Sanremo 2025, le pagelle della prima serata

Sanremo 2025 pagelle prima serata

È ufficialmente partito il Festival di Sanremo 2025, commentiamo in diretta le esibizioni con le nostre pagelle della prima serata in continuo aggiornamento

L’Italia torna a sintonizzarsi con il palco dell’Ariston di Sanremo per l’edizione 2025 del Festival, ecco dunque le pagelle della prima serata, in onda martedì 11 febbraio.

Sanremo 2025, le pagelle della prima serata

Gaia – “Chiamo io chiami tu”: rompe il ghiaccio Gaia con tutta la sua energia e il suo corpo di ballo. L’artista appare molto più a suo agio rispetto al debutto di quattro anni fa. Buona prova, vedremo come crescerà la canzone nelle prossime serate. Cominciare non è mai facile, ne teniamo conto. Voto 7

Francesco Gabbani – “Viva la vita”: la canzone dal vivo con l’orchestra è uno spettacolo e Francesco Gabbani su quel palco è una garanzia. Interessante la struttura della canzone, specie la seconda strofa diversa dalla prima e lo special sorprendente. In più, l’orchestra diretta dal Maestro Fabio Gurian è una garanzia. Alle prove ieri era leggermente più in forma, sarà stata l’emozione. Voto 8

Rkomi – “Il ritmo delle cose”: funziona forse più nella versione in studio, con qualche effetto più elettronico anche nella voce, seppur Rkomi la canti anche bene, meglio che in passato, c’è qualcosa che non funziona specie sul ritornello. Per quanto mi riguarda, comunque, il brano resta migliore rispetto a “Insuperabile”. Insomma, un buon ritorno. Voto 6.5

Noemi – “Se t’innamori muori”: ha il pezzo giusto Noemi per questo ritorno, l’ennesimo, con un pezzo firmato dal trio da “Brividi” composto da Mahmood, Blanco e Michelangelo. Funziona, ma ci aspettiamo performance ancora più centrate dall’ugola romana che, storicamente, la prima sera non canta mai al meglio delle sue possibilità. Il livello è comunque ottimo. Voto 8

Irama – “Lentamente”: Una canzone in pieno stile Blanco, ma che Irama porta nel suo mondo con una cifra ben riconoscibile. Il pezzo da l’idea di essere un diesel che può ancora crescere di ascolto in ascolto. Funziona ma non sconvolge. Voto 7.5

Coma_Cose – “Cuoricini”: sarà pure un tormentone della prossima primavera/estate, ma questo è il pezzo più divisivo in gara quest’anno. O lo ami o lo odi, ma di certo non ti lascia indifferente. Forse l’obiettivo dei Coma_Cose era questo. Francamente continuo ad essere scettico, dubbioso e temo che ascolto dopo ascolto la mia considerazione di questa canzone possa solo peggiorare. Voto 5

Simone Cristicchi – “Quanto sarai piccola”: fa commuovere Cristicchi, che gioca decisamente un altro campionato. Se non ti senti toccato e non ti commuovi da “Quando sarai piccola” sei un rettiliano. Punto. Voto 9

Marcella Bella – “Pelle diamante”: la classe non si misura solo con le ballad, Marcella ci dimostra di avere coraggio portando un pezzo dotato di “cazzimma”, con un bel messaggio dietro e un piede ben ancorato nella contemporaneità. Al di là della classifica che temo non sarà troppo generosa con lei, il brano ha tutte le carte in regola per mostrarsi come un tormentone-manifesto, un po’ come lo è stato lo scorso anno “Pazza” di Loredana Bertè. Bella per Marcella. Voto 6.5

Achille Lauro – “Incoscienti giovani”: si presenta elegante come non mai, senza mantello e tutina aderente per intenderci. Ha tutte le carte in regola per vincere Achile Lauro con la sua “Incoscienti giovani”, mettendo via lustrini e paillettes per abbracciare l’eleganza, in pieno mood “Amore disperato”. A questo giro sorprende proprio perché non sorprende, lasciandosi a casa i vari “Oh mio Dio” e “Ullallà”. Il sex è l’arma vincente di un pezzo che crescerà di ascolto in ascolto. Voto 8.5

Giorgia – “La cura per me”: silenzio Italia, c’è Giorgia. Voto 9

Willie Peyote – “Grazie ma no grazie”: ha un bel groove questo pezzo di Willie Peyote, impreziosito da quel tocco di ironia che non guasta. Ha un’anima un po’ carioca questa canzone, che si apre quasi come una versione 2.0 di “Mas que nada”. Si distingue tra le altre proposte, ed è cosa buona e giusta. Voto 6.5

Rose Villain – “Fuorilegge”: Rose canta con estrema scioltezza, anche se il richiamo va subito a a “Click boom!”, che abbiamo ancora tutti nelle orecchie. Sul palco è più a suo agio rispetto allo scorso anno, per questo la performance risulta più che convincente. Per il pezzo serve ancora qualche ascolto in più. Voto 6.5

Olly – “Balorda nostalgia”: la performance fa guadagnare punti alla canzone, una ballatona un po’ alla Vasco, che possiede un guizzo universale e che può piacere non solo alla gen z. “Balorda nostalgia” ci guadagna anche con l’orchestra, Olly la interpreta da paura e si mangia il palco. Voto 8.5

Elodie – “Dimenticarsi alle 7”: un po’ Mina e un po’ Dua Lipa, Elodie torna a Sanremo con un pezzo deep house dal cuore di una ballad. Il sette l’ha già messo lei nel titolo, noi ci limitiamo ad aggiungere un mezzo punto. Voto 7.5

Shablo feat. Guè, Joshua e Tormento – “La mia parola”: Shablo, il primo producer della storia che debutta in gara a Sanremo, cala il suo tris di featuring di tutto rispetto. “La mia parola” è una mina, come direbbero in gergo quelli giovani. C’è il flow di Guè, lo slang di Tormento e il soul di Joshua. “È una street song” recita l’inciso, a giudicare dal primo ascolto pare che sia proprio così. Questo è l’hip hop signori, forse mai così incisivo in quel dell’Ariston. Voto 7

Tony Effe – “Damme ‘na mano”: non c’è pregiudizio in quello che sto per affermare, lo giuro, ma non puoi portare a Sanremo un pezzo nel ritornello cantato se sei calante e non ci arrivi. A nulla servono i cori per coprire le imprecisioni, pur apprezzando il coraggio e la buona volontà. Perchè? Voto 5

Serena Brancale – “Anema e core”: ritmo e sonorità mediterranee per Serena Brancale, la performance è eccellente, l’artista porta con sé uno show in piena regola, suonato e cantato. Beh, che dire? Dopo un anno di cottura virale, il baccalà è cotto. Voto 6.5

Brunori Sas – “L’albero delle noci”: un debutto che si aspettava da tempo e che ora è realtà. Porta con sé il suo mondo Dario, anche se si sente la mano di Riccardo Sinigaglia alla produzione e qualche reference di troppo con De Gregori, forse più del solito. Canta e suona la chitarra, accompagnato dall’orchestra in grande spolvero. Voto 7

Modà – “Non ti dimentico”: “è l’ora del ritorno, è l’ora del coraggio”. I Modà tornano in gara al Festival in tutta la loro Modàitudine. Kekko e compagni giocano sul sicuro, ma se la giocano bene. Voto 6.5

Clara – “Febbre”: torna a Sanremo a un anno di distanza dal debutto Clara, con più maturità e consapevolezza. “Febbre” è a tratti un esercizio di stile, ma che non si discosta troppo dalle atmosfere di “Diamanti grezzi”. Riuscirà a distinguersi? Il pezzo non aggiunge per ora nulla al suo percorso, anche e soprattutto rispetto a “Nero gotico”, decisamente migliore. Voto 6

Fedez – “Battito”: Sorpresa delle sorprese, Fedez rappa da Dio e canta più che discretamente, seppur con l’aiutino dell’autotune. Il metodo “Tananai”, mi verrebbe da chiamarlo. Dopo tante chiacchiere, è bello sentir parlare la musica. Voto 7

Bresh – “La tana del granchio”: debutta finalmente alla kermesse Bresh e si porta dietro un mondo fatto di immagini evocative quanto concrete, a partire dal titolo del pezzo. Mea culpa ma non l’ho capito, o almeno non ancora al terzo ascolto. Voto 6

Sarah Toscano – “Amarcord”: porta con sé una consapevolezza fuori dal comune per una diciannovenne in questo debutto sanremese. Ancora più bello dal vivo il giro di piano, che richiama quasi il suono di un carillon Per me Sarah convince molto più di altri colleghi più navigati e blasonati. Voto 7

Joan Thiele – “Eco”: canta e suona la chitarra elettrica Joan, portando l’orchestra nel suo mondo. Il ritornello è forte e dal vivo risulta ancora più convincente. Interessante quanto piacevole il “bang bang woo”. Il pezzo si mostra sia originale che ipnotico dall’inizio alla fine. Voto 6.5

Francesca Michielin – “Fango in Paradiso”: un brano dall’ossatura classica, ma moderno nelle intenzioni sia testuali che interpretative. L’esibizione dal vivo è sentita quanto impeccabile. C’è del disagio, ma va benissimo così. Tocca corde diverse Francesca, pur non toccandola affatto piano, anzi. Voto 7.5

The Kolors – “Tu con chi fai l’amore”: Da Ibiza e Mykonos il passo è breve. In questo universo di ballad, spicca e splende di luce propria. Voto 7

Scritto da Nico Donvito
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