venerdì 22 Novembre 2024

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Sanremo 2021: solo under 30 tra le Nuove Proposte, e gli altri?

Annunciate le prime novità del regolamento ma ci sono delle perplessità

Lo aveva promesso ed infatti Amadeus ha già iniziato a svelare le prime novità che riguardano le modifiche del regolamento del Festival di Sanremo 2021 che, come annunciato ufficialmente, andrà in scena dalla città dei fiori i prossimi 2-6 marzo.

Due, sostanzialmente, sono le novità svelate dal confermato conduttore e direttore artistico della kermesse: il tema della serata del giovedì per quanto riguarda i big in gara e la modifica del tetto di età massima consentita per accedere al circuito delle Nuove Proposte.

Per quel che riguarda la terza serata del Festival il tema sarà la canzone d’autore: ogni big in gara sarà chiamato a reinterpretare a proprio modo un grande classico del cantautorato italiano (indistintamente se questo sia stato o meno presentato per la prima volta a Sanremo) avendo diritto ad accompagnarsi anche con uno o più ospiti. Il risultato verrà votato dall’orchestra del Festival che, per quella serata, sarà organo giudicante unico determinando non solo il vincitore di quella particolare sfida nella sfida ma anche una percentuale del voto totale della cinque giorni festivaliera.

Già nell’edizione del 2020, comunque, le cose erano funzionate così seppur il tema fosse quello delle canzoni che avevano gareggiato al Festival di Sanremo nel corso dei 70 anni della sua storia. Non è una novità nemmeno il fatto che per il giovedì si scelga di mettere in scena delle cover e non la canzone in gara (solo Claudio Baglioni negli ultimi anni si era opposto a questo modo di fare trasformando la terza serata in un’occasione per presentare al pubblico il brano in gara in una veste nuova d’arrangiamento o in duetto).

Per quel che riguarda il sistema di voto da una parte si potrebbe criticare Amadeus ed il suo regolamento per il fatto che non è del tutto corretto determinare una classifica che dovrebbe cercare la miglior canzone facendo rientrare in tale votazione anche la reinterpretazione di una canzone altrui ma è pur vero che si tratta unicamente di una serata sulle cinque totali e che, comunque, eccetto, forse, il podio ormai la classifica a Sanremo conta davvero poco per gli artisti stessi.

Le novità più interessanti sono quelle che riguardano il circuito delle Nuove Proposte o dei cosiddetti Giovani per i quali si è pensato di abbassare l’età massima per aver accesso alle selezioni e, dunque, al Festival stesso. Dai 36 anni fin qui in vigore Amadeus è passato al limite dei 30 anni dando un gran colpo di cesoia alla questione. Più comprensibile sarebbe stato un abbassamento, che so, ai 35 anni giusto per trovare un numero “più tondo” rispetto all’incomprensibile 36 ma arrivare addirittura ai 30 significa ridurre i pretendenti al concorso di una grandissima fetta che potrebbe, forse, quantificare intorno al 35-40% degli iscritti.

Inutile fare l’elenco degli artisti a cui Sanremo avrebbe dovuto fare a meno negli ultimi anni se la regola fosse stata applicata fin qui ma occorre, invece, mettere nero su bianco il motivo da cui tutto ciò trae probabilmente origine: la volontà di dare a Sanremo Giovani una dimensione più contemporanea ed attuale anche dal punto di vista della proposta musicale che, insindacabilmente, necessita di propositori particolarmente giovani per dimostrarsi “alla moda”. Insomma, per farla breve, Amadeus pare avere tutta la volontà di svecchiare Sanremo, o almeno i suoi giovani.

Il fatto, però, è che i giovani a cui il direttore artistico mira oggi hanno altri canali per ottenere e ricercare la popolarità: i talent show, il web e soprattutto i social che, negli ultimi tempi, stanno diventando la vera nuova vetrina musicale. A Sanremo, invece, sono i “giovani-vecchi” a cercare l’occasione che nessun altro spazio, ormai, è in grado di offrire loro. Snaturare la competizione per rincorrere chi non ti sta cercando lasciando fuori chi, invece, pende dalle tue labbra è un controsenso pericoloso per tutti e porta con sè il rischio di rendere ancora più inefficace la missione del concorso minore del Festival: trovare delle nuove realtà musicali da lanciare sul mercato discografico. Possibilmente più di una e possibilmente da lanciare per davvero vista l’esposizione di cui ci si trova a godere.

Il tutto si potrebbe risolvere facilmente se Amadeus annunciasse la creazione di una terza categoria in gara, quella dei cosiddetti Emergenti, recuperando un tentativo portato avanti per alcune passate edizioni del Festival e che potrebbe essere riadattato all’esigenza di includere gli over 30 esclusi dai “giovani” e, contemporaneamente, accogliere quegli artisti che, non più esattamente sconosciuti, non hanno ancora maturato i criteri necessari per aspirare ad un posto tra i Big. Noi continuiamo a sperarci ma se Amadeus stesse contemplando questa possibilità dovrebbe sbrigarsi a comunicarlo perchè le canzoni non si scrivono in un attimo e, soprattutto, occorre far vedere a chi si è scelto di far fuori che, in realtà, un posto per loro ancora esiste. Almeno a Sanremo.

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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.