Sono stati resi noti i nomi dei 60 (+1) artisti selezionati per la categoria delle Nuove Proposte del Festival di Sanremo 2017. Domani, 25 ottobre 2016, a Roma saranno ascoltati live dalla commissione selezionatrice tutte e 61 le canzoni e saranno scelti i 12 brani che approderanno all’ultima selezione in diretta TV su Rai 1 il prossimo 10 dicembre quando verranno comunicati i 6 artisti scelti a cui si aggiungeranno i 2 talenti selezionati dal circuito di Area Sanremo. Ho ascoltato tutti e 61 i brani selezionati dalle centinaia di singoli proposti a Carlo Conti, ecco le mie impressioni per ogni brano insieme ad una valutazione personale di ognuna da cui deriverebbe la scelta dei “miei 12 giovani”. In generale c’è da dire che anche questa volta Carlo Conti ha scelto di variare abbastanza la proposta musicale anche se, rispetto all’anno scorso, si evidenzia la mancanza del genere rap (o rap melodico), un certo appiattimento sugli arrangiamenti electro-pop e l’assoluta assenza del fuoriclasse che fin d’ora potrebbe ipotecare la vittoria finale o perlomeno un buon piazzamento magari nelle radio. Ecco, comunque, le mie impressioni:
1. Agnese – UNDA
Bella voce per una canzone orecchiabile che però ha un ritornello davvero insulso. Occasione sprecata malgrado un buon arrangiamento ed una vocalità niente male. VOTO: 5.5
2. Alberto Guarrasi – PROTEGGIMI
Una voce soave che incanta nell’apertura così delicata e misurata delle strofe. Il ritornello in una certa misura delude lasciando l’amaro in bocca viste le premesse create. Forse troppo teatrale nell’interpretazione così ariosa dell’inciso che rovina tutti i sogni i gloria lasciando comunque l’espressione di una bella voce. VOTO: 7-
3. Aprile & Mangiaracina – IL CIELO DI NAPOLI
Si cade nel “già sentito” della lode della città di Napoli cantata da ben altri autori. Tutte le buone intenzioni sono probabilmente insuefficienti per una canzone che non fa che ripetere “piove, piove” incitando a cambiare pezzo alla svelta. Effetto boomberang inevitabile. VOTO: 5
4. Cantiere 164 – SE CHIUDI GLI OCCHI
Una delle poche band selezionate propone una ballata perfettamente pop-rock con una voce fin troppo graffiata e sgolata. Niente di nuovo, scolastici fino al midollo malgrado abbiao avuto il coraggio (di questi tempi) a proporre sfumature rock al Festival. VOTO: 6++
5. Carola Campagna – PRIMA CHE ARRIVI IL GIORNO
Anche lei ex The Voice of Italy si propone al Festival con una canzone che la vede evolversi verso l’electropop contemporaneo partendo da un repertorio decisamente più classico e melodico. Il cambiamento mira sicuramente a renderla più attuale ma forse le fa perdere qualche punto malgrado il pezzo rimanga orecchiabile e piacevole. VOTO: 7+ (PROMOSSA TRA I 12 FINALISTI)
6. Chiara Grispo – NIENTE E’ IMPOSSIBILE
Eccola atterrata in Riviera la nuova scommessa di Lorenzo Suraci (e di conseguenza di Rtl 102.5). Il pezzo sembra sia stato scritto da Fortunato Zampaglione arruolato dopo i suoi ultimi successi radiofonici dell’ultima annata. E’ un electropop leggero per una voce che è pressochè inesistente in quanto a potenza. Tanto fa l’arrangiamento (tutto figlio della ditta Zampaglione) e un testo che parla della nuova generazione priva di risposte e certezze. Per quanto riguarda la voce per me continua ad essere un no malgrado il pezzo sia bello e radionico anche se di certo non di certo il capolavoro del suo ottimo autore. Ma tanto lei è già dentro, si sa. VOTO: 7++ (PROMOSSA TRA I 12 FINALISTI)
7. Cleo – NON TI PERDERE
Sonorità tipicamente electropop per una voce che ha nella melodicità e nella limpidezza il suo carattere fondante. Anche qui poco (o nulla) di nuovo a partire dalla voce davvero poco riconoscibile malgrado un pezzo tutto sommato accettabile e ben prodotto. VOTO: 7=
8. Cristiano Turrini – TUTTO QUELLO CHE NON SIAMO
Apre palesemente in mood mengoniano (e vi sfido a non pensare almeno per un momento “ma è Mengoni?”) per poi evolvere il sound verso un’elettronica più palese. Carina nel suo essere electropop senza un’eccessivo volume ritmico ma poi si passa alla prossima senza alcun sussulto. VOTO: 7=
9. Dylan Magon – RICORDA CHE
Pop adolescenziale (eppire lui è noto come rapper ex The Voice) che nel testo richiama immagini quotidiane su di un beat sostenuto con un arrangiamento bello pieno e che gareggia alla pari con la voce graffiata. Piacevole ma di certo nulla di che. VOTO: 7=
10. Elefunk – TAPPO DENTRO AL TUBO
Gioca sul fenomeno della tecnologia richiamando social e applicazioni dei nostri giorni. Idea carina se non fosse già stata usata decine di volte oramai e con risultati musicali decisamente di altro profilo. VOTO: 4-
11. Enrico Nigiotti – CERCANDO MIRACOLI
Già in scena tra le Nuove Proposte nel 2015 Enrico torna a proporsi a Sanremo (tra i giovani nuovamente visto che il grande salto di qualità non c’è stato nel frattempo) dopo aver aperto i concerti di Gianna Nannini. Stavolta lo fa con un pezzo delicato, profondamente melodico che mette in cantina quell’immagine allegra e ballabile dell’esordio all’Ariston. Uno dei pezzi più belli di quelli selezionati con una bella voce cantautorale che veste e suona con eleganza la sua chitarra acustica. VOTO: 7/8 (PROMOSSO TRA I 12 FINALISTI)
12. Ethan Lara – PENSAMI
Il vincitore del Festival di Castrocaro propone per le selezioni del Festival di Sanremo a cui è ammesso di diritto una ballata estremamente tradizionale che permette di esaltare quel suo lato melodico senza salire troppo con la tonalità. Se questo è il miglior talento passato per Castrocaro tanto vale chiuderlo. VOTO: 5
13. Etna – GRU
Parte lenta sembrando quasi voler richiamare le ballate più delicate ma poi inserisce pian piano un eco elettronico che rompe la magia con un arrangiamento quanto più attuale. Pensavo peggio leggendo il titolo ma alla fine ha un suo perché (perlomeno rispetto a tanti altri brani). VOTO: 6.5
14. Ex – OCCHI NERI
Parte sembrando un pezzo pop-rock ma poi esplode in un ritornello con un acuto vocale (che fa sbarrare gli occhi dopo tanto piattume ascoltato finora) e che poi si trasforma in un inciso tutto electro-rock di quello vero. Davvero bello e ben fatto, arrangiamento buono e voce che suona bene malgrado non sia perfetta. Sarebbe bello vedere come un pezzo del genere suonerebbe all’Ariston con l’orchestra. VOTO: 7/8 (PROMOSSI TRA I 12 FINALISTI)
15. Ferdinando Vega – IL PRESIDENTE
Quando la “pazzia” raggiunge l’estro di un cantautore può uscire un brano come questo e anche molto peggio. Suona come una marcetta ironica verso il concetto di crisi economica spostandosi poi all’ambito musicale citando illustri colleghi. Ci sta ma averlo sull’Ariston sarebbe davvero troppo. VOTO: 4
16. Flo – CASSANDRA
Una voce profonda ed espressiva si relega da sé ad un pezzo totalmente al di fuori dal tempo. Apprezzabile perché lei canta davvero bene ma sentirla una volta in radio sarebbe davvero un miracolo malgrado il pezzo abbia un suo perché soprattutto per merito dell’interpretazione. VOTO: 6/7
17. Frances Alina – FOLLIA INDOLORE
Lei che arriva dall’ultima edizione del fallimentare The Voice of Italy ricorre ad un brano decisamente più tradizionale (e come potrebbe essere diversamente?) con un sound electro-pop che ben figura, anche in questo caso, soprattutto grazie ad una bella voce più che per un brano tutto sommato poco incisivo. VOTO: 7=
18. Francesco Guasti – UNIVERSO
Anche lui ex The Voice non è nuovo all’esperienza di Sanremo Giovani visto che lo scorso anno fu tra i 12 a giocarsi i 6 posti all’Ariston in diretta TV senza però riuscirci. Il pezzo questa volta c’è ed è davvero notevole con una voce graffiata e scura che canta con sentimento. VOTO: 7+ (PROMOSSO TRA I 12 FINALISTI)
19. Frè Monti – CIAO AMORE BUONA FORTUNA
Un racconto attimo per attimo di un addio all’amore cantato su di una sola chitarra acustica da una voce delicata che poi lentamente si apre leggermente insieme all’arrangiamento che sfrutta anche i cori che fanno oh-oh-oh. Bella per la sua delicatezza sconfinata. VOTO: 7
20. Freschi Lazzi e Spilli – QUANDO UNA CANZONE NON BASTA
Cerca il ritmo radiofonico e il motivetto orecchiabile con un testo istrionico ed un ritornello con doppie voci da stadio (o da Zecchino d’Oro, dipende dai punti di vista). Il bridge spezza il tutto prima che il ritornello torni protagonista. Niente di impressionante ma si fa ascoltare (quando si è in vena di convincersi che la musica italiana fa schifo) malgrado quelle sovrapposizioni vocali orribili. VOTO: 5++
21. Gabri-El – SCUSAMI SE
Arrangiamento davvero scarno con una chitarra acustica unica vera protagonista insieme ad una voce che si moltiplica per riempire un vuoto che comunque rimane incolmabile. Non attuale (nel senso peggiore). VOTO: 6=
22. Gerardo Pulli – FILM EROTICO GIAPPONESE
Gerardo torna in scena dopo 4 anni in cui è letteralmente sparito dopo la vittoria di Amici. Lo fa con un pezzo che non tradisce il suo essere un cantautore fuori dal comune per il senso d’astrazione di cui è capace. O lo si odia o lo si ama e sinceramente io lo preferivo in altre occasioni in cui era più vicino al mondo contemporaneo. Ha scritto di molto meglio sia a livello testuale (sia questo che il nuovo brano lanciato a sorpresa sui social sembrano testimoniare la sua caduta nell’ermetismo) che melodico (anche lui sta in fissa con questo mezzo electro-pop quando con la chitarra acustica sapeva rendere molto di più). VOTO: 5++
23. Giannetti – OSSIGENO
Anche lui ricorre alle doppie voci che poggiano su di una melodia che sfrutta l’elettronica (male) tirando comunque il freno a mano. Visto e rivisto con una voce che non ha niente da dire. VOTO: 5+
24. Hugolini – SEMAFORO
Una voce stridente esplicitamente cantautorale vecchio stile. Può essere apprezzabile il fatto di voler proporre un ritorno a questo genere ormai desueto ma pensando al futuro che dovrebbero avere questi brani fuori dall’Ariston questo è proprio un no. E a caratteri cubitali. VOTO: 2.5
25. Ivan Granatino – CHAPEAU
Testo profondamente attuale nel suo parlare di omosessualità, immigrazione, politica, ecc… le strofe si basano su di un beat serrato mentre il ritornello ricerca quell’effetto tormentone con un grido al diritto di libertà. Fa espressamente riferimento alla vittoriosa “Amen” di Gabbani dello scorso anno cantato da una voce di minor risalto. VOTO: 6+
26. JoM – L’URAGANO NON CI PRENDE
Una ballata cantata da chi ci si aspetterebbe fosse un rapper vedendo il nome. Si scappa da chi si ama lasciandosi l’inferno alle spalle. Carina ma poco di più. Senza infamia senza lode.
Cantata per la stragrande maggioranza del pezzo in falsetto arrivando a richiamare in alcuni pezzi Gualazzi anche con l’arrangiamento che valorizza la parte sinfonica e sperimenta qualche passo verso il jazz. VOTO: 6++
27. Jose Nunes – VA BENE COSI’
Scanzonata dall’inizio alla fine con una voce che fa il suo ma che si mantiene sulle tinte opache come anche la melodia che non lascia trasparire mai un sussulto. VOTO: 6+
28. Julia Veraldi – E TUTTO QUELLO CHE CI RESTA
L’espressione dell’electropop più contemporaneo che si mischia a sfumature pop e dance. Alla fine però non lascia niente se non un’espressione imbronciata che nasce quando si ascolta un qualcosa che non convince. Brutta. Stop. VOTO: 4.5
29. Katy Passa – CATERINA
Un episodio pop che convince nella sua classicità pur senza strafare. Rimane costante e tradizionale dall’inizio alla fine con un testo sull’amore, una voce senza troppe particolarità (se non un piacevole graffiato, di cui comunque è piena la nostra discografia) ed una melodia che propone il classico crescendo. Scolastico ma positivo. VOTO: 3.5
30. Kröger – SORPRENDIMI
Un episodio pop che convince nella sua classicità pur senza strafare. Rimane costante e tradizionale dall’inizio alla fine con un testo sull’amore, una voce senza troppe particolarità (se non un piacevole graffiato, di cui comunque è piena la nostra discografia) ed una melodia che propone il classico crescendo. Scolastico ma positivo. VOTO: 7 (PROMOSSO TRA I 12 FINALISTI)
31. La Rua – TUTTA LA VITA QUESTA VITA
Anche loro spuntano dall’ultima edizione di Amici dove hanno convinto con il loro essere folk fino al midollo portando una ventata di novità nel sound tipico dei talent show. Lo fanno anche in questa situazione con un testo decisamente più misurato rispetto ad altri loro pezzi, un ritornello sempre trascinante ed un arrangiamento orchestrale che sarebbe interessante sentire suonato dall’orchestra. VOTO: 7+ (PROMOSSI TRA I 12 FINALISTI)
32. LaKurA – PAGINE DI NOI
Storia di un amore finito non di certo nei migliori dei modi che viene raccontato da una voce di spessore che abusa delle doppie voci per risultare fin troppo martellante dall’inizio alla fine malgrado un ottimo inizio col piano. VOTO: 6/7
33. Lele – ORA MAI
Sembra maturato improvvisamente Lele, figlio anch’egli dell’ultima edizione di Amici di Maria de Filippi. Si propone con una voce tremendemente più profonda nelle strofe che mai gli si era sentita. Si racconta di un amore in difficoltà su di un arrangiamento attuale e che valorizza la guida di Elisa che il cantautore ha avuto nel suo percorso nel talent. Radiofonico ma continua a convincere per metà: ancora troppo anonimo restando a metà tra troppi riferimenti troppo forti per lui (Mengoni in primis). VOTO: 7
34. Lelio Morra – DOMANI
Lui è noto già per essere approdato al Coca Cola Summer Festival e ora tenta il salto al Festival della canzone italiana con un brano che ricerca di essere fischiettabile inserendo lo schiocco di dita. Superficiale, nulla di impressionante malgrado un ritornello davvero carino ed una voce ipnotica per il modo che ha di destreggiarsi tra le note. VOTO: 7=
35. Leo Stain – CIO’ CHE RESTA
Leo sia lodato per questa canzone. Finalmente una ballata sanremese che parte con il pianoforte e nient’altro per una voce espressiva e che interpreta bene le parole conducendo in un lungo crescendo al ritornello che narra d’amore esplodendo in una batteria e qualche sfumatura impercettibile di elettronica. Un bel brano tradizionale nella sua costruzione malgrado non faccia gridare al miracolo ma che acquista ascolto dopo ascolto. Non può vincere nel 2017 forse ma tra i 6 deve esserci per dare uno spessore al Festival del bel canto e delle belle parole. VOTO: 7.5 (PROMOSSO TRA I 12 FINALISTI)
36. Lorenzo Summa – RIDO DI ME
Anche lui unisce il pop melodico suggerito dalla chitarra acustica con la parte più ritmica e radiofonica portata da un ritornello canticchiabile e sostenuto da un arrangiamento pieno. Si è ascoltato di peggio ma anche di decisamente meglio. VOTO: 6.5
37. Luca James – DISTRATTAMENTE
Altro pezzo scanzonato con un ritmo da marcetta anche se poi viene inserito un assolo di chiatarra per sconvolgere le carte in tavola. Orecchiabile, certo, ma non basta. VOTO: 6++
38. Luca Tudisca – IL RITRATTISTA
Cantautore figlio anch’egli di Amici nella stagione 2014/2015 passato lasciando pochi ricordi di sé attraverso le dinamiche del talent che non facevano per il suo animo delicato che in questo pezzo torna a mostrare positivamente su di un arrangiamento sinfonico che ben permette di raccontare la storia che caratterizza il brano. Bello, anche se difficilmente potrebbe convincere il grande pubblico. VOTO: 7++ (PROMOSSO TRA I 12 FINALISTI)
39. Maldestro – CANZONE PER FEDERICA
Lui avrebbe la voce perfetta per una canzone struggente melodicamente come questa se non fosse che poi tutto si dirige in una direzione che rompe la magia facendo più di quanto gli sarebbe richiesto. Se si fosse mantenuto costantemente come l’avvio sarebbe stato perfetto, così lo è decisamente meno. VOTO: 6/7
40. Marco Colonna – IL CUORE FA RUMORE
Voce che testimonia inequivocabilmente la giovane età dell’interprete del brano che sceglie un pezzo pop-rock tradizionalmente adolescenziale che di certo non emerge nel suo genere risultando uno dei tanti malgrado il pezzo sia sufficientemente carino grazie anche a quell’animo cantautorale che traspare dalla chitarra acustica messa in vetrina nell’arrangiamento. VOTO: 6/7
41. Marianna Mirage – LE CANZONI FANNO MALE
Lei è l’asso nella manica della signora Caterina Caselli che difficilmente non la piazzerà tra i 6 posti a disposizione. La canzone non è male malgrado le strofe siano troppo “la(e)gnose”. Il ritornello, invece, funziona bene con un ritmo che convince e che fa muovere il piede sfruttando melodie di qualche decennio fa. Un retrò anni ’50/’60 piacevolmente riadattato. VOTO: 7++ (PROMOSSA TRA I 12 FINALISTI)
42. Marie and the sun – AEREOPLANI
Voce soavissima che sfrutta l’effetto angelico delle controvoci per rendersi anche attuale applicando una delle caratteristiche fondanti dell’electropop “Canova-style”. Ma alla fine non è che una delle tante canzoni ininfluenti di questo genere che ormai ha stancato altamente. VOTO: 6
43. Marina Santelli – ALTRO CHE FAVOLE
Una tra quelle canzoni che pur essendo tradizionalmente pop (e c’è da dire “fortunatamente” visto tutto questo electropop che ormai ha rotto i cosiddetti) stupisce grazie ad una voce che il suo perché in un timbro piacevolmente ricco di sfumature bianche e nere. Un bel pezzo che funziona con un bridge che rompe il ritmo prima di un ritornello che si fa cantare. Perfetta per il Festival malgrado la voce sia estremamente più forte del pezzo. VOTO: 8 (PROMOSSA TRA I 12 FINALISTI)
44. Martha Rossi – DISTANTE
Ex Amici (ma parecchio ex visto che rispunta dall’edizione numero 7). Una voce gradevole, pur senza troppe qualità, per un bel brano che racconta il tradizionale amore finito causa di dolore a non finire. Senza infamia senza lode fa il suo, niente di più. VOTO: 7-
45. Matteo Trenta – MATTO
Apertura affidata per un paio di secondi ad un coro di Chiesa per poi far spazio ad una melodia pop-rock che risulta martellante nel vero senso della parole cadendo in più di qualche punto sull’effetto marcia ma alla fine tutto quello che viene da dire è “no”. VOTO: 5++
46. Noemi Smorra – IL GIORNO DEL RISVEGLIO
Avvio che per qualche strano caso ricorda melodicamente i Negramaro di anni fa, poi lei parte a cantare e il ricordo se ne va in un nano secondo. Davvero una voce che risulta quasi nauseante e che ogni tanto mi fa pensare “ma sta stonando?”. Bah, spero il posto gliel’abbiano dato solo perchè tutti gli altri pretendenti erano impossibilitati a partecipare. Ad un amante delle voci femminili come me piange il cuore a sentire certe cose. VOTO: 3++
47. Primiano Stesso – QUELLO CHE PREDICHI TU
Non so se ve ne state accorgendo ma giunto a questo punto dell’ascolto sono abbastanza scosso e comincio a non poter più sopportare certe ciofeche. Alla prossima marcetta nascosta dietro ad un arrangiamento scioccamente moderno non so cosa potrei fare oltre a strapparmi i timpani da solo. Basta vi prego. Ma c’era Celentano nella commissione a selezionare tutte queste marce? VOTO: 3+
48. Reo Momo – GLI ANNI BUONI
Ma stiamo facendo sul serio?! Ho finito gli aggettivi per dire che anche questo pezzo non mi piace, che la voce è un piattume irriconoscibile anche dai parenti del cantante stesso e che il testo riesce ad evocare delle sensazioni che mai credo di aver provato nella mia vita. Inascoltabile. VOTO: 4=
49. Riky Anelli – MALANIMA
Una voce bella piena che si mantiene intorno a tonalità basse raccontando immagini assurde da vedere al di fuori dal momento in cui ci si sta per iniettare la nuova dose di qualche sostanza stupefacente. Si riflette sull’essenza divina in forma melodica ma poi quando finisce è il pubblico a ringraziare. VOTO: 4++
50. Samuele di Nicolò – NELLA MIA TESTA C’E’ UNA TEMPESTA
Musicalmente è una delle cose migliori che ho ascoltato (e fidatevi che sono poche) tra questi 61 brani. Il testo fa strappare i capelli (così evitano di bagnarsi per la tempesta). Come buttare dalla finestra un’occasione d’oro. VOTO: 6-
51. Santiago – LA STANZA
Prosegue la mania delle controvoci utilizzate come fossero essenziali per produrre una canzone. Un piattume nell’ambito della produzione è davvero demoralizzante. Il resto passa in secondo piano tanto non c’è molto altro da dire se non un bel no. VOTO: 5.5
52. Selton – SAMBA PER MARIA
Ma l’hanno fatto a posta a mettere tutti i pezzi peggiori uno dietro l’altro? Qui abbiamo davvero toccato il fondo: sembrano gli scout che tentano di canticchiare un successo contemporaneo quando sono abituati a cantare soltanto le canzoni di Chiesa. VOTO: 2
53. Simone Delfanti – PER AVERTI
Un sospiro di sollievo viene naturalmente ascoltando questo pezzo che pur essendo brutto, cantato da una voce brutta e con un testo ancor peggiore ha un qualcosa che lo rende più accettabile degli ultimi. Rimane comunque brutto, e tanto. VOTO: 5
54. Stag – MIRABILIA
Gli Stag si ripropongono al Festival per la seconda volta dopo il quarto posto di qualche anno fa del cantante allora solista. Il pezzo non è di certo una delle loro cose migliori (ben al di sotto dell’apprezzabilissimo duetto-colonna sonora con Malika Ayane) e risulta essere forse fin troppo piatto. Scorre via senza lasciare segno. Un peccato, leggendo il loro nome era stato uno dei primi brani che sono corso ad ascoltare. VOTO: 6.5
55. Symo – A.M.O.
Partenza con atmosfere da club che ben si sposano con la voce metallica dell’interprete che perisce a causa di una canzone in grado di far sanguinare gli orecchi anche di un sordo. Pezzo imbarazzante per il testo ma almeno melodicamente è ascoltabile. VOTO: 5.5
56. The flyers – SABRY
Si parla di una donna in grado di far innamorare ogni uomo per poi lasciarlo dopo un secondo. Niente di speciale partendo da quella mezza marcetta che anche qua si ripropone inevitabilmente ma perlomeno si riesce ad ascoltare dall’inizio alla fine malgrado il cantante che a tratti ricorda (nel senso peggiore) quel modo così adolescenziale di Benji e Fede e company. VOTO: 6-
57. The panicles – IL MONDO TACE
Finalmente si parte con una chitarra elettrica che almeno lontanamente porta un po’ di rock in questa desolazione musicale. La voce ricorda quasi il Sarcina de Le Vibrazioni prima di esplodere in un bridge liberatorio che fa uscire l’animo rock più vero. Almeno è un qualcosa di diverso musicalmente ma visto il risultato finale non è che migliori di molto la situazione generale. Anzi. VOTO: 6++
58. The shalalalas – DIFFICILE
Voce davvero irritante con quel suo voler essere bambolina nell’animo. Ma anche no, grazie. VOTO: 3
59. Tommaso Pini – COSE CHE DANNO ANSIA
La sua è una delle voci più particolari scoperte da The Voice of Italy con quelle sue sfumature sempre in falsetto. La canzone è sapientemente arrangiata con suoni elettronici, la sua voce è sempre azzeccata, il testo non funziona poi particolarmente se non fosse per il ritornello che comunque si fa radiofonico. Aveva tentato l’accesso anche l’anno scorso con un brano migliore non riuscendo ad entrare. Difficile ce la possa fare questa volta con un brano decisamente meno forte. VOTO: 7-
60. Uomosummer – ISOLAZIONISMO
Grazie a Dio è finita. Questo rush finale è stato davvero pesante e questo pezzo sarebbe stato in grado di darmi colpo di grazia se la voce fosse stata leggermente più fastidiosa. Tutto sommato scorre via, basta non ascoltare il testo. VOTO: 5-
61. Valeria – LA VITA E’ UN’ILLUSIONE
Dopo l’esclusione dai 6 quando era arrivata tra i 12 insieme al fratello Piero Romitelli (che continua ad essere l’autore anche di questo nuovo brano) Valeria ci riprova da sola con un pezzo che la valorizza maggiormente rispetto al brano dello scorso anno. Un leggero electropop con un ritornello che funziona radiofonicamente ma alla fine di certo non siamo davanti alla canzone del secolo. Anzi. VOTO: 7 (PROMOSSA TRA I 12 FINALISTI)
Ilario Luisetto
Ultimi post di Ilario Luisetto (vedi tutti)
- Le 20 canzoni più ascoltate su Spotify – Settimana 2 del 2024 - 15 Gennaio 2024
- Classifica degli album più ascoltati su Spotify – Settimana 2 del 2024 - 15 Gennaio 2024
- Classifica dei cantanti più ascoltati su Spotify – Settimana 2 del 2024 - 15 Gennaio 2024
- SuperHits, la classifica delle canzoni del momento – Settimana 2 del 2024 - 13 Gennaio 2024
- Coez e Frah Quintale in concerto con il “Lovebars Tour 2024” – Scaletta, date e biglietti - 13 Gennaio 2024