Solchi, parliamo di “La descrizione di un attimo” dei Tiromancino
Il fascino del vinile, tra scoperte e riscoperte musicali: parliamo di “La descrizione di un attimo” dei Tiromancino. A cura di Marco Baroni
In un’era digitale, dove tutto è a portata di clic, il vinile resiste come un simbolo di autenticità, passione per la musica e rimane un oggetto prezioso, capace di raccontare storie attraverso i suoi solchi incisi.
In questa rubrica, Marco Baroni ci guiderà in un viaggio attraverso i solchi di vinili che hanno fatto la storia, esplorando non solo i classici intramontabili, ma anche le gemme nascoste ec he meritano un posto d’onore nelle collezioni degli appassionati.
Ogni settimana, esploreremo insieme dischi leggendari che hanno segnato la musica italiana, tra rarità dimenticate e indiscussi capolavori, riscoprendo il piacere di un ascolto autentico e senza tempo.“Solchi” è il luogo dove la musica torna a vibrare in tutta la sua purezza.
Il nostro viaggio prosegue con “La descrizione di un attimo” dei Tiromancino, pubblicato da EMI nel 2000.
Solchi, parliamo di “La descrizione di un attimo” dei Tiromancino
Questo album sancì il successo commerciale dei Tiromancino, che avevano già all’attivo alcune pubblicazioni e un Festival di Sanremo con “Strade” (proprio da questo disco) che non dimentico mai. Quando nella band c’era ancora Riccardo Sinigallia, questo fu il massimo episodio di riscontro di pubblico.
Brani come la title track, la splendida “Due destini” e altri capolavori come “Muovo le ali di nuovo” e la meravigliosa “L’anima” riuscirono a puntare i riflettori su questo piccolo collettivo di amici che scriveva cose splendide coadiuvate da un attenzione alle sonorità minuziosa e molto a fuoco per il periodo.
Federico Zampaglione al timone del gruppo ha saputo sempre trarre il meglio. Poi il gruppo si è sfasato. Ognuno ha preso la sua strada, proprio come dicevano loro… ri-scopriteli ! Album da annoverare come uno dei migliori del 2000 tra canzone d’autore e ricerca sonora.