giovedì 21 Novembre 2024

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Sanremo 2022, tutte le strade portano ad Enrico Papi?

Rumors e riflessioni su quello che potrebbe essere il nome più indicato per il prossimo Festival di Sanremo

Dopo aver analizzato nel dettaglio l’eredità artistica lasciata da Amadeus, è tempo di riflettere su chi potrebbe idealmente proseguire il suo mandato accettando questa complicata sfida. Nell’ultimo biennio, sia gli ascolti televisivi che le vendite discografiche sono state soddisfacenti, non sarà dunque facile riuscire ad eguagliare tali risultati, centrando un ampio consenso al primo colpo.

Per ipotizzare candidature pseudoufficiali, forse, è ancora un po’ presto. Soprattutto considerando che l’annuncio dello stesso Amadeus era arrivato a inizio agosto e quello di Baglioni, addirittura, nel mese di ottobre. Per il momento ci potremmo limitare a riflettere sull’identikit ideale del nuovo conduttore e direttore artistico, sempre ammesso che la Rai voglia proseguire con un’unica figura che incarni entrambi i ruoli.

Verrebbe da pensare a nomi che hanno fatto la storia della kermesse. Tra tutti Pippo Baudo, come anche Carlo Conti, Paolo Bonolis e Fabio Fazio, ma sarebbe un ritorno al passato. Terminata la lunga avventura con X-Factor, si potrebbe ipotizzare il nome di Alessandro Cattelan, ma sarebbe troppo futuristico. L’ideale sarebbe individuare un nome nuovo, che rappresenti in qualche modo sia la tradizione che l’innovazione messa in atto da Amadeus.

Un nome nuovo |

In tal senso, tutte le strade porterebbero ad Enrico Papi (come ha già riportato per primo su web il collega Simone Zani su StefanoFisico.it), un nome che starebbe circolando tra i pensieri dei dirigenti di Viale Mazzini. Il conduttore romano, attualmente impegnato su TV8 con i programmi “Guess My Age – Indovina l’età”“Name That Tune – Indovina la canzone”, ha già co-condotto in passato un’edizione del Festival.

Stiamo parlando di quella datata 2001, affidata a Raffaella Carrà, affiancata per l’occasione da Megan Gale, Massimo Ceccherini e dallo stesso Papi, con cui ha condiviso anche il salotto del Dopofestival. Non fu un’edizione semplice, soprattutto per lui, aspramente criticato per alcune battute oggetto di controversie con l’allora consorte del Presidente della Repubblica, Franca Ciampi.

C’è da dire che negli anni Enrico Papi ha cambiato approccio, ha acquisito maggiore esperienza e maggiore consapevolezza rispetto ai suoi esordi da cabarettista. Dopo aver studiato canto e pianoforte, infatti, è stata la sua passione per la musica ad indirizzarlo verso la conduzione televisiva, sottraendolo dal mondo di rotocalchi di gossip.

Grazie al successo di “Sarabanda”ispiratosi dello storico programma “Il musichiere”, si apre per lui una fortunata stagione di quiz, sviluppando la sua attitudine anche come autore. Oggi come oggi, la sua principale caratteristica è proprio quella di aver maturato grande esperienza anche come visitatore, creatore e produttore di format.

I punti a suo favore |

Una valida preparazione musicale e una buona conoscenza della televisione, due requisiti fondamentali per poter amministrare il Festival di Sanremo, per cui sulla carta potremmo indicarlo come candidato ideale, ma quanto sarebbe fattibile ad oggi questa ipotesi? Da ciò che sappiamo, Papi condurrà a settembre “Scherzi a Parte” su Canale 5, ma sarebbe in trattative anche per un ritorno su Rai Uno, la rete che lo ha lanciato nel lontano ’88 con “Fantastico Bis”.

Cinquantacinque anni da compiere il prossimo 3 giugno, Enrico Papi potrebbe essere il nome su cui puntare, perchè incarnerebbe sia l’esperienza di Amadeus che l’imprevedibilità di Fiorello, non a caso Maurizio Costanzo nel ’97 lo chiamò per rimpiazzare il buon Rosario a “Buona Domenica”. In una recente intervista realizzata da Mara Venier, lo stesso Papi non ha escluso una sua rentrée nell’emittente pubblica, azienda al quale è sempre rimasto legato.

Come d’altronde anche a Sanremo, manifestazione che ha sempre difeso con le unghie e con i denti, tentando anche di partecipare in gara come concorrente nel 2018 in coppia con Orietta Berti. Beh, con tutto il rispetto, sarebbe di sicuro più indicato come padrone di casa e come autore. A noi non resta altro che attendere e aspettare notizie ufficiali in merito al prossimo Festival della “mooseca” italiana.

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.