venerdì, Marzo 29, 2024

CLASSIFICHE

SUGGERITI

Sarà Sanremo 2017: le pagelle dei giovani

Se i 22 nomi dei big hanno grossomodo accontentato una larghissima fetta di pubblico suscitando anche poche sorprese decisamente diversa è stata la situazione tra i giovani dove qualche polemica è sorta e qualche considerazione si può tirare in merito alle scelte fatte per selezionare gli 8 artisti delle Nuove Proposte dell’edizione 2017 del Festival (qui avevo recensito tutte le 61 canzoni selezionate prima di questo step).

Vediamo nel dettaglio che cosa penso di ognuno dei brani proposti in diretta TV lunedì sera durante “Sarà Sanremo” e tiriamo qualche conclusione sulla qualità e sulle potenzialità di brani e artisti che il Festival quest’anno ha proposto. Per ognuno giudizio, voto e la mia l’opinione sull’ingresso meritato o meno:

  1.    UNIVERSO – Francesco Guasti

Può apparire quasi un contentino (o l’ammissione di colpa) dopo che lo scorso anno fu fatto fuori dopo essere arrivato fino all’ultimissima selezione ma il brano proposto in quest’annata è decisamente migliore di quanto mostrato nell’ultima occasione. Una voce ruvidissima interpreta una ballata condita da qualche sfumatura elettronica che rende moderno un pezzo che ha il suo punto forte nel suo essere cantautorale. VOTO: 6/7 Non meritava l’ingresso

  1. CIO’ CHE RESTA – Leonardo Lamacchia (Leo Stain)

Lo dico subito così evitiamo giri di parole inutili: è il mio preferito e lo è fin da quando sono stati pubblicati i 60 brani che accedevano alla selezione eseguita dal vivo. Una ballata sanremese, dove finalmente si sente anche qualche arco, che cresce, cresce e cresce senza che la voce debba per forza urlare. Basta l’emozione. Tocca le corde dell’animo dall’inizio alla fine con la sua semplicità e con il suo essere così pulito come immagine. Il classico ragazzo d’oro che trasmette e comunica una storia importante. Non vincerà mai, non passerà in radio ogni due secondi, non venderà migliaia di copie e non si prenderà nemmeno i voti della critica (che ne capisce poco di emozione) ma a Leo vorrei dire comunque una cosa: sei il mio preferito, ti basti questo. Ora aspetto solo l’album. VOTO: 9 Ingresso meritato (-issimo)

  1. CANZONE PER FEDERICA – Maldestro

Andrò controcorrente ma a me questo pezzo proprio non piace e se davvero la stampa gli darà il premio della critica avrò dei seri dubbi sulla mia capacità di capire la musica (i giornalisti li ho capiti da tempo ma i dubbi mi verranno comunque sicuramente nel caso). E’ il più cantautorale dei pezzi proposti e indubbiamente anche quello di minor impatto, la voce non è nulla di che e la canzone nemmeno (almeno per me). VOTO: 5 Ingresso non meritato

 

  1. IL CIELO DI NAPOLI – Aprile & Mangiaracina

Voce rinomata quella di Silvia Aprile, che non è di certo nuova a palcoscenici importanti, che in questo caso si avvale del talento musicale della bravissima Mangiaracina al piano per una canzone che in realtà si rivela alquanto inadatta al loro peso artistico. Banale, profondamente retorica ed inadatta al talento di queste due giovani. VOTO: 5+ Giustamente fuori

  1. PRIMA CHE ARRIVI IL GIORNO – Carola Campagna

E’ la prima ad essere eliminata nel corso della serata che lei stessa aveva aperto con la sua esibizione. Era la speranza di The Voice of Italy (l’avevamo intervistata giusto dopo quell’esperienza) tra i giovani ma la giuria ha scelto di non premiare la sua canzone ritenuta non abbastanza matura. Effettivamente il brano non è fatto di tutta questa qualità ed originalità nel suo essere morbosamente pop-amoroso ma la voce non è affatto da buttare e nemmeno la radiofonicità del pezzo. VOTO: 7+ Meritava l’ingresso

  1. DIFFICILE – The Shalalalas

In giuria hanno detto che in realtà loro sono molto più complicati di quanto vogliano far sembrare. Sicuramente sarà vero (almeno me lo auguro) ma forse era questo il caso di mostrarlo. No? Ancora non mi spiego come possano aver fatto meglio loro di altri 550 brani. Mah… Vabbè basta infierire perché non è bello farlo con miei coetanei. La canzoni tuttavia è bruttamente scanzonata. Stop. VOTO: 4 Giustamente fuori

  1. LE CANZONI FANNO MALE – Marianne Mirage

Su di lei avrei numerose considerazioni da fare ma per ovvie ragioni non posso dilungarmi troppo quindi cercherò di essere ugualmente chiaro in poche righe. Tralasciando la sua somiglianza palese a Carmen Consoli nelle note basse (fattore positivo perché Carmen non è decisamente una qualsiasi) e l’estrema orecchiabilità del pezzo, che andrà alla grande in radio e nella stessa gara, conservo su di lei due dubbi fondamentali. Primo: trovo la sua presenza (scontatissima) frutto per gran parte delle trattative discografiche (si sa che la Sugar è un’etichetta importante per il Festival e quest’anno lei era davvero l’unico nome proposto, impossibile non prenderla dunque, anche se la canzone non fosse stata meritevole). Secondo (e più importante): qual è il futuro di questa cantautrice dalla bella voce dopo che alla sua prima vera grande occasione si presenta al pubblico con un pezzo non suo pur di risultare più appetibile di quanto non potesse essere con un suo brano? Ecco, vedo la situazione difficile. Si sta cercando di vendere un prodotto che poi non può avere un futuro in quest’orbita perché Marianne è totalmente diversa, artisticamente parlando, da questo pezzo. Per cui, presenza meritata ma forzata. Troppo. Detto questo può persino vincere (e lascio a voi capire il perché) per poi non vendere una mazza. Ma il pezzo mi piace eh, per essere chiaro. VOTO: 7 Ingresso non meritato

  1. NIENTE E’ IMPOSSIBILE – Chiara Grispo

Manco a farlo apposta. Vedasi il caso precedente perché praticamente questo ne è l’esatta fotocopia con un paio di differenze. Prima: il pezzo è ancor più fruibile, radiofonico, immediato anche grazie ad un testo più “giovane”. Secondo: il destino di Chiara potrebbe anche essere su questi binari (perlomeno il passato lo è stato finora) perché lei ne ha le capacità ma non perché questa sia la sua indole. Si è cercato di inserirla nel cast in ogni modo dandole un pezzo radiofonico e una firma importante come quella di Federico Zampaglione dei Tiromancino ma non ce l’ha fatta. Continuo a sostenere che questa non sia la sua dimensione artistica viste le cose che le stessa scrive e compone e la sua vocina così esile. Ma il pezzo mi piaceva in questo caso (per la prima volta per quanto la riguarda). VOTO: 7++ Giustamente fuori.

  1. TUTTA LA VITA QUESTA VITA – La Rua

Sono stati il caso della serata vista la loro esclusione (immeritata) fin dal primo step dopo aver scaldato tutto il pubblico con il loro folk. E’ un brano decisamente ben scritto, radiofonico, trascinante, allegro e spensierato che al Festival avrebbe fatto bella figura e avrebbe portato, tra parentesi, l’unica band in un cast di 30 artisti (incredibile questo come dato). Incredibilmente (e misteriosamente direi) sono inseriti nel terzetto con Chiara Grispo e Lele (ma almeno ammettetelo che non è stata una “curiosa casualità” ma una volontà ben precisa perché non era ammissibile rischiare di avere 3 “nuove” proposte provenienti da un talent conclusasi appena 6 mesi fa. Non è il brano del secolo ma ne escono comunque vincitori per tutta la faccenda che poi è stata montata. Conti ha promesso che in qualche modo ci saranno, vedremo come. Fa riflettere comunque il volto con le lacrime di Daniele Incicco che all’eliminazione ha reagito quasi incredulo: dammi retta a me Daniè, è stata voluta non casuale. (qui trovate anche la mia intervista a Daniele di qualche mese faVOTO: 7.5 Meritavano l’ingresso.

  1. ORA MAI – Lele

E’ lui il prescelto dal terzetto del mondo “Amici” per approdare a Sanremo. Ci approda con un brano estremamente sanremese ma contemporaneamente anche moderno con tutta quell’impalcatura elettronica di cui è stato rivestito. Lele, forse per la prima volta da quando è noto, trova una sua dimensione artistica che in qualche modo spiazza pur mantenendo i vistosissimi tratti mengoniani che tenta di scimmiottare. Al televoto stravincerà ma gli servirà avere anche il consenso delle giurie per prendersi il leoncino ma ho qualche dubbio in proposito. VOTO: 7++ Ingresso meritato

  1. COSE CHE DANNO ANSIA – Tommaso Pini

A giocarsi la carta del tormentone quest’anno è lui che con la sua voce particolarissima costantemente in falsetto stupirà senz’altro, bisognerà capire se sarà una sorpresa ben accolta o meno. Il pezzo funziona alla grande, soprattutto nell’inciso che si rivela essere vincente per quanto risulta martellante. Se il favore andrà anche quest’anno verso il brano più immediato potrebbe fare bene. VOTO: 7++ Ingresso meritato

  1. LA VITA E’ UN’ILLUSIONE – Valeria

Anche lei arriva direttamente dall’esperienza dell’anno scorso e anche quest’anno viene sbattuta fuori ad un passo dalla porta d’ingresso dell’Ariston. Peccato perché stavolta la canzone era di tutt’altra caratura, lei era estremamente più a suo agio e perfetta nell’espressione del pezzo (anche nel look che le è stato ingiustamente criticato). Non poteva di certo essere la canzone dell’anno ma era radiofonica a tutto sommato ben eseguita da un’ottima interprete che televistamene rende più che sufficientemente. VOTO: 7+ Meritava l’ingresso

 

Dal concorso di Area Sanremo sono stati selezionati, poi, altri due partecipanti, che si uniscono ai 6 selezionati dalla commissione artistica, per formare le 8 Nuove Proposte. Ad essere selezionati sono stati:

  1. INSIEME – Valeria Farinacci

La più classica musicalmente parlando tra i due. La canzone non è nulla di che e difficilmente reggerà il confronto con gli 6 brani. Contrariamente la voce è notevole e avrebbe meritato un brano decisamente più incisivo di questa classica ballata sanremese dal ritornello pop in crescendo con un arrangiamento tradizionale. VOTO: 6++

  1. NEL MARE CI SONO I COCCODRILLI – Braschi

Rappresenta la faccia più istrionica dell’accademia (di cui l’anno scorso fu ugualmente rappresentante Mahmood) portando in scena un up-tempo di tendenza cantautorale. Vocalmente non ha nulla da invidiare agli altri ma nemmeno in questo caso il brano è poi così tanto incisivo. VOTO: 6.5

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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.
Ilario Luisetto
Ilario Luisetto
Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.