Sanremo 2025 a mente fredda: chi ha vinto e chi vincerà davvero – Parte 4

Sanremo 2025 vinto vincerà

Una riflessione su Sanremo 2025 e sulla classifica finale: chi ha vinto nell’immediato e chi vincerà davvero nel tempo? A cura di MisterY

Dietro le quinte è la rubrica che svela i segreti dell’industria musicale dal punto di vista di un insider che ha scelto di restare nell’ombra per preservare la purezza del suo pensiero. MisterY non si nasconde per paura, ma per offrire uno sguardo libero e autentico su un mondo dove spesso conta più chi parla che ciò che viene detto. Dopo la prima, la seconda e la terza parte, oggi continuiamo ad analizzare Sanremo 2025 a mente fredda, parlando di chi ha vinto e di chi vincerà davvero nel tempo.

Grazie alla sua pluriennale esperienza alle spalle, l’autore di questa rubrica ci guiderà attraverso le dinamiche, le evoluzioni e le sfide di un settore in continua trasformazione. In ogni appuntamento un tema diverso, ma sempre con lo stesso obiettivo: portare alla luce ciò che resta nascosto nel frastuono del successo.

Sanremo 2025 a mente fredda: chi ha vinto e chi vincerà davvero – Parte 4

The end: fine dei giochi. Sanremo 2025 è terminato e ci ha lasciato un bel mappazzone di nuovi elementi da valutare. Olly ha vinto e non andrà all’Eurovision per fare il suo tour nei club, palazzetti, arene. Lucio Corsi ha stravinto perché, pur essendo un nome noto nel mondo meno mainstream, è entrato da outsider ed è uscito da re con la corona, per altro insieme a Topo Gigio e con un Eurovision da giocarsi, che comunque non si sa mai… È stata la “rivincita” dei cantautori, ma anche il Festival delle donne snobbate e dei monologhi assenti. Andremo qui a prendere la classifica, le canzoni e altri fattori del caso valutando vari casi studio e commentando chi ha finito questo Festival con le ossa rotte, chi è rinato e chi forse non ci tornerà più. 

Arriviamo oggi all’ultima parte e vediamo chi esce da questo Sanremo peggio di come è entrato, per vari motivi non necessariamente legati alla classifica. 

Partiamo da un quartetto tutto femminile: Elodie, Noemi, Rose Villain e Francesca Michielin. Tutte quattro erano partite avendo fatto bene i compiti a casa, con pezzi centrati e una strategia narrativa chiara. Elodie rimane fuori dalla top 5, mancando ancora una volta l’ultimo step vincente, seppur dimostrandosi una performer di livello altissimo. Noemi torna con un brano molto bello e con la solita voce potente, ma anche lei senza ricevere il giusto riconoscimento. Per Rose invece, dopo un anno di grande presenza nelle radio e non solo, era lecito attendersi molto di più del diciannovesimo posto finale. Tracollo in classifica anche per la Michielin con un ventunesimo posto, nonostante un Festival ben affrontato. Il fatto che tutte su aspettassero di più era intuibile dai relativi annunci live pre Sanremo: Elodie farà gli stadi, Noemi e Rose per la prima volta i palazzetti e Francesca Michielin l’Arena di Verona. Il tempo ci dirà chi aveva ragione.

Un Festival che sa di delusione anche per Gaia e Clara. Entrambe appaiate in classifica rispettivamente al ventisettesimo e ventisettesimo posto, snobbate da pubblico e critica. Un Sanremo che ha dato loro molto meno di quello che avrebbe potuto. I motivi qui possono essere di varia natura, compreso l’aver portato brani molto distanti dalla dimensione sanremese classica e soprattutto senza una caratterizzazione personale in grado di farle risaltare nel marasma.

Non troppe gioie nemmeno per Rocco Hunt che, dopo una serie di tormentoni, si aspettava sicuramente più risonanza per il suo ritorno su un palco così importante, ma soprattutto per i Modà. La band di Kekko Silvestre, che non ha nascosto il proprio disappunto soprattutto verso la stampa nelle settimane successive alla kermesse, ha finito con un ventiduesimo posto e tante ossa rotte (metaforicamente e non solo visti i fatti accaduti all’Ariston). La consolazione è che c’è un San Siro sold out ad attenderli, e scusate se è poco.

Note dolenti anche Tony Effe e Rkomi. Il primo massacrato dalla stampa non riesce, dopo aver avuto il disco più venduto in Italia dell’anno, a passare l’ultimo step e manca di netto questa occasione. Se l’intenzione era piacere anche a un altro tipo di pubblico, questo non è propriamente avvenuto. Per Rkomi si tratta invece di una nuova delusione dopo la sua prima partecipazione di qualche anno fa. Il penultimo posto ci dice che forse il mondo del rapper è ancora troppo distante dall’universo Festival, almeno per ora. 

Chiudiamo con due big della musica italiana come Massimo Ranieri e Marcella Bella. La classifica bassa di entrambi ci dice che Sanremo ormai non guarda in faccia al nome e alla carriera di nessuno. Al netto delle canzoni e del fatto che entrambi non abbiano certamente partecipato per vincere, una botta questa che farà sicuramente da caso studio per i tanti artisti di un’epoca più datata che nei prossimi anni avranno intenzione di approcciarsi al Festival. 

Questa analisi ci dice soprattutto che il Sanremo di Carlo Conti è stata una vera roulette russa per chiunque. Non importa chi sei e come entri: dal tritacarne non saprai come uscirai. Non importa nemmeno se fuori hai stadi, palazzetti sold out o album con trilioni di streaming, e nemmeno se hai trent’anni di carriera alle spalle. Questa volta davvero non si scappa. Magari l’anno prossimo qualcuno ci penserà due o tre volte prima di presentare un brano…

Scritto da MisterY
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