Solchi, parliamo dell’album “Non tutti gli uomini” di Luca Barbarossa

LUCA BARBAROSSA Non tutti gli uomini

Il fascino del vinile, tra scoperte e riscoperte musicali: parliamo di “Non tutti gli uomini” di Luca Barbarossa. A cura di Marco Baroni

In un’era digitale, dove tutto è a portata di clic, il vinile resiste come un simbolo di autenticità, passione per la musica e rimane un oggetto prezioso, capace di raccontare storie attraverso i suoi solchi incisi.

In questa rubrica, Marco Baroni ci guiderà in un viaggio attraverso i solchi di vinili che hanno fatto la storia, esplorando non solo i classici intramontabili, ma anche le gemme nascoste ec he meritano un posto d’onore nelle collezioni degli appassionati.

Ogni settimana, esploreremo insieme dischi leggendari che hanno segnato la musica italiana, tra rarità dimenticate e indiscussi capolavori, riscoprendo il piacere di un ascolto autentico e senza tempo.“Solchi” è il luogo dove la musica torna a vibrare in tutta la sua purezza.

Il nostro viaggio prosegue con “Non tutti gli uomini” di Luca Barbarossa, pubblicato dalla CBS nel 1988.

Solchi, parliamo dell’album “Non tutti gli uomini” di Luca Barbarossa

Il terzo album di Luca Barbarossa fu un vero trionfo. Sul piatto è sempre un piacere sentirlo. È giusto ricordare che Luca Barbarossa, faceva parte di quei cantanti amatissimi dal pubblico in quel periodo, ora che si divide tra musica e radio la percezione per qualche ragazzo/a che magari inciampa tra queste righe sarebbe più che lecita.

A Sanremo già a quel tempo cantava di violenza sulle donne, con “L’amore rubato” che fu un grande successo, una delle prime vere canzoni a parlare di questo tema scottante. Ma il disco tutto, è ancora oggi splendido. “Quartiere” racconta la storia di alcuni ragazzi che sono cresciuti tra strade di paese, con il tempo come sempre giudice supremo. “Da grande” l’ho sempre amata tanto, riassunta con una sola frase “…ti hanno detto che non si piange mai…” un dolce e sognante presagio di quello che il futuro smentirà.

Belle le tue labbra” è una canzone d’amore classica che chiude il lato A. Il singolo di apertura del lato b invece è “Yuppies” che ebbe un grande successo, il racconto della Milano da bere, sul finire di quegli anni ’80 tanto rivoluzionari, la corsa dei giovani al successo in ogni campo con le spalle sempre coperte dei figli di “…quest’Italia… o forse è meglio …quell’Italia…” in coda, ci pensa “Vivo
a portarci sul fondo di questo lavoro, che vide Luca Barbarossa affermarsi come cantautore simbolo di quel periodo, tra canzoni leggere e altre piene di significato e dal sapore appunto, sociale.

Scritto da Marco Baroni
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