Serena Brancale, la recensione di “Anema e core”
Tra i protagonisti di Sanremo 2025 ci sarà anche Serena Brancale: ecco la nostra recensione di “Anema e core”, brano che segna la sua seconda partecipazione in gara al Festival
Torna a Sanremo Serena Brancale, lo fa con un pezzo che si intitola “Anema e core”, scritto e composto con Federica Abbate, Jacopo Ettorre, Mattia Finotti e Cripo.
Dopo aver anticipato il nostro giudizio con le consuete pagelle realizzate dopo l’ascolto in anteprima riservato alla stampa, approfondiamo il senso e il suono della canzone.
Serena Brancale, la recensione di “Anema e core”
“Anema e core” è un brano che mescola con maestria elementi di tradizione mediterranea e influenze moderne, portandoci in un viaggio sonoro dalle sonorità fresche e vivaci. La canzone è un perfetto equilibrio tra passato e presente, un incontro tra la passione della musica napoletana e l’energia della musica contemporanea. Serena Brancale, che aveva già debuttato al Festival nel 2015 tra le Nuove Proposte con “Galleggiare”, si distingue per la sua capacità di mescolare elementi e mood diversi.
Un ritmo incalzante si alterna con passaggi più melodici, il tutto per accompagnare un testo intrigante e profondo che si inserisce perfettamente in questa cornice musicale, “L’eleganza viene dal basso come il jazz” dice nelle strofe, una frase che racchiude l’essenza del brano, in cui la semplicità e l’immediatezza dei ritmi popolari incontrano la raffinatezza di una ricerca musicale più articolata, in pezzo che sfida le etichette.
Serena Brancale non ha paura di osare, di giocare con i generi e con le forme. Il risultato è un mix esplosivo e inaspettato. In tal senso, “Anema e core” è un vero e proprio manifesto di una visione aperta e cosmopolita, ma profondamente ancorata alle sue radici.