A tu per tu con la band abruzzese, in uscita con il nuovo singolo intitolato “Vivi a domani“
Si intitola “Vivi a domani” il nuovo singolo dei Sirente, gruppo musicale abruzzese composto da Jonathan Di Felice (voce), Matteo Fontana (batteria) e i fratelli Valerio (chitarra) e Riccardo Giuliani (basso). Approfondiamo la loro conoscenza.
Ciao ragazzi, benvenuti. Partiamo dal vostro singolo di debutto “Vivi a domani”, che sapore ha per voi questo pezzo?
Jonathan: «Un sapore nuovo, sicuramente dolce. Sarà il primo di una lunga serie si spera, ma comunque andrà rimarrà sempre la nostra prima creatura e per questo avrà un posto speciale nel nostro cuore».
Quali riflessioni e quali stati d’animo vi hanno accompagnato durante le fasi di realizzazione del brano?
Riccardo: «Questa canzone è stata scritta pensando a tutte quelle persone che, come me, ogni tanto rischiano di cadere ma trovano sempre qualcosa, o qualcuno che li riprende al volo».
A livello musicale, come siete arrivati a questo tipo di sound?
Matteo: «Credo che sia il risultato degli anni passati a suonare insieme. La coesione che si è creata con il tempo tra di noi si sente perfettamente anche nella nostra musica».
Facciamo un breve salto indietro nel tempo, come vi siete conosciuti e quando avete deciso di mettere in piedi il vostro progetto?
Valerio: «Io e Riccardo conosciamo da quasi 20 anni Jonathan, Matteo è arrivato dopo attraverso conoscenze comuni. Il progetto Sirente è nato dalle ceneri di altri progetti, dove da ognuno dei quali abbiamo imparato qualcosa, ora ci sentiamo pronti e maturi per intraprendere un percorso importante».
Quali ascolti hanno accompagnato e influenzato i vostri rispettivi percorsi?
Riccardo: «In realtà abbiamo gusti ed influenze abbastanza diversi tra di noi, cosa buona in quanto ci consente di sperimentare molto. Sicuramente però il cantautorato italiano, e le influenze brit pop sono comuni a tutti e quattro».
Al netto dell’attuale incertezza dovuta al momento, quali sono i vostri prossimi progetti in cantiere e cosa dobbiamo aspettarci a riguardo?
Matteo: «Cerchiamo di prendere il buono da questa brutta situazione, sfruttarlo per scrivere ed arrangiare nuovi brani che poi, in tempi migliori, suoneremo su un palco… il contatto con il pubblico è senz’altro la cosa che più ci sta mancando».
Per concludere, a chi si rivolge la vostra musica e a chi vi piacerebbe arrivare in futuro?
Jonathan: «Si rivolge a tutti e non importa in che modo. Ci auguriamo, con il tempo, di far parte della vita di più persone possibili, entrando nelle loro orecchie per fargli un pò di compagnia».
Nico Donvito
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