venerdì, Marzo 29, 2024

CLASSIFICHE

SUGGERITI

Silvia Salemi guarda a “I sogni nelle tasche” – RECENSIONE

Recensione del singolo che ricorda quanto sia importante non dire mai addio ai sogni

I sogni sono il motore della vita. Lo sono ad ogni età e lo sono per tutti. A cantarlo in musica è Silvia Salemi nel suo ultimo singolo intitolato I sogni nelle tasche, un brano importante che si propone sotto la forma di una classica ballad all’italiana e che vuole arrivare al cuore raccontando di sfide, di futuro e di voglia di guardare avanti con positività e fiducia spinti dalla forza del sogno.

Da interprete sensibile e raffinata qual è, Silvia Salemi sa addentrarsi nel racconto di una vita che può essere la propria come quella di molte altre persone. Lo fa entrando in punta di piedi dentro ad un racconto universalmente condivisibile proprio perchè parla di vita e lo fa sfruttando la chiave della leggerezza e della condivisione universale. Ad aiutare in questa impresa la cantautrice di Palazzolo Acreide è un brano che porta forte il marchio autorale di Marco Masini con cui la canzone è stata co-firmata dalla stessa Silvia Salemi in compagnia di Marco Rettani, Valerio Carboni e Barbara Montecucco.

Il focus centrale del racconto è quell’apertura dell’inciso che con intensità mette davanti all’ascoltatore la certezza che “niente è impossibile”. Lo fa, però, non come un suggerimento o una possibilità bensì come un’ineluttabile verità. Non è un caso che il verso sia preceduto da un inequivocabile “ricordati”: un chiaro segnale che sulla possibilità di vincere ogni sfida è sempre un obiettivo raggiungibile. Il testo, poi, precisa che questa facoltà di superare ogni sfida è propria soprattutto di “quelli come noi che hanno i sogni nelle tasche e scalano la vita cercandone il senso”. E’ proprio per chi ha la forza di continuare a sognare lungo tutto il percorso della vita che l’esistenza ha in serbo le migliori sorprese. Affinché i sogni si realizzino, d’altronde, occorre prima avere il coraggio di sognarli e, più concretamente, di lottare perché si vengano realizzando.

Su di un arrangiamento classico ed orchestrale Silvia Salemi è brava ad appoggiarsi lasciando che la propria calda ed avvolgente vocalità occupi il centro della scena con quell’intensità interpretativa che il brano richiede. Un’intensità che è data da quel continuo rimando che il testo viene creando tra l’universalità ed un’intima soggettività: un “noi” che, improvvisamente, prende le sembianze di un “io”. Ed è proprio in quell’io che Silvia s’inserisce con tutta la propria esperienza ricordando a sé stessa in primis che “non ho più paura di quei giorni un po’ neri, ho capito che il mondo va oltre quello che vedi perchè non c’è più niente che mi possa fermare”.

E così, quell’esistenza che a volte appare complicata e ricca d’insidia si presenta, sotto la spinta del coraggio di sognare, come un’avventura ricca di possibilità, di occasioni e di una vita costantemente pronta a rinnovarsi e a lasciarsi vivere. Silvia, d’altronde, lo ricorda a sè stessa: “se fossi capace, ma ora sono capace, di restarmi a guardare e di vedermi cadere, rialzarmi di nuovo”. A volte, nella vita, si può cadere ma l’importante è rialzarsi riprendendo il percorso da dove lo si aveva abbandonato. Farlo con la spinta dei sogni, che sono possibili sempre e per tutti senza distinzioni, può essere ancora più facile. La musica, in questo, ci è amica quando ha, come in questo caso, il coraggio di raccontare fragilità con universalità e personalità.

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I sogni nelle tasche | Testo

Oggi, la conosco un po’ meglio questa malinconia
con lei vado lontano dove il mare ha segreti
come Ulisse mi perdo in mezzo a mille sirene

Ora mi basto, ora chiudo la porta e ho capito chi sono
ora ho smesso per sempre di farmi la guerra
e se il mondo cadesse nel vuoto io resto ferma

C’è voluto del tempo per guardarmi da fuori
e per sciogliere i nodi, dipendeva da me

Ricordati che niente è impossibile
per quelli come noi che come noi
che hanno i sogni nelle tasche
e scalano la vita cercandone il senso
come spinti dal vento
E’ possibile
perchè non c’è più niente che possa fare male
e il tuo passato cade come fiocchi di neve
che si posano sempre più giù
da domani ci sei solo tu

Lasciati andare
i tuoi pensieri che migrano come piume di airone
un viaggio alla finestra in qualche mondo lontano
per poi capire che amarti è la scelta migliore

Mentre gira la ruota
il tuo trano è passato
l’occasione sfumata dipendeva da te

Ricordati che niente è impossibile
per quelli che come noi
che hanno i sogni nelle tasche
e scalano la vita cercando nel senso
come spinti dal vento
E’ possibile
perchè non c’è più niente che possa fare male
e il tuo passato cade come fiocchi di neve
come fiocchi di neve

Non ho più paura di quei giorni un po’ neri
ho capito che il mondo va oltre quello che vedi
perchè non c’è più niente che mi possa fermare
perchè il libro è già chiuso non lo voglio riaprire

Se fossi capace
Ma ora sono capace
di restarmi a guardare
e di vedermi cadere
rialzarmi di nuovo
da domani c’è una stella in più
da domani ci sei solo tu
tu

Ricordati che niente è impossibile
per quelli che come noi
che hanno i sogni nelle tasche
e scalano la vita cercandone il senso
e lo trovano dentro
E’ possibile
perchè non c’è più niente che possa fare male
e il tuo passato cade come fiocchi di neve
che si posano sempre più giù
da domani ci sei solo tu

Domani c’è ancora una vita da fare

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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.
Ilario Luisetto
Ilario Luisetto
Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.