Sanremo Giovani 2025, conosciamo meglio Antonia – INTERVISTA

Sanremo Antonia

A tu per tu con la giovane artista classe 2005 in gara a Sanremo Giovani, per parlare del brano “Luoghi perduti”. La nostra intervista ad Antonia

Tra i ventiquattro semifinalisti di Sanremo Giovani 2025, spicca il nome di Antonia Nocca, conosciuta semplicemente come Antonia, in gara con il brano “Luoghi perduti”. Con uno stile che unisce influenze pop e R&B, l’ugola napoletana continua a tracciare un percorso personale e riconoscibile, costruito passo dopo passo sulla ricerca di un sound moderno e internazionale.

Dopo l’esperienza ad Amici 24, dove ha vinto il Premio Spotify e ha avuto l’occasione di registrare agli Spotify Studios di Stoccolma, l’artista ha pubblicato la sua reinterpretazione di “Genie In A Bottle” di Christina Aguilera, un omaggio raffinato agli anni 2000 prodotto da Alessandro Casillo insieme al team Spotify.

Il nuovo progetto arriva dopo il successo dell’Ep “Relax”, uscito il 23 maggio, che include gli inediti “Giganti”“Romantica” e “Dove ti trovi tu”, capaci di raggiungere milioni di stream e consolidare la sua presenza nella scena pop italiana. Con “Luoghi perduti”, Antonia racconta un viaggio di crescita e rinascita, un invito a ricominciare accettando il cambiamento e i propri errori.

Sanremo Giovani 2025, conosciamo meglio Antonia, l’intervista

In che modo stai esorcizzando l’attesa e come lo stai vivendo questo tempo che ti separa da un appuntamento così importante?

«Ascolto tanta musica, cercando di canalizzare tutta l’adrenalina verso quel giorno. Sto provando a trasformare ogni emozione che sento in qualcosa che possa essermi d’aiuto quando salirò su quel palco».

“Luoghi perduti” è il titolo della canzone che tu e il tuo team avete scelto di proporre a Sanremo Giovani. Com’è nato e cosa rappresenta per te questo pezzo?

«Rappresenta molto il periodo che sto vivendo: un cambiamento radicale nella mia vita. Un anno e mezzo fa ero una persona completamente diversa, in una casa diversa, con altre persone intorno. Ora è tutto nuovo, e anche se faccio fatica a stare al passo con il cambiamento, voglio affrontarlo. Il brano parla proprio di questo: degli errori che si fanno e delle lezioni che si imparano quando la vita cambia completamente».

“Luoghi perduti” vuole essere un invito a ricominciare insieme, a darsi un’altra possibilità. Quali emozioni ti attraversano quando lo canti?

«Nostalgia, sempre. Ma anche determinazione e impegno. È così che mi sento ogni volta che lo interpreto».

Lo scorso 28 ottobre hai preso parte alle audizioni di via Asiago. Amici ti ha sicuramente dato più confidenza con il palco, ma com’è stato affrontare quella situazione? Sei riuscita a mantenere la concentrazione?

«Onestamente stavo morendo dentro (ride, ndr). Avevo tantissima ansia, ma volevo solo cantare. Quando è partita la musica, tutto si è trasformato. È sempre così per me: prima la paura, poi la catarsi. Alla fine, è l’unico posto dove mi sento davvero al sicuro».

Venendo al tuo percorso ad Amici, ti sei distinta per una vocalità unica e un’intensità fuori dal comune. Oltre che come interpreti, hai mai pensato di affermarti anche come cantautrice?

«Assolutamente sì, ci sto già lavorando. Ho sempre voluto cantare ciò che provo, perché se no che senso ha? Ho iniziato scrivendo testi molto personali, quasi poetici o flussi di coscienza. Ora sto imparando a trasformarli in canzoni. È il mio modo di comunicare, non potrei farne a meno».

Cosa ti ha lasciato di concreto l’esperienza di Amici?

«Più sicurezza. Prima cantavo solo con l’asta, adesso riesco a muovermi sul palco, a guardare le persone negli occhi. Ho imparato a comunicare anche con lo sguardo, non solo con la voce».

In questa avventura di Sanremo Giovani ritroverai anche Niccolò, Senza_Cri e Deddé. Vi sentite ancora?

«Sì, soprattutto con Senza_Cri e Chiamamifaro, che per me sono stati punti di riferimento. In generale ci scriviamo e ci sentiamo tutti, ogni tanto ci becchiamo. È bello sapere che non sarò sola in questa esperienza di Sanremo Giovani»

Che rapporto hai con il Festival di Sanremo? Lo hai sempre seguito oppure ti ci sei avvicinata di più negli ultimi anni?

«A casa mia Sanremo è sempre stato un rito. Guardavamo tutti i programmi musicali, da Amici a X Factor, ma Sanremo era sacro. È una tradizione di famiglia, il momento in cui si condivide la musica insieme»,

Qual è il primo ricordo che ti viene in mente se pensi al Festival?

«Giorgia, sempre. Anche se non ero ancora nata ai tempi di “E poi”, l’ho ascoltata mille volte. È una delle voci che mi ha formata di più. E poi Elisa: la trovo un’artista completa e incredibile. Ricordo anche un’esibizione recente di Giorgia che mi ha fatto piangere. È un’artista che mi arriva dritta al cuore».

Lo scorso maggio è uscito il tuo primo EP “Relax”, con brani come “Giganti”, “Dove ti trovi tu” e “Romantica”. Che tipo di riscontro hai ricevuto dal pubblico?

«Dopo l’uscita ho fatto tanti instore e incontrare le persone mi ha dato una carica enorme. Quando qualcuno mi dice che le mie canzoni hanno curato una ferita o alleggerito un momento difficile, per me è tutto. È il motivo per cui faccio musica».

Per concludere, cosa speri di ottenere da questa esperienza a Sanremo Giovani? Quale sarebbe per te la vera vittoria?

«Voglio far arrivare chi sono davvero. Vorrei che la gente si rispecchiasse in me, nelle mie parole, nella mia voce. E per me, personalmente, la vittoria sarebbe riuscire a dire: “Me lo sono meritato, sono soddisfatta di me”».

Scritto da Nico Donvito
Parliamo di: ,