venerdì 22 Novembre 2024

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Sintesi: “Castrocaro? L’occasione che ho sempre sognato” – INTERVISTA

A tu per tu con la giovane cantautrice toscana, alla vigilia della sua partecipazione all’edizione 2021 del Festival di Castrocaro

Si descrive come un vulcano di energie e di emozioni Camilla Giorgia Bernabò, in arte Sintesi, giovane ugola toscana classe 2003 che abbiamo avuto modo di incontrare in occasione della sua partecipazione alla 64esima edizione del Festival di Castrocaro, che sarà trasmessa in prima serata su Rai Due martedì 7 settembre. Approfondiamo la sua conoscenza.

Ciao Camilla, benvenuta. Mancano poche ore alla finalissima del Festival di Castrocaro, come stai esorcizzando questa attesa?

«Sono un po’ agitata, però, in realtà, posso fare finalmente quello che ho sempre sognato: montare sul palco e cantare. Per cui voglio godermela il più possibile, divertirmi e comunicare me stessa».

Astronauta’” è il titolo del brano inedito che presenti in gara, cosa ti ha spinto a scegliere proprio questo pezzo?

«”Astronauta” è un po’ il risultato di tutto ciò che è successo in quarantena, l’ho scritto di getto in pochissimo tempo. Nel momento in cui ho ascoltato l’arrangiamento, il risultato e l’unione tra melodia e testo, ho capito che era il pezzo giusto. Esprime tutto quello che volevo dire in tre minuti, cosa difficilissima perchè non possiedo il dono della sintesi, nonostante il mio nome d’arte (ride, ndr)».

Nel testo affronti i temi della diversità e della normalità, due concetti che se ci pensiamo bene sono molto più simili di quanto possiamo immaginare. Qual è il tuo pensiero a riguardo?

«Sì, sono due aspetti molto simili, proprio perchè siamo tutti diversi tra noi e questo dovrebbe essere un sinonimo della normalità. Questo è il concetto principale della canzone, accompagnato da un contrasto tra leggerezza e pesantezza».

Come cover, invece, cosa hai scelto di portare con te sul palco di Castrocaro?

«Porto “L’isola che non c’è”, un po’ riarrangiata perchè ho cercato di portarla nel mio mondo. Il testo è fantastico, mi ci ritrovo tantissimo, in più è la canzone preferita di mia mamma (sorride, ndr)».

A chi si rivolge oggi la tua musica e a chi ti piacerebbe arrivare in futuro?

«Credo che, oggi come oggi, si ritrovino nelle mie parole soprattutto i giovani. Essendo una ragazza di diciassette anni, non pretendo di arrivare a persone molto più grandi di me. Spero in futuro di poter arrivare a più gente possibile, non mi interessa l’età, il genere o la provenienza. Per me la musica unisce ed è quello che vorrei cercare di fare anch’io, provando a far ritrovare le persone nelle mie parole».

Videointervista a Sintesi | Castrocaro 2021

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.