Allarmi preoccupanti: solo una casualità o è tutto già deciso?
E’ andata in onda lo scorso sabato 23 novembre 2019 la prima delle due puntate delle sfide ad eliminazione diretta per l’accesso alla prima serata televisiva di Sanremo Giovani 2019 che decreterà i 5 finalisti che accederanno al Festival di Sanremo 2020 insieme alla vincitrice dell’ultima edizione di Sanremo Young e ai due vincitori di Area Sanremo.
Lo spazio che ha ospitato questa fase transitoria con il compito di portare da 20 a 10 i nomi dei giovani artisti ancora in concorso è stato ‘Italia sì’, il programma del sabato pomeriggio di Rai Uno con la conduzione di Marco Liorni che condurrà anche la serata conclusiva del 19 dicembre prossimo.
A trionfare e a passare il turno sono stati Thomas, Fadi, Fasma, Leo Gassmann e Marco Sentieri eliminando definitivamente, quindi, Nova, Raim, Federica Abbate, Samuel Pietrasanta e Ainè. I dati di ascolto sono stati davvero impietosi per il programma della prima rete nazionale che ha registrato il peggior risultato della stagione (1.456.000 ascoltatori con il 9,87% share) venendo surclassata e doppiata dal competitor ‘Verissimo’ di Silvia Toffanin su Canale 5.
Ciò che, però, più di ogni altra cosa ci interessa è una strana “casualità”: tra i 10 artisti facenti parte della prima semifinale 5 appartengono ad etichette indipendenti e 5, invece, fanno parte di una delle tre major discografiche (Universal Music, Sony Music e Warner Music). Ciò che, però, è ancor più strano è che gli accoppiamenti per le sfide dirette siano andati ad unire un artista indipendente con uno delle major. Cinque su cinque. Nemmeno il più importante colpo di fortuna avrebbe potuto esservi comparato. Se a tutto aggiungiamo il fatto che, alla fine delle sfide, il risultato parli di un 4 a 1 a favore degli artisti delle major il tutto risulta ancor più sorprendente.
Thomas (Warner) – Nova (Orange Italy)
Fadi (Sony) – Raim (G Records)
Fasma (Sony) – Federica Abbate (Carosello)
Leo Gassmann (Universal) – Samuel Pietrasanta (Arcoiris)
Marco Sentieri (Divas Music Production) – Ainè (Universal)
Certo, magari le canzoni degli artisti delle major, a detta della commissione artistica e della giuria demoscopica, meritavano di più di quelle presentate dai giovani indipendenti ma rimane il fatto che l’accoppiamento major-indipendente sia stato totalmente non voluto e frutto di un’estrazione casuale? In diretta televisiva non abbiamo assistito ad alcun sorteggio nè è stato spiegato qual è stato il criterio adottato per realizzare queste sfide.
Lungi da noi il pensiero di gridare allo scandalo, agli interessi che vincono sul talento, agli accordi di potere preconfezionati o alle pressioni a cui occorre sottostare per ricevere, magari più avanti o in altri gironi di gara, qualche accondiscendente favore però un pensierino che non tutto sia limpidissimo in questo funzionamento non possiamo fare a meno di farlo…
Ilario Luisetto
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