giovedì, Marzo 28, 2024

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Sanremo 2022, promossi e bocciati nelle vendite

Chi è uscito dal Festival di Sanremo 2022 con le ossa rotte e chi, invece, ha vinto la sfida?

Ad un mese e mezzo circa dalla conclusione del Festival di Sanremo 2022 quali sono quegli artisti che hanno superato la prova delle vendite? Lo abbiamo provato a stabilire dividendo i 25 big in gara in 3 fasce: promossi, rimandati e bocciati. Eccone i risultati:

PROMOSSI:

BLANCO:

Ha vinto e la sua Brividi‘ ne ha sancito il successo enorme già messo in evidenza nel corso degli ultimi 14 mesi. Certo, la forza del suo compagno d’avventura in fatto di scrittura, vocalità e apprezzamento presso la platea sanremese ne ha facilitato la scalata alla vetta ma non ne hanno di certo esaltato la già imparagonabile forza discografica. Il suo album Blu celeste‘ è ancora in vetta alle classifiche e qualcosa ci dice che ci rimarrà ancora per diverse settimane.

DARGEN D’AMICO:

Fino a qualche giorno prima di Sanremo 2022 in pochi conoscevano per davvero Dargen d’Amico malgrado la sua lunga attività musicale sia come artista in prima linea che come producer e autore per altri. La sua Dove si balla‘ si colloca nella scia delle hit che hanno conquistato il pubblico prendendosi il privilegio del tempo. Oggi, un mese e mezzo dopo la fine del Festival, il pezzo gira a meraviglia su tutte le radio e le discoteche. Un successo sulla distanza.

ELISA:

La venuta di Elisa a Sanremo 2022 ha rappresentato un vero e proprio miracolo per chi credeva impossibile un reale ritorno dei veri big alla gara festivaliera. La sua O forse sei tu ne ha, poi, sancito i contorni angelici ed eterei dimostrato come non sia un caso se il talento friulano ricopre lo status di artista simbolo della musica italiana senza mai perdere di attualità. Un disco di platino già conquistato ed un doppio (impegnativo) album d’inediti per un mese già ai vertici delle vendite per un’artista con quasi 25 anni di carriera nell’epoca dello streaming rappresenta una vera e propria impresa.

 

IRAMA:

Un Festival diverso per Irama che con Ovunque sarai‘ si è proposto in una versione profonda, penetrante ed emotivamente intensa. Più di sempre. La parentesi elettronica de La genesi del tuo colore‘ dello scorso anno si è poi, invece, rivelata l’ispirazione di un disco come ‘Il giorno in cui ho smesso di pensare’ che si è rivelato capace di confermare Irama ai vertici delle classifiche pur facendogli cambiare pelle ancora una volta. Per ora il bottino è di un disco di platino ma l’impressione è che nei prossimi mesi ne seguiranno diversi altri.

SANGIOVANNI:

Non era scontata che la sua venuta sanremese funzionasse eppure a Farfalle‘ va riconosciuto il merito di aver saputo ribadire la forza discografica dell’artista rivelazione del 2021. Una rivelazione che, però, già aveva mostrato segni di debolezza quando, sul finire della passata annata, gli ultimi singoli non avevano saputo eguagliare i precedenti successi. A Sanremo Sangiovanni si è mostrato concentrato, cresciuto artisticamente e perfettamente a proprio agio anche nel giocarsi una tappa importante della propria carriera con leggerezza.

TANANAI:

Ultimo nella classifica delle cinque serate sanremese (televoto praticamente affine al giudizio) e, poi, nella top3 dei singoli più ascoltati del Festival. Merito certamente di una personalità magnetica ma anche di una canzone come Sesso occasionale‘ che con il beneficio del tempo e dell’ascolto ripetuto ha saputo ritagliarsi il proprio spazio conquistando quegli ascoltatori che dalla kermesse musicale ligure si aspettano anche leggerezza, ironia e sagacia.

GIANNI MORANDI:

In gara dal Festival mancava da un ventennio e difficilmente si sarebbe potuto immaginare che con una canzone come Apri tutte le porte avrebbe potuto ambire al podio in un’edizione così ricca di numeri uno per le scene discografiche attuali. Da qualche tempo lontano dalle classifiche che contano Morandi ha saputo farsi forte di una serie di elementi vincenti che si sono andati ad incastrare durante la settimana sanremese. La firma di Jovanotti da una parte e l’eterna allegria e leggerezza di Morandi ne hanno assicurato il successo. Per ora un disco d’oro è stato messo in cassaforte e chi l’avrebbe mai detto?

LA RAPPRESENTANTE DI LISTA:

Già lo scorso anno con Amare‘ convinsero pubblico e critica senza tradire il proprio percorso indipendente e profondamente cantautorale sul versante dei contenuti. La Ciao ciao di quest’edizione di Sanremo 2022 poteva correre il rischio di concentrarsi eccessivamente sul versante vendite senza riuscire a trasferire il messaggio di denuncia che custodiva. Il tormentone è assicurato: radio e classifiche sono innamorate di questo brano. Eppure il pubblico ne ha compreso anche il senso più profondo. Missione compiuta.

MATTEO ROMANO:

Il più giovane del lotto si è dimostrato anche come uno dei più precisi e puntuali nell’esecuzione tecnica sul palco dell’Ariston. La sua Virale ne ha beneficiato andando a superare anche una scrittura non ancora così matura ed una personalità artistica ancora in via di costruzione. Il tempo, però, è stato dalla parte della giovane ugola cuneese e le classifiche ne sono la testimonianza. Ad oggi rimane tra le proposte più ascoltate.

RIMANDATI:

EMMA:

L’aver accettato il rischio della gara a Sanremo 2022 non è stato dei più semplici da correre per la cantante salentina seppur le vendite lo reclamassero già da qualche tempo. Eppure Emma ha mantenuto fede alle proprie idee e convinzioni presentando una canzone fortemente identificativa e personale come Ogni volta è così‘. Il disco d’oro è stato raggiunto in tempi più che buoni e già questo è un successo. Ora occorrerà verificare che nei lunghi tempi che porteranno alla pubblicazione di un album e di nuovi singoli questo Festival sia stato davvero d’aiuto.

NOEMI:

Il 2021 è stato l’anno della sua rinascita proprio a partire da Sanremo dove con Glicine‘ aveva messo in moto un percorso di riattualizzazione pur senza passare attraverso un’eccessiva snaturalizzazione d’intenti musicali. Il ritorno a Sanremo 2022 con Ti amo non lo so dire‘ poteva rappresentare un rischio. Noemi ha scelto di giocare mettendo sul piatto una rinascita non ancora consolidata per mostrare una nuova faccia del suo nuovo volto. Il pubblico ne ha apprezzato il coraggio ed il valore musicale. Il pezzo funziona nelle classifiche pur dimostrandosi più debole del proprio predecessore. Ora, però, la sfida sarà nell’immediato futuro. L’estate reclamerà la conferma del tormentone e, poi, d’autunno la sfida di un disco capace di camminare con le proprie gambe.

MAHMOOD:

E’ vero, ha vinto e Brividi ha già battuto tutti i record di vendita e di streaming digitale. Il fatto è che la venuta di Mahmood in quel di Sanremo 2022 era dovuta soprattutto ad un preoccupante calo di vendite e, ad eccezione del brano sanremese, pare non esserne riuscita a sollevarne (almeno per ora) le sorti. Certo, l’album ‘Ghettolimpo’ è da diversi mesi in circolo dimostrando di non essere stato un lavoro eccessivamente gradito dal pubblico più “tradizionalista”. Il sussulto sanremese non ne ha, di fatto, alterato il percorso. Toccherà aspettare la prossima uscita per capire se si è trattato di rinascita o di un semplice scossone.

MICHELE BRAVI:

Il cantautore umbro ha avuto la grande opportunità che da qualche anno aspettava dal Festival con una struggente e assolutamente coerente Inverno dei fiori. Nella scrittura quanto nella concezione e nell’interpretazione  il pezzo è in perfetto stile-Bravi e, probabilmente, proprio questa caratteristica ha consentito alla canzone di conquistare il pubblico dei più fedeli sostenitori del cantante senza andare ad aggiungervi o togliervi niente di particolare.

RKOMI:

L’artista con più vendite dell’intero 2021 ha voluto fortemente cogliere la sfida del Festival di Sanremo 2022 per ampliare la propria platea. Insuperabile‘ ne rappresenta sostanzialmente il DNA musicale più prossimo alle sue ultime (fortunatissime) pubblicazioni eppure in quel della Riviera si è rivelata fin troppo debole. Il primo disco di platino è comunque già arrivato ma, insieme, ne è arrivato anche il sorpasso in classifica ad opera del precedente singolo (La coda del diavolo‘ insieme ad Elodie). Come a dire che il successo ha diverse gradazioni.

MASSIMO RANIERI:

Il vincitore del Premio della Critica Mia Martini ha, di fatto, proposto una Lettera di là dal mare che ne conferma i valori artistici e musicali. A Sanremo 2022 le vendite non lo hanno incoronato più del dovuto ma probabilmente gli anni per i grandi successi si sono conclusi da qualche tempo per un artista come Massimo Ranieri che, ad oggi, si può permettere il lusso di proporre i brani che maggiormente ne rappresentano il pensiero ed il sentire. I numeri, una volta tanto, vengono dopo.

IVA ZANICCHI:

La signora del Festival è tornata in gara detenendo ancora il record femminile di vittorie assolute in Riviera. La sua Voglio amarti‘ di poco si discosta dai tempi dell’ultimo trionfo in fatto di suoni, scrittura e cantato. La forza di un’artista come Iva Zanicchi, però, è la visceralità interpretativa che, ancora una volta, a Sanremo 2022 ha tirato fuori raccogliendo le vendite (poche) di quel pubblico che le è rimasto affezionato durante gli anni. Poi, però, vien da pensare: avrebbe venduto comunque quelle diverse migliaia di copie non fosse passata per Sanremo? Sicuramente no. E allora è stato un successo.

AKA 7EVEN:

Giunto in quel del Festival di Sanremo dopo una positiva esperienza all’interno della scuola di ‘Amici di Maria de Filippi’, il giovane cantautore partenopeo ha saputo non sprecare un’occasione così importante portando in scena una canzone come Perfetta così‘ capace di rappresentarne il senso musicale più profondo. Il successo nelle classifiche è stato comunque sufficientemente positivo anche se non ha consentito di fare quel salto di qualità che probabilmente sarebbe stato necessario ad una così giovane carriera per non correre troppi rischi nell’immediato futuro. Non ha sbagliato il passaggio ma non può dirsi del tutto al sicuro.

DITONELLAPIAGA & DONATELLA RETTORE:

Un disco d’oro è già stato messo da parte per una esplosiva Chimica che si è rivelata essere tra le canzoni più canticchiate dal pubblico medio di questo Festival riabilitando anche una presenza musicale istrionica come quella di Rettore. Il successo (meritato) per questa canzone, tuttavia, non nasconde i legittimi dubbi per il futuro. Saranno in grado Rettore e Ditonellapiaga a sfruttare compiutamente l’onda sanremese per rimanere in vetta? Ad ora la sensazione è che possa essersi trattato (purtroppo) soltanto di un episodio.

BOCCIATI:

GIOVANNI TRUPPI:

Un cantautore vecchia maniera è una quota fissa nei cast festivalieri di Amadeus ed effettivamente Giovanni Truppi con la sua Tuo padre, mia madre, Luciaha richiamato parecchio quel tipo di ambientazioni ed inquadrature musicali. La proposta, però, è risuonata eccessivamente fuori dal tempo rispetto ad un cast molto votato alla leggerezza contemporanea. Le sue esibizioni si sono rivelate non sufficientemente capaci, poi, di far acquistare punti ad una canzone ben scritta che, però, aveva bisogno di una marcia in più. Ne è conseguita l’idea di essere di fronte alla presenza meno incisiva, nel corso del tempo, di questo Festival.

LE VIBRAZIONI:

Nel 2020 Francesco Sarcina e compagni avevano sfiorato il podio con una convincente ‘Dov’è’ che ne aveva placato gli istinti più rock per dirigerli verso un delicato pop d’autore. Il ritorno del 20220 con Tantissimo‘ ha segnato, invece, un ripristino dell’energia e delle sfumature rock originarie non riuscendo ad eguagliare se stessi. La canzone c’era e aveva tutto il potenziale per farsi notare ma nè critica nè pubblico nè radio hanno scelto di premiarla condannandola ai bassi fondi delle classifiche non solo sanremesi ma anche di vendita.

ANA MENA:

La (discussa) presenza internazionale ha dovuto sopportare il peso di una critica feroce nei suoi confronti ancor prima che verso il suo brano Duecentomila ore‘ che, di fatto, molto poco si discostava dai suoi precedenti successi estivi. Le classifiche radiofoniche non le hanno riservato spazi troppo esposti ma lo streaming ne ha comunque premiato il valore. Certo, dalla reginetta delle ultime estati era lecito attendersi altri numeri…

YUMAN:

Il vincitore dei Giovani si è rivelato, probabilmente, tra i più classici e tradizionali dell’edizione. La sua Ora e qui‘ è stata una bella e piacevole scoperta per gli amanti del soul che ne hanno apprezzato il reale valore sulla lunga distanza facendosi forti del timbro caldo della voce dell’artista romano. Certo, le classifiche non perdonano e non si può di certo dire che il suo sia stato un successo di numeri…

GIUSY FERRERI:

Il Festival non porta bene all’ugola di Giusy Ferreri che, malgrado vi abbia partecipato quattro volte in carriera, non è ancora riuscita a raccogliere un vero successo sanremese. Miele‘ si è rivelato essere sostanzialmente un pezzo sbagliato per la rassegna canora ligure malgrado quel fascino retrò e quell’ambientazione raffinata coniugata ad un discreto potenziale pop. L’aver unito un pezzo difficile al rischio di un netto cambio di percorso discografico rispetto ai facili tormentoni degli ultimi anni ha costretto la Ferreri ai bassifondi della classifica con vendite non all’altezza del potenziale artistico di un bell’album come Cortometraggi. Peccato.

ACHILLE LAURO:

Fin dall’annuncio della sua quarta presenza consecutiva al Festival in molti hanno nutrito (a ragione) dubbi a proposito della qualità della sua nuova presenza sanremese. Domenica, in effetti, si è rivelata essere la proposta sanremese più debole e meno iconica tra quelle fin qui proposte in terra ligure. Il tutto, probabilmente, non solo a causa di una canzone priva del vero gancio ma anche di una resa in larga parte prevedibile. Per un artista che punta sull’imprevedibilità non è stata certo la scelta migliore. Ne hanno fatto le spese delle vendite non troppo entusiasmanti soprattutto per l’ennesima riedizione di un album che si era già mostrato fin troppo ripetitivo.

HIGHSNOB & HU:

La coppia che non ti aspetti a Sanremo 2022 hanno comunque stupito facendosi largo con il corso delle serate. In effetti Abbi cura di te‘ ha maturato consensi sempre maggiori sia tra la critica che tra il pubblico a forza di ascolti. Highsnob e Hu pur provenendo da mondi musicali differenti sono riusciti a trovare un buon punto d’unione che, di fatto, ha spinto anche le vendite del pezzo oltre la cifra che sarebbe stato lecito aspettarsi. Il dubbio viene però a proposito del domani: questo Festival aiuterà davvero le loro carriere a spiccare il volo? Al momento sembra proprio di no.

FABRIZIO MORO:

Arriva a Sanremo 2022 da vincitore dell’edizione 2018 da quando manca. Sei tu‘ è sostanzialmente una bella ballata d’amore in pieno stile Moro e già questo dovrebbe essere sufficiente a giustificarne la funzionalità. In effetti il cantautore romano anche in questo caso ha tirato fuori un pezzo ben scritto ed interpretato con il giusto mix tra visceralità e matura compostezza. Il punto debole dell’operazione si è rivelato essere il confronto con i capolavori già proposti da Moro su questo filone. Capolavori che, purtroppo, si sono rivelati troppo superiori a questo brano tanto da oscurarne il potenziale e condannare anche un EP ben fatto come La mia voce. Tutto bello ma non così tanto da reggere il confronto con gli allori del passato.

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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.
Ilario Luisetto
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