domenica 15 Dicembre 2024

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Sanremo 2025, Carlo Conti: “Mai detto che non voglio canzoni su guerra e immigrazione”

Tutti parlando i Sanremo 2025, il conduttore e direttore artistico Carlo Conti fa chiarezza in merito ai temi dei testi dei brani presentati

Non ho mai detto di non volere canzoni che trattino temi di guerra o di migrazione a Sanremo 2025: così Carlo Conti, conduttore e direttore artistico del prossimo Festival, ha fatto chiarezza durante il corso di formazione in Rai per giornalisti, “Identità mediatiche e social media: Sanremo, fenomeno culturale e sociale?”.

Da quanto riportato dall’Adnkronos, Conti ha precisato: «Tempo fa, in un podcast, mi hanno chiesto che tipo di canzoni stessero presentando gli artisti. Ho risposto che molti cantanti stavano tornando a parlare di cose più dirette e personali: famiglia, amore, rapporto con i figli. Ma poi si è letto che io non voglio canzoni su guerra e migrazioni a Sanremo. Una domanda precisa trasformata in scoop. Da qui nascono poi le fake news, perché quell’affermazione viene ripresa da quel sito, che viene ripresa e circola sui social e così a macchia d’olio si trasforma una cosa in un’altra».

Carlo Conti, che di Festival ne ha già amministrati tre dal 2015 al 2017, sa benissimo che Sanremo ha il potere di amplificare e di distorcere le informazioni, per questo ha precisato: «Bisogna stare attenti a non essere fraintesi e i giornalisti devono verificare le fonti. In genere tendo a prendere tutto con leggerezza, e trovo che il ‘fumo’ che si crea attorno al Festival sia estremamente positivo, perché crea interesse, tiene alta l’attenzione. Mi piace meno quando vengono trasformate o strumentalizzate certe affermazioni».

Infine, a proposito del toto-coconduttori, il direttore artistico ammettere: «Il gioco che c’è attorno a Sanremo è fantastico, crea interesse e serve proprio per alimentare questo fumo fantastico che si deve creare intorno a questo arrosto, ma bisogna verificare sempre che cosa è stato detto, che cosa è vero e che cosa non è vero, al di là del gioco dei toto-conduttori, toto-cantanti, del toto su quello che potrà accadere, che comunque rimane fantastico».

Se posso, un parere personale sulla questione dei testi e sulla manipolazione delle informazioni: Bravo Carlo Conti a mettere i puntini sulle “i”. Tutta quella polemica noi non l’abbiamo voluta calcare, proprio perché la consideriamo infondata e si basa sulla distorsione di sue affermazioni. Il vero problema? I quotidiani devono politicizzare le informazioni per giustificare gli spazi e il web è, spesso e volentieri, una terra di nessuno dove si pensa solo ai click senza badare a una precisa linea editoriale. Per non parlare dei social network, dove il passaparola non necessita della verifica delle fonti. Ergo, Conti è stato pure un signore. Io ci sarei andato giù più pesante. Dovremmo stare tutti più attenti a ciò che scriviamo, leggiamo e riportiamo.

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.