Sanremo 2025, le pagelle della terza serata
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È ufficialmente partito il Festival di Sanremo 2025, commentiamo in diretta le esibizioni con le nostre pagelle della terza serata in continuo aggiornamento
L’Italia torna a sintonizzarsi con il palco dell’Ariston per lil Festival di Sanremo 2025 del Festival, ecco dunque le pagelle della seconda serata, in onda mercoledì 12 febbraio.
Sanremo 2025, le pagelle della terza serata
Clara – “Febbre”: apre la serata Clara con la sua “Febbre”, che appare a tratti come un esercizio di stile, pur non discostandosi troppo dalle atmosfere di “Diamanti grezzi”. La sua presenza scenica è sicuramente migliorata dopo il suo primo tour, il palco le è decisamente più confidente. Voto 6
Brunori Sas – “L’albero delle noci”: porta con sé il suo mondo Dario Brunori, che canta e suona la chitarra, accompagnato dall’orchestra in grande spolvero. Diciamolo, è un piacere vederlo su quel palco. Voto 7.5
Sarah Toscano – “Amarcord”: in questo debutto sanremese, Sarah ha una consapevolezza fuori dal comune per una diciannovenne. Rimane in testa il giro di piano, che richiama quasi il suono di un carilloni. Voto 6.5
Massimo Ranieri – “Tra le mani un cuore”: si rimette in gioco Ranieri con una ballatona alla Tiziano Ferro, che debutta a Sanremo come autore. Anche se suona di un’altra epoca, è un piacere sentirlo. Voto 7
Joan Thiele – “Eco”: canta e suona la chitarra elettrica Joan, portando l’orchestra nel suo mondo. Il ritornello è forte e dal vivo risulta ancora più convincente. Il brano si mostra sia originale che ipnotico dall’inizio alla fine. Voto 6.5
Shablo feat. Guè, Joshua e Tormento – “La mia parola”: questo pezzo è una mina, come direbbero in gergo quelli giovani. C’è il flow di Guè, lo slang di Tormento e il soul di Joshua. Questo è l’hip hop signori, forse mai così incisivo in quel dell’Ariston. Bella per Shablo. Voto 7
Noemi – “Se t’innamori muori”: il pezzo è firmato dal trio da “Brividi” composto da Mahmood, Blanco e Michelangelo. Funziona, e la performance è migliore delle precedenti serate. Voto 7.5
Olly – “Balorda nostalgia”: la performance fa guadagnare punti alla canzone, una ballatona un po’ alla Vasco, che possiede un guizzo universale e che può piacere non solo alla gen z. Voto 8
Coma_Cose – “Cuoricini”: sarà pure un tormentone della prossima primavera/estate, ma questo è il pezzo più divisivo in gara quest’anno. O lo ami o lo odi, ma di certo non ti lascia indifferente. Forse l’obiettivo dei Coma_Cose era questo. Francamente continuo ad essere scettico, dubbioso e temo che ascolto dopo ascolto la mia considerazione di questa canzone possa solo peggiorare. Voto 4
Modà – “Non ti dimentico”: “è l’ora del ritorno, è l’ora del coraggio”. I Modà tornano in gara al Festival in tutta la loro Modàitudine. Kekko e compagni giocano sul sicuro, ma se la giocano bene. Voto 7
Tony Effe – “Damme ‘na mano”: non c’è pregiudizio, lo giuro, ma non puoi portare a Sanremo un pezzo nel ritornello cantato se sei calante e non ci arrivi. A nulla servono i cori per coprire le imprecisioni, pur apprezzando il coraggio e la buona volontà. Perchè? Voto 5
Irama – “Lentamente”: una canzone in pieno stile Blanco, ma che Irama porta nel suo mondo con una cifra ben riconoscibile. Cresce di ascolto in ascolto. Voto 7.5
Francesco Gabbani – “Viva la vita”: la canzone dal vivo con l’orchestra è uno spettacolo e Francesco su quel palco è una garanzia, proprio come l’orchestra diretta dal Maestro Fabio Gurian. Voto 8
Gaia – “Chiamo io chiami tu”: chiude la serata Gaia dopo aver rotto il ghiaccio nell’appuntamento inaugurale, con tutta la sua energia e il corpo di ballo al seguito. Piaccia o no, è una delle canzoni che restano più in testa di questa edizione. Voto 7