venerdì 6 Dicembre 2024

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Sanremo Giovani 2024, conosciamo meglio Nicol – INTERVISTA

A tu per tu con la cantautrice in gara a Sanremo Giovani 2024, per parlare del brano “Come mare”. La nostra intervista a Nicol

Tra i ventiquattro semifinalisti di Sanremo Giovani 2024, spicca il nome di Nicol Castagna, in arte Nicol, in gara con il brano “Come mare”.

Dallo scorso 20 novembre è disponibile per Columbia Records / Sony Music Italy il suo nuovo singolo “Viscere” feat. Fabri Fibra, prodotto da Canova, brano incluso nella colonna sonora della nuova serie Netflix “Adorazione”.

Durante la terza puntata di Sanremo Giovani 2024, in onda su Rai2 martedì 26 novembre, Giin si esibirà con il suo inedito “Tornare al mare”. Conosciamola meglio.

Sanremo Giovani 2024, Nicol: l’intervista

Il tuo nome compare tra i ventiquattro semifinalisti di Sanremo Giovani 2024. Come  stai vivendo questo momento e come stai esorcizzando l’attesa?

«Sto dando sfogo al mio lato più paranoico, per evitare di tirarlo fuori a ridosso dell’esibizione. Mi sto preparando vocalmente con il mio coach Paky, che ringrazio, in più mi riprendo ogni giorno in camera mentre mi esibisco. Mi riguardo e annoto ciò che c’è da aggiustare, ho proprio una cartella sul telefono dove mi segno le cose che non mi piacciono. In realtà so benissimo che una volta che sarò sul palco mi dimenticherò tutto, ma è comunque un modo per esorcizzare l’attesa e provare ad arrivare sicura a questo appuntamento».

“Come mare” è il titolo del brano che hai scelto di presentare in concorso. Com’è nato e cosa rappresenta per te?

«”Come mare” si ispira a qualcosa che ho vissuto, che vivo tuttora e che vedo vivere a molte persone che ho vicino. Quindi nasce proprio da questa esigenza di voler parlare di qualcosa che ritengo molto importante. Credo che ci siano veramente dei giorni che non passano più, che sembrano dei mesi. Però ci sono anche mesi che sembrano giorni. Il brano tratta il prendere consapevolezza che questa cosa può accadere, che può piovere per settimana, ma non può piovere per sempre».

Il 20 novembre è uscito su tutte le piattaforme “Viscere” con Fabri Fibra, brano incluso nella colonna sonora della nuova serie Netflix “Adorazione”. Come sono nate rispettivamente il brano e questa bella collaborazione?

«“Viscere” è nato tre anni fa, ancora prima di “Come mare”. Mi trovavo in Puglia, a fare la stagione come cameriera, quando Canova mi comunica di voler produrre questo brano che gli avevo mandato scritto in camera da sola e mi dice che ci sarebbe potuta essere una sorpresa. Una volta ricevuta la traccia, sento Fabri Fibra nella seconda strofa e naturalmente lo riconosco in un nano secondo. È stato molto emozionante, tuttora la cosa che amo di più del pezzo è la sua strofa. Ho aspettato il momento giusto per tirare fuori questo pezzo dal cassetto. Parallelamente ho incontrato Stefano Mordini, che è il regista della serie tv “Adorazione”, di cui Fibra è consulente musicale. Fabri fa sentire “Ritornerai”, che è un mio brano già uscito. Da lì Mordini mi ha voluto incontrare, mi ha fatto un provino come attrice per il ruolo di Arianna, così ho cominciato anche a recitare ed è stata un’esperienza magica».

Sei sempre stata una spettatrice di Sanremo o come molti tuoi coetanei ti sei avvicinata al Festival più di recente? 

«No, beh, devo dire che si è creata questa cosa tra il gruppo di miei amici, che è da un po’ di anni, cinque per la precisione, che ci riuniamo a guardare il Festival assieme ed è un momento molto bello di condivisione. Da quando ho capito che volevo che questi fosse il mio lavoro e che la musica per me non è un semplice hobby, ho cominciato giustamente ad interessarmi e a guardarlo, anche per capire le dinamiche, perché quando si punta ad un obiettivo bisogna capire cosa c’è intorno e Sanremo è la vetrina più importante per chi fa musica in Italia».

Per concludere, al di là del passaggio e della possibilità di giocarti la finalissima di Sanremo Giovani a dicembre, cosa speri di ottenere attraverso questa esperienza?

«Ciò che spero di ottenere è di riuscire a comunicare quello che voglio comunicare prima di tutto. Posso pensare solo alle cose che dipendono da me, non posso pensare a far piacere la mia canzone agli altri. Prima di tutto ci tengo alla mia esibizione, al comunicare ciò che dico in “Come mare”, che tengo nel cassetto da diversi anni».

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.