterebbe i brividi a chiunque, canta come non ha mai fatto e lascia a bocca aperta. Il problema, poi, arriva con l’inedito che (in playback) non rende onore a quanto sentito prima. Un’ospitata a due facce: una prima parte da 10 e lode, una seconda che purtroppo impallidisce rispetto alla prima. Nonostante tutto rimane una regina. VOTO: 8
  • ACHILLE LAURO: punta tutto ancora una volta nell’impatto visiva della performance e questa scelta, forse, penalizza una canzone che poteva risaltare anche senza tutta questa costruzione scenografica. Scenicamente è sicuramente qualcosa di non trascurabile ma sia il messaggio che le scelte sono eccessivamente sopra le righe. Farà sicuramente parlare. E forse è quello a cui puntava (a discapito della canzone). VOTO: 6
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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.
Ilario Luisetto
Ilario Luisetto
Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.