“Serenata”, Serena Brancale e Alessandra Amoroso alla conquista dell’estate – RECENSIONE

Serena Brancale Alessandra Amoroso

Analisi di “Serenata”, il singolo di Serena Brancale e Alessandra Amoroso, disponibile dal 30 maggio, un pezzo che si candida a dominare la classifica dei tormentoni estivi del 2025

Dopo aver incantato il pubblico sul palco dell’Ariston durante la serata delle cover di Sanremo 2025, Serena Brancale e Alessandra Amoroso tornano a unire le loro voci in “Serenata”, un brano destinato a diventare la colonna sonora dell’estate 2025. Pubblicato oggi, venerdì 30 maggio, per Isola degli Artisti / Warner Music Italy, il pezzo è il frutto di una collaborazione sorprendente, capace di coniugare emozioni contrastanti a un ritmo mediterraneo e martellante.

Serenata” si presenta come una danza collettiva per cuori infranti, un invito a lasciarsi travolgere da i sentimenti, senza mai perdere il controllo. Il testo racconta il dolore di un amore finito, che ha lasciato ferite profonde, incomprensioni, tradimenti e parole non dette. Cicatrici di una relazione traballante, che ha lasciato “il cuore in frigo” e trasformato “il vino in aceto”.

Dal punto di vista musicale, stilisticamente parlando, il brano è ricco di contaminazioni e unisce il background di Serena Brancale a quello di Alessandra Amoroso, in un tormentone multietnico e multivitaminico, in perfetto contrasto con la sofferenza espressa dal testo. Sin dal primo ascolto, infatti, colpisce l’energia e la struttura di “Serenata”, che parte evocando “Don Raffaè” di De Andrè e l’iconico incipit “Io mi chiamo Pasquale Cafiero e son brigadiero del carcere oinè io mi chiamo Cafiero Pasquale sto a Poggioreale dal ’53”.

Poi le reference si spostano su “Io domani” di Marcella Bella, per poi virare improvvisamente in Grecia con il bridge dal netto richiamo sirtaki e sfociare in un ritornello che si incastra nella migliore tradizione dei tormentoni estivi italiani. Un meltinpot di generi e sonorità, che finisce per risultare originale, proprio perché si discosta da altre proposte in linea con la “moda del momento”.

Siamo a fine maggio, e mi sento di dire che nessuna delle canzoni uscite finora, a parte “Serenata”, spicchi per originalità. Mi spiego meglio: va bene attingere da altre proposte passate, ricordare ed evocare qualcosa di già sentito, ma è molto meno apprezzabile ricalcare qualcosa che c’è attualmente e andare in direzioni già battute da altri colleghi.

L’estate scorsa abbiamo avuto due canzoni regine dell’estate: “Sesso e samba” da una parte e “Storie brevi” dall’altra. La prima ha funzionato non tanto per le sonorità brasilere di Gaia, già sperimentate e ascoltare, ma più che altro per la combo con Tony Effe. La seconda ha funzionato perché era una ballad prestata alla stagione estiva, ma che sarebbe potuta esistere anche in altri momenti dell’anno.

Serenata” non si discosta da questo concetto, perché non rappresenta qualcosa di scontato, perché va in un’altra direzione e perché gioca un campionato a sé. Il suo segreto è la struttura, il fatto che ci siano diversi pezzi memorizzabili, un po’ come “Vincere l’odio” degli Elio e le Storie Tese che aveva più ritornelli, ve la ricordate? Ecco, sembra quella cosa lì.

Alessandra Amoroso e Serena Brancale realizzano così la prima vera nomination per la corsa al tormentone estivo 2025. Il contrasto tra la melodia orecchiabile e il testo amaro è uno dei punti di forza di “Serenata”. Al suo interno tutta la fragilità dei sentimenti e tutta la forza di un sound mediterraneo che non strizza l’occhio alle sonorità del momento. La sfida dei tormentoni estivi è ufficialmente aperta, ai posteri settembrini l’ardua sentenza.

Serena Brancale e Alessandra Amoroso, il testo di “Serenata”

Sono sola persino stasera che fumo Marlboro e pensieri per cena
Ho lasciato anche la tele accesa
Ho notato qualcosa che prima non c’era
Un odore, un profumo straniero
Che non sa di te e nemmeno di me
Finalmente, guardando i tuoi occhi, ho capito chi è

Ed io domani glielo dico
Che non l’ami, che hai mentito
Che mi hai messo il cuore in frigo
Con il vino che ora è aceto
Solamente una storia qualunque
Una piccola goccia nel mare che c’è
Di parole, parole, parole, promеttimi che

Vita mia, ogni volta che la vita tua si intreccia con la mia
Finirà chе finiremo in una scenata di folle gelosia
Quindi no, no, no, no
Che forse è meglio di no
Quante cose non mi hai detto
C’è una musica nel vento

Serenata, una serenata
Una serenata non sotto casa mia
Finirà che poi finiremo in una scenata di folle gelosia
Passa il tempo, però
Tu non le dici di no
Ma è una moda del momento
Quante cose, amore mio, non mi hai mai detto

Mhm, rimango da sola persino stasera
Un bicchiere di vino e per dolce un caffè
E negli occhi nascondo l’amore, la sabbia, la voglia e il ricordo di te
Io che ho deciso che intanto domani non ci sarà il tempo di darci del tu
Finiremo in un’altra notte di parole al vento nel mare del Sud

Ed io domani glielo dico
Che non l’ami, che hai mentito
Che mi hai messo il cuore in frigo
Con il vino che ora è aceto
È solamente una storia qualunque
Una piccola goccia nel mare che c’è
Di parole, parole, parole, promettimi che

Vita mia, ogni volta che la vita tua si intreccia con la mia
Finirà che finiremo in una scenata di folle gelosia
Quindi no, no, no, no
Che forse è meglio di no
Quante cose non mi hai detto
C’è una musica nel vento

Serenata, una serenata
Una serenata non sotto casa mia
Finirà che poi finiremo in una scenata di folle gelosia
Passa il tempo, però
Tu non le dici di no
Ma è una moda del momento
Quante cose, amore mio, non mi hai mai detto

E vorrei fossi un uomo più libero
Anche se sento manca l’ossigeno
Amore, dimmelo
Ancora, dimmelo, dimmelo, dimmelo

Serenata, una serenata
Una serenata non sotto casa mia
Finirà che poi finiremo in una scenata di folle gelosia
Passa il tempo, però
Tu non le dici di no
Ma è una moda del momento
Quante cose, amore mio, non mi hai mai detto

Scritto da Nico Donvito
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