venerdì, Aprile 19, 2024

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Sanremo 2021: ripartiamo con polemiche e (troppa) confusione

Amadeus riprende il discorso da dove lo aveva interrotto e viene da chiedersi se non sia strategia

Si, lo so: mancano ancora sette mesi alla prossima edizione del Festival di Sanremo 2021 eppure in rete e nelle carta stampata già impazzano notizie, interviste, conferme e smentite a proposito della kermesse canora più famosa d’Italia e, probabilmente, del mondo. Amadeus ha iniziato a lavorarci già da diverse settimane eppure il tutto è ancora in una fase piuttosto embrionale visto che la 71° edizione andrà in scena dal Teatro Ariston soltanto i prossimi 2-6 marzo 2021 come annunciato ufficialmente dalla Rai alla presentazione del prossimi palinsesti televisivi (qui per recuperare tutti i dettagli).

Il fatto è, però, che le chiacchiere stanno già a mille e hanno già coinvolto molti degli argomenti caldi che solitamente caratterizzano i mesi precedenti la messa in onda del Festival: conduttori e co-conduttrici, ospiti italiani ed internazionali, aspiranti cantanti in gara (alcuni nomi li abbiamo già incasellati anche noi seppur senza dare alcuna certezza alle nostre ipotesi), regolamento e colpi di scena da includere nello svolgimento dello show e dello story-telling.

In rete già impazzano (sulla scia di una realtà del tutto fantastica e delle chiacchiere piuttosto becere) i nomi di Chiara Ferragni e Paola Cortellesi per il ruolo di vallette al fianco dello stesso Amadeus e di Fiorello che, seppur già confermato da “mamma Rai” sul palco dell’Ariston vuole essere mantenuto ancora come una presenza non certa dal direttore artistico probabilmente per sfruttarne l’hype al momento più opportuno.

A catturare particolarmente l’attenzione in queste ultime settimane, però, è stato il misterioso regolamento che Amadeus ha, almeno in parte, svelato tra le pagine del settimanale ‘TV Sorrisi e Canzoni’ (qui tutti i dettagli annunciati) dedicando ampio spazio sopratutto alla realtà del circuito delle Nuove Proposte che, oltre ad essere quello che per primo partirà con le proprie selezioni, è anche quello in cui il conduttore ravennate dovrà maggiormente intervenire per correggere il tiro e tentarne una valorizzazione effettiva. A far particolarmente discutere è stata la scelta, annunciata dallo stesso Amadeus, di abbassare l’età massima per accedere alla categoria dei Giovani dai 36 anni precedentemente validi ai 30. Dopo una settimana di polemiche e di parecchi malumori che si sono registrati in modo più o meno velato tra gli esperti della kermesse ma, soprattutto, tra i responsabili delle etichette discografiche e degli stessi aspiranti artisti si è arrivati ad un’inversione di rotta e ad una categorica smentita sulle pagine dello stesso settimanale che ha corretto la dichiarazione precedente parlando di 33 anni invece che di 30.

Venduto come un potenziale errore di battitura del giornalista o come una svista il dettaglio non può di certo passare in secondo piano e fa alzare il sopracciglio a chi, come noi, già lo scorso anno aveva in qualche modo criticato la gestione della comunicazione da parte di Amadeus ed il suo staff a proposito del Festival. Non si può di certo considerare un dettaglio irrilevante la modifica di un requisito fondamentale come quello dell’età di accesso ed un errore (ammesso che questo lo sia) risulta del tutto imperdonabile. Il timore è che Amadeus non abbia imparato la lezione e che, come lo scorso anno, potrebbe trovarsi impantanato in qualche scivolone di troppo sul piano della comunicazione: ricordate lo “spoiler legalizzato” dell’annuncio del cast dei big ad un solo quotidiano piuttosto che le tremila altre polemiche che hanno caratterizzato l’edizione numero 70 a partire dal famoso “passo indietro” fino alle tematiche trattate da Junior Cally nelle proprie canzoni? Ebbene, le premesse per replicare il tutto paiono già essere presenti e, dunque, viene da chiedersi se non si voglia approfittarne per realizzarne una vera e propria strategia. Mah, chissà…

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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.
Ilario Luisetto
Ilario Luisetto
Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.