Solchi, parliamo di “Due parole” di Carmen Consoli

Il fascino del vinile, tra scoperte e riscoperte musicali: parliamo di “Due parole” di Carmen Consoli. A cura di Marco Baroni

In un’era digitale, dove tutto è a portata di clic, il vinile resiste come un simbolo di autenticità, passione per la musica e rimane un oggetto prezioso, capace di raccontare storie attraverso i suoi solchi incisi.

In questa rubrica, Marco Baroni ci guiderà in un viaggio attraverso i solchi di vinili che hanno fatto la storia, esplorando non solo i classici intramontabili, ma anche le gemme nascoste ec he meritano un posto d’onore nelle collezioni degli appassionati.

Ogni settimana, esploreremo insieme dischi leggendari che hanno segnato la musica italiana, tra rarità dimenticate e indiscussi capolavori, riscoprendo il piacere di un ascolto autentico e senza tempo.“Solchi” è il luogo dove la musica torna a vibrare in tutta la sua purezza.

Il nostro viaggio prosegue con “Due parole” di Carmen Consoli, pubblicato da Polydor nel 1996.

Solchi, parliamo di “Due parole” di Carmen Consoli

Quando uscì Carmen Consoli aveva sul viso un’espressione timida che ben nascondeva quello che invece riusciva a dire nelle sue favolose canzoni. In questo esordio Mario Venuti, suo conterraneo comprare tra i co-autori.

La sanremese “Amore di plastica” rimane tutt’ora meravigliosa. Il crescendo che non esplode mai di “Questa notte una lucciola illumina la mia finestra” da’ spazio all’emotività di “Sulla mia pelle”.

Il futuro della cantantessa prese forma attraverso queste canzoni senza far immaginare le esplosioni di quello che sarebbe stato della sua splendida carriera, e del suo rock, femmina pura. 

Posso essere felice” è una dolce ballata che riflette la mancanza di una certezza, su un violino che accarezza le parole. “Lingua a sonagli” inizia a scaldare gli amplificatori e resta impressa per il suo testo bellissimo. 

Poi, ancora, “La stonato” è una canzone che mi ha sempre fatto morire per la sua meraviglia. “Voleva il mio essere in consiglio, scusa se invece poi ti ho dato un la stonato, mi ha fatto male sai”. 

“La semplicità” è di una bellezza disarmante. Mario Venuti ai cori. Esordio meraviglioso. “Quello che sento” il primo singolo, non ebbe per nulla successo anche se fu il lasciapassare per il Sanremo sopracitato. Carmen Consoli ha creato uno stile, un’attitudine, una via di immaginazione sonora e lirica: la sua. Inimitabile. 

Scritto da Marco Baroni
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