Sanremo Giovani 2025, conosciamo meglio Nicolò Filippucci – INTERVISTA

Nicolò Filippucci

A tu per tu con il giovane artista classe 2007 in gara a Sanremo Giovani, per parlare del brano “Laguna”. La nostra intervista a Nicolò Filippucci

È “Laguna” il brano con cui Nicolò Filippucci salirà sul palco di Sanremo Giovani 2025, in onda martedì 18 novembre su Rai 2. Una power ballad moderna e viscerale, pubblicata per Warner Records Italy, che mette in luce la sua voce intensa e la capacità di raccontare emozioni vere, attraverso un linguaggio musicale già maturo nonostante la giovane età. Nel pezzo, le onde diventano metafora dei ricordi che tornano a galla, di sentimenti che non svaniscono mai del tutto e continuano a dialogare con chi li porta dentro: un equilibrio fragile tra luce e malinconia, che rispecchia perfettamente l’universo emotivo del cantante umbro.

Classe 2006, nato a Castiglione del Lago, Nicolò Filippucci si avvicina presto alla musica: a sette anni comincia a cantare. La svolta definitiva arriva nel 2024 con l’ingresso nella scuola di Amici, dove si distingue per l’intensità interpretativa e un approccio artistico profondamente emotivo. Tra gli inediti pubblicati durante il programma figurano “Non mi dimenticherò”, “Yin e Yang” e “Cuore bucato”; nel maggio 2025 esce il suo primo Ep “Un’ora di follia”, che lo porta sui palchi dei principali festival estivi italiani. Oggi, mentre lavora al suo nuovo progetto discografico, è pronto a vivere una nuova e importante tappa del suo percorso.

Sanremo Giovani 2025, conosciamo meglio Nicolò Filippucci, l’intervista

Manca pochissimo al debutto televisivo di Sanremo Giovani. Come stai vivendo l’attesa che ti separa da un appuntamento così importante?

«La sto vivendo bene. Sono emozionato e non vedo l’ora di salire su quel palco. In realtà l’ansia ce l’ho solo nei 5-10 minuti prima, quella pesante proprio. Non sono uno che se la porta dietro per giorni: mi arriva poco prima, ma poi passa. E quando parte il pezzo mi sciolgo. Al momento, però, me la vivo bene».

Questi 5-10 minuti di ansia li hai vissuti anche lo scorso 28 ottobre alle audizioni di via Asiago? Sei riuscito a rimanere concentrato?

«Sì, quell’ansia lì c’è sempre, con o senza telecamere. Ma poi, quando parte il pezzo, entro nella mia bolla e mi tranquillizzo. L’ansia della prestazione c’è, però non mi paralizza: mi concentro sul brano e tutto si sistema».

“Laguna” è il brano che hai scelto per Sanremo Giovani. Com’è nato e cosa rappresenta per te?

«“Laguna” è stato scritto da Arashi e Leonardo Lamacchia. Ho lavorato con loro e con Gianmarco Grande, che l’ha prodotto. È un pezzo che ho scelto subito: sin dal primo ascolto ho avuto la sensazione che fosse cucito su di me. Il testo e la storia raccontata rispecchiano molto il mio vissuto, per questo ho deciso di portarlo».

È una ballad moderna, che mette in risalto sia la tua vocalità che la tua età. Quali emozioni scalpitano dentro di te quando la canti?

«C’è un po’ di malinconia, sì. Ogni volta che la canto riaffiorano ricordi del mio vissuto, perché il pezzo parla proprio di quello. Ma è sempre bello cantarla: io non sono uno che vuole dimenticare le cose. Mi piace ricordare, fa parte del vivere. E questo è un modo bellissimo per farlo».

Parliamo di Amici: a freddo, dopo qualche mese, cosa pensi ti abbia lasciato di concreto quell’esperienza? Quali skill ti porti dietro oggi?

«Amici è stata una bellissima esperienza. Lì si lavora tantissimo: sono stato otto mesi dentro la scuola, dalla mattina alla sera. E lavorare così tanto ti lascia un metodo, un metodo solido. Penso che quello rimarrà con me per tutta la carriera».

In questa nuova avventura ritroverai Antonia, Senza_Cri e Deddé. Vi siete già sentiti? Ti fa piacere ritrovarli?

«Sì, ci siamo sentiti, anche prima di Sanremo Giovani. Siamo un bel gruppo: anche dopo la fine del programma abbiamo continuato a sentirci. Sono contento che ci siano anche loro, mi rilassa e mi fa piacere ritrovare dei compagni di viaggio».

Lo scorso maggio è uscito il tuo primo EP, “Un’ora di follia”. Cosa pensi che aggiunga “Laguna” al tuo percorso? E quali nuovi aspetti della tua vocalità mette in luce?

«“Laguna” per me è un nuovo inizio. È il primo singolo dopo diversi mesi, in cui ho sperimentato tanto con la mia vocalità. Il pezzo rispecchia molto questa ricerca. Lo vedo come un’evoluzione naturale del mio percorso, che non si ferma mai».

Essendo molto giovane, che rapporto hai con il Festival di Sanremo? Lo hai sempre seguito o ti sei avvicinato di più negli ultimi anni?

«Sanremo l’ho sempre seguito, anche da piccolo. A casa mia la musica è sempre stata presente, quindi era un appuntamento fisso. Sono cresciuto con le canzoni del Festival. E pensare di parteciparci a Sanremo Giovani è davvero un’emozione bellissima».

Per concludere: al di là del passaggio e della possibilità di arrivare all’Ariston, cosa speri di ottenere da questa esperienza? Quale sarebbe per te la vera vittoria?

«Per me la vittoria è vivermi questa esperienza. Sento già di aver vinto: poter cantare questo pezzo e mettermi in gioco così è una grandissima emozione. Sono davvero felice di tutto questo».

Scritto da Nico Donvito
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