E’ sempre difficile confrontarsi con il proprio dolore, soprattutto con quello della perdita di un genitore, Angelina Mango di suo padre ne ha sempre parlato con rispetto, raccontando quanto sia stato difficile per una ragazzina di 13 anni, quell’età aveva quando Pino Mango è deceduto, affrontare il “dopo”. Il trasferimento in un’altra città e la ferma convinzione di voler continuare nel percorso artistico dei suoi genitori, oltre Pino, Laura Valente, ex voce dei Mattia Bazar. Una passione da voler coltivare, un talento indiscusso e purtroppo, il pregiudizio della gente, quella che parla senza sapere e con l’unico scopo di fare del male.
Angelina Mango ha cercato da sempre di affrancarsi dal confronto, sposando un proprio stile musicale e aggiungendo connotati ancora più pop alla sua musica, nonostante tutto i paragoni hanno continuato ad esserci. Anche la decisione di fare un omaggio al padre nella serata del Festival dedicata alle cover è stata accolta con diffidenza da coloro che devono sminuire i meriti dei figli per esaltare i pregi dei genitori. Questa sera Angelina Mango, ha cantato “Rondine” imprimendo al testo una propria cifra senza snaturarlo. C’è chi ha dichiarato che sembrava che Pino Mango fosse sul palco con lei e forse è vero, le sarà stato vicino nel momento più importate della sua carriera, la serata in cui ha dovuto sfidare il pregiudizio di chi cerca il confronto a tutti i costi
LA PERFORMANCE
Esibizione stratosferica, pulita, senza esagerazioni, senza emulazione, un omaggio, un grazie cantato da un palcoscenico che forse domani sera la incoronerà regina, ma che questa sera le ha dato la convinzione di potersi confrontare con il proprio dolore e con il proprio passato. Forse le malelingue continueranno a parlare e a riempire le pagine social con i loro commenti radical chic che lasciano il tempo che trovano, una cosa però è inconfutabile stasera abbiamo assistito a un grandissimo momento di musica ma soprattutto d’amore.
Giuseppe Scuccimarri
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