giovedì 21 Novembre 2024

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Sanremo Giovani, conosciamo meglio Elena Faggi – INTERVISTA

A tu per tu con la giovanissima cantautrice romagnola, in gara tra le Nuove Proposte di Sanremo 2021 con il brano “Che ne so”

Tra gli otto giovani partecipanti del prossimo Festival di Sanremo, troviamo Elena Faggi, artista classe 2002 in gara con “Che ne so”, scritto e composto da lei, arrangiato da suo fratello Francesco Faggi. Alla vigilia di un appuntamento così importante, abbiamo raggiunto telefonicamente la giovane artista di Forlì, per approfondire la sua visione di vita e di musica.

Ciao Elena, benvenuta. Partiamo da “Che ne so“, quali riflessioni e quali stati d’animo ti hanno accompagnato durante la fase di composizione?

«E’ un pezzo che ho scritto a fine febbraio del 2020, un periodo un po’ strano, quello prima del lockdown generale. Ho composto questo pezzo basandomi su una mia esperienza personale, ma quando lo canto penso a tutta la gente che potrebbe ritrovarsi nella stessa storia. Parla di quando inizia a piacerti una persona, ma non sai sei o meno di essere ricambiato. Alla fine, la canzone in sé è molto leggera, pur essendo semplice e orecchiabile riesce a lanciare un messaggio abbastanza condiviso».

Come sono andate le prove con l’orchestra?

«Ho fatto le prove con l’orchestra e il maestro Peppe Vessicchio, è stato stupendo. A dirigere sarà proprio lui, mentre sul palco con me ci sarà mio fratello al pianoforte, nonché l’autore dell’arrangiamento del brano. Averlo vicino è ancora più bello».

E, proprio insieme a tuo fratello, come siete arrivati a questo tipo di sound?

«Lavoriamo insieme da tre anni, lui ha cominciato un po’ prima di me. “Che ne so” è uscita abbastanza velocemente, a un mese dalla partecipazione al contest di Area Sanremo. E’ stato difficile pensare inizialmente all’arrangiamento, perchè il pezzo è nato con l’ukulele, l’obiettivo di entrambi era di far sì che la canzone rimanesse leggera, senza spingerla troppo con un arrangiamento troppo pesante. Siamo molto soddisfatti del risultato finale».

E’ un pezzo che ha risentito dei vostri ascolti?

«In realtà, quando scriviamo prendiamo spesso spunto da altri brani che ci piacciono. Per questo pezzo, invece, abbiamo voluto fare un arrangiamento particolare. Ascoltare musica per noi è un’ispirazione, è ovvio che siamo molto influenzati dai nostri generi di riferimento, tra cui il pop e l’R’n’B per quanto mi riguarda».

Con quali artisti sei cresciuta?

«Ricordo che da piccola, mentre andavo all’asilo, mio papà metteva nello stereo i Queen e Michael Jackson, loro mi hanno accompagnato per tutta la mia infanzia. Crescendo mi sono avvicinata ad Elisa, Ed Sheeran, Billie Eilish, Bruno Mars, fino ad arrivare in tempi più recenti ad H.E.R., Frah Quintale e Brunori Sas».

Elena Faggi Che ne so

Stai lavorando a nuova musica?

«Sì, sicuramente dopo Sanremo uscirà un altro pezzo. Per il resto, per quello che succederà poi in futuro, preferisco non parlarne perchè non voglio spolverare troppo, magari cose che non avverranno. Ci tengo a rimanere salda con i piedi per terra, per ora c’è Sanremo e un singolo pronto nei mesi successivi, il resto si vedrà».

Il periodo è quello che è, si naviga a vista. Tu come l’hai vissuto questo ultimo anno?

«Tutto sommato abbastanza bene, nonostante questa situazione difficile che ci portiamo dietro dal 2020. Mi sento comunque appagata dal punto di vista personale, è stato un anno per me importante, grazie ai traguardi raggiunti. Pensa che ho compiuto i miei diciotto anni il 22 febbraio, di lì a poco è iniziato tutto, hanno chiuso le scuole e ci hanno messo tutti in quarantena (ride, ndr), diciamo che è stata la festa che ha dato inizio a tutto».

Per concludere, al di là della vittoria, quale sarebbe per te il riconoscimento più importante, il traguardo personale di questo tuo Sanremo?

«La vittoria più grande sarebbe quella di farmi conoscere da più gente possibile, attraverso “Che ne so” e i pezzi che verranno dopo, affinché possa condividere la mia musica nella propria vita».

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.