sabato 23 Novembre 2024

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Sanremo per tutti, la storia del Festival | 1951

I riassuntoni di Sanremo, il Festival spiegato facile

In un’epoca in cui tutto verte sulla comunicazione, il linguaggio che utilizziamo influenza qualsivoglia tipo di narrazione, quindi mi sono chiesto in che modo poter raccontare il passato senza risultare troppo vintage o retrò. In primo luogo con l’ausilio di immagini e di video, perché la forma scritta non è più così allettante, in una società sempre più votata alla distrazione e alla frenesia. Così mi sono buttato a capofitto in questa avventura, un’opera di divulgazione che risulti contemporanea e comprensibile a chiunque, per celebrare il settantesimo compleanno del Festival di Sanremo, la favola musicale più bella di sempre, lo specchio canterino del nostro Paese.

L’obiettivo è quello di non sfociare in un “pippone epico“, ovvero di rendere il più leggera possibile la fruizione, rivolta non soltanto agli addetti ai lavori o agli appassionati, bensì ad un pubblico trasversale e, perché no, gggiovane con tre gì. Come ogni viaggio che si rispetti, anche questo itinerario è composto da diverse tappe, che ho voluto sviluppare in ordine cronologico, seppur le prime edizioni potrebbero risultare di primo acchito meno interessanti, quelle più distanti da noi, ma in realtà è trovo interessante scoprirne le differenze e l’evoluzione, per comprendere al meglio il mondo musicale di oggi partendo da ieri, proprio per questo motivo cominciamo dal 1951.

Molto importante è la collocazione storica, la prima metà del ‘900 è stata contraddistinta dalle due grandi guerre, ma anche dall’innovazione e dalla divulgazione di apparecchi tecnologici che hanno facilitato la comunicazione, tra tutti la radio che ha intensificato l’attività dell’industria discografica, inizialmente con l’avvento del 78 giri per poi lasciare spazio al vinile e, quindi, al passaggio dal grammofono al giradischi. I questa atmosfera di rinascita, tra camerieri che servono ai tavoli e biglietti venduti al costo di 500 lire, va in scena la prima edizione del Festival della canzone italiana, seguita parzialmente in diretta radiofonica dall’emittente Rete Rossa, l’antenata di Radio Rai, che trasmette soltanto le canzoni in concorso.

Ma perché questa manifestazione nasce proprio a Sanremo? L’intuizione è del patron Amilcare Rambaldi (un fioraio appassionato di musica) che, in accordo con il sindaco Adolfo Siffredi, istituisce una rassegna musicale volta a rilanciare il turismo della cittadina ligure, in un periodo dell’anno con scarsa affluenza alberghiera. La prima edizione va in scena in tre serate al Salone delle Feste del celebre Casinò, con la conduzione affidata a Nunzio Filogamo. In gara venti canzoni eseguite da soli tre interpreti: Achille Togliani, il Duo Fasano e la vincitrice Nilla Pizzi, che si aggiudica il titolo con “Grazie dei fiori”. Non mi dilungo oltre, vi lascio al video-racconto e ad alcuni ulteriori dettagli su questa prima storica edizione.

Sanremo per tutti | 1951

1951 | Info

I Festival della canzone italiana
in scena dal 29 al 31 gennaio al Salone delle feste del Casinò municipale di Sanremo
presenta: Nunzio Filogamo
direzione artistica: Giulio Razzi

1951 | Regolamento

20 canzoni in gara eseguite da soli 3 interpreti (Achille Togliani, il Duo Fasano e Nilla Pizzi). Vengono presentate 10 canzoni per sera, per i primi due giorni. Al termine di ogni serata il pubblico in sala vota e decide quali sono le cinque canzoni che hanno accesso alla finale e quali vengono eliminate. Durante la terza sera vengo eseguite nuovamente le dieci canzoni finaliste, rendendo note soltanto le prime tre posizioni in classifica.

1951 | Classifica

Nilla PizziGrazie dei fiori
(Gian Carlo Testoni, Mario Panzeri, Saverio Seracini)
Nilla Pizzi e Achille ToglianiLa luna si veste d’argento
(Biri, Vittorio Mascheroni)
Achille ToglianiSerenata a nessuno 
(Walter Coù)

Finalisti
Achille Togliani e Duo FasanoAl mercato di Pizzighettone
(Nino Ravasini, Aldo Locatelli)
Nilla Pizzi e Achille ToglianiEco tra gli abeti
(Enzo Bonagura, Carlo Alberto Rossi)
Achille Togliani e Duo FasanoFamme durmì
(Virgilio Panzuti, Danpa)
Duo FasanoLa cicogna distratta
(Aldo Valleroni, Da Rovere, Carrel)
Nilla Pizzi e Duo FasanoLa margherita
(Ester Valdes)
Achille ToglianiSedici anni
(Livio Gambetti, Mario Mariotti, Astro Mari)
Duo FasanoSotto il mandorlo
(Gian Carlo Testoni, Mario Panzeri, Carlo Donida)

Non finalisti
Nilla PizziÈ l’alba
(Gian Carlo Testoni, Armando Trovajoli)
Nilla Pizzi – Ho pianto una volta sola
(Dino Olivieri, Pinchi)
Achille ToglianiMai più
(Renato Fuselli, Filippo Rolando)
Achille ToglianiMani che si cercano
(Gino Redi, Giovanna Colombi)
Nilla PizziMia cara Napoli
(Mario Ruccione, Salvatore Mazzocco)
Nilla PizziNotte di Sanremo
(Enzo Luigi Poletto)
Duo FasanoOro di Napoli
(Angelo Brigada, Umberto Bertini)
Achille Togliani e Duo FasanoSei fatta per me
(Giovanni Fassino, Guido Quattrini)
Duo FasanoSorrentinella
(Saverio Seracini, Arrigo Giacomo Camosso)
Nilla PizziTutto è finito
(Danilo Errico, Otello Odorici, Sergio Odorici)

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.