Simone Cristicchi, la recensione di “Quando sarai piccola”
Tra i protagonisti di Sanremo 2025 ci sarà anche Simone Cristicchi: ecco la nostra recensione di “Quando sarai piccola”, brano che segna la sua sesta partecipazione in gara al Festival
Torna a Sanremo Simone Cristicchi, lo fa con un pezzo che si intitola “Quando sarai piccola”, scritto e composto con Amara e Nicola Brunialti.
Dopo aver anticipato il nostro giudizio con le consuete pagelle realizzate dopo l’ascolto in anteprima riservato alla stampa, approfondiamo il senso e il suono della canzone.
Simone Cristicchi, la recensione di “Quando sarai piccola”
Simone Cristicchi riesce a toccare le corde più profonde dell’animo in una maniera tanto semplice quanto potente. “Quando sarai piccola” è un brano che, con un’incisività sorprendente, riesce a suscitare un’emozione autentica, capace di commuovere.
Un’idea di bellezza che non ha bisogno di adornamenti, ma che sa parlare direttamente al cuore, in modo diretto e senza fronzoli. La canzone appare come una nuova gemma nel repertorio del cantautore romano, che ci ha abituati a questo genere di emozioni in ambito sanremese.
Cristicchi sembra continuare il cammino tracciato da “Abbi cura di me”, il brano che sei anni fa calcò il palco dell’Ariston. Ma qui, il raffronto con “Ti regalerò una rosa” sorge spontaneo, perché ci troviamo di fronte a una composizione che riesce a toccare le stesse vette emotive.
L’arrangiamento minimalista di “Quando sarai piccola” è un altro dei suoi punti di forza: l’assenza di elementi superflui mette al centro la parola, la sua potenza evocativa. Non ci sono abbellimenti, effetti, né orpelli musicali che distolgano l’attenzione dalla bellezza pura e cruda del testo.
Simone Cristicchi riesce, con una semplicità disarmante, a toccarci lasciando un segno nel profondo. Lo fa parlando di vita, la vita che passa attraverso il rapporto tra genitori e figli, concentrandosi nel momento in cui questi due ruoli si ribaltano e si diventa i genitori dei propri genitori. Chapeaux.