Sanremo 2025, Olly e la sua “Balorda nostalgia” – RECENSIONE
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Tra i protagonisti di Sanremo 2025 c’è anche Olly ecco la nostra recensione di “Balorda nostalgia”, brano che segna la sua seconda partecipazione in gara al Festival
Torna a Sanremo Olly, lo fa con un pezzo che si intitola “Balorda nostalgia”, scritto e composto con Julien Boverod (Jvli) e Pierfrancesco Pasini.
Dopo aver anticipato il nostro giudizio con le consuete pagelle realizzate dopo l’ascolto in anteprima riservato alla stampa, approfondiamo il senso e il suono della canzone.
Olly e “Balorda nostalgia”, la recensione
Olly torna a Sanremo dopo due anni dal suo debutto con “Polvere” e lo fa con una canzone che, pur essendo profondamente radicata nelle esperienze di una giovane età, ha il potere di trasmettere maturità toccando corde comuni in potersi immedesimare.
“Balorda nostalgia” si presenta come una ballata potente, che evoca quel sentimento che tutti, a prescindere dalla propria anagrafica, abbiamo provato almeno una volta. C’è qualcosa che rievoca Vasco Rossi nella sua intensità e nell’incedere deciso dell’interpretazione.
In tal senso, Olly non cerca di essere “generazionale” nel senso stretto del termine, ma si spinge oltre, cercando un linguaggio che parli a tutti. La sua non è una nostalgia confinata in un’epoca, in un target o in un modo di vivere, bensì una nostalgia che si fa universale.
La sua “Balorda nostalgia” è anche una canzone che si presta ad abbracciare altre esperienze, una ballata che, pur nella sua semplicità, lascia spazio per una vasta gamma di interpretazioni. La sintesi di un’evoluzione artistica, al grido di “stanotte non è vita senza te”.