Sanremo Giovani 2025, conosciamo meglio Mimì – INTERVISTA

Mimì

A tu per tu con il giovane artista classe 2007 in gara a Sanremo Giovani, per parlare del brano “Sottovoce”. La nostra intervista a Mimì

Si intitola “Sottovoce” (Warner Records Italy / Warner Music Italy), il brano scelto da Mimì per la sua partecipazione a Sanremo Giovani 2025, un pezzo che rappresenta a pieno la sua identità artistica: autentica, emotiva, capace di trasformare fragilità e forza in una stessa onda sonora.

Uscito l’11 novembre, “Sottovoce” nasce come confessione intima, appoggiata sulle pagine del diario con cui l’artista ha attraversato uno dei momenti più complessi della sua crescita personale. La canzone racconta il percorso silenzioso, ma necessario, di allontanarsi da un affetto che fa male. Un processo lento, fatto di respiro corto, consapevolezze nuove e un dolore che diventa, passo dopo passo, liberazione.

Mimì costruisce un equilibrio delicato tra melodia e parole, lasciandosi ispirare dalle atmosfere R&B contemporanee alla SZA e creando un paesaggio sonoro intimo, sospeso tra malinconia e luce. Dopo la vittoria di X Factor 2024, la cantante porta a Sanremo Giovani una parte profonda della sua storia, trasformando il silenzio in musica e l’emozione in verità.

Sanremo Giovani 2025, conosciamo meglio Mimì: l’intervista

Come stai vivendo l’attesa per il debutto televisivo a Sanremo Giovani? La stai esorcizzando in qualche modo?

«No, bene. Cioè, mi sto facendo un sacco di paranoie, sto pensando tantissimo, però poi anche conoscendo alcuni ragazzi di questo cast ne parliamo assieme: siamo tutti imparanoiati, però siamo tutti pronti e con un sacco di voglia di fare. Quindi sì, dai, tutto bene».

“Sottovoce” è il brano con cui ti presenti: come è nato e cosa rappresenta per te?

«“Sottovoce” è nato più da un’esigenza, in un periodo in cui stavo veramente molto male per una persona. Sapevo che dovevo allontanarmi da essa, perché era molto corrosiva, mi faceva molto male. Volevo mettere a fuoco il processo: allontanarsi da una persona che ti fa male, ma che se non la vedi ti fa stare ancora peggio. È un limbo incredibile… però alla fine vai avanti e sei felice con le persone che vuoi bene».

Il brano ha una struttura molto particolare. Che emozioni provi quando lo canti?

«Io sono una persona che va molto sulle note: vengo influenzata dalla musicalità quando creo. Volevo giocare sulle settime, su suoni sad, bluesy. Mi piacciano tanto alcuni passaggi che toccano corde anche malinconiche. In genere, ragiono prima sulla melodia e poi sul resto, il testo dopo».

Hai cantato “Sottovoce” alle audizioni Rai del 28 ottobre. Come hai vissuto quel momento? Sei riuscita a mantenere la concentrazione?

«Ero molto agitata, non lo nego. Volevo fare una bella impressione, quello è il mio obiettivo in tutto questo Sanremo: fare una bella impressione e godermelo. Mi sono detta: “Dai Mimì, ce la puoi fare, respira come sempre hai fatto”, e poi è andato tutto bene».

A un anno dalla fine di X Factor: quali competenze pensi di aver acquisito dal programma?

«Penso di aver avuto più cazzima: sono una persona più arrabbiata, ma non in senso negativo. Ho più voglia di fare, sono più decisa su ciò che voglio. Anche sul palco mi approccio con più cazzima secondo me».

Che rapporto hai con il Festival di Sanremo? Lo hai sempre seguito oppure, come molti tuoi coetanei, ti sei avvicinato più in tenera età?

«Ho iniziato a seguirlo tanto da quando Mahmood ha fatto Sanremo Giovani e poi tutto è esploso a Sanremo. Quello è stato il primo che ho seguito intensivamente. I miei genitori lo guardano da tutta la vita, quindi alcune volte lo vedevamo insieme. Una cosa che amo tantissimo sono le serate cover: è molto figo come i cantanti prendono un pezzo e lo rendono loro».

Per concludere, al di là della finale e del possibile approdo all’Ariston, cosa speri di ottenere da Sanremo Giovani? Qual sarebbe la tua vittoria personale?

«Essere felice. Essere felice appena scendo dal palco, essere soddisfatta di quello che ho fatto, essere contenta al 100%, sapere di aver dato il massimo. Sono molto severa con me stessa, ma vorrei godermi il palco, godermi Sanremo. Sarebbe proprio bello, molto molto bello».

Scritto da Nico Donvito
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