Solchi, parliamo di “Nanì e altri racconti” di Pierdavide Carone

Il fascino del vinile, tra scoperte e riscoperte musicali: parliamo di “Nanì e altri racconti” di Pierdavide Carone. A cura di Marco Baroni
In un’era digitale, dove tutto è a portata di clic, il vinile resiste come un simbolo di autenticità, passione per la musica e rimane un oggetto prezioso, capace di raccontare storie attraverso i suoi solchi incisi.
In questa rubrica, Marco Baroni ci guiderà in un viaggio attraverso i solchi di vinili che hanno fatto la storia, esplorando non solo i classici intramontabili, ma anche le gemme nascoste ec he meritano un posto d’onore nelle collezioni degli appassionati.
Ogni settimana, esploreremo insieme dischi leggendari che hanno segnato la musica italiana, tra rarità dimenticate e indiscussi capolavori, riscoprendo il piacere di un ascolto autentico e senza tempo. “Solchi” è il luogo dove la musica torna a vibrare in tutta la sua purezza.
Il nostro viaggio prosegue con “Nanì e altri racconti” di Pierdavide Carone, pubblicato da Sony nel 2012.
Solchi, parliamo di “Nanì e altri racconti” di Pierdavide Carone
Pierdavide Carone è uno dei primi esempi di cantautore uscito da un talent. Cantautore con la chitarra a tracolla per intenderci. Effettivamente per questo ragazzo, non possiamo certo escludere la parola talento, nonostante il passaggio dall’anonimato al successo attraverso la centrifuga televisiva.
In questo caso, a successo raggiunto, grazie anche ad una delle canzoni più sopravvalutate di sempre ovvero “Per tutte le volte che”, vincitrice a Sanremo e cantata da Valerio Scanu ma scritta per nettamente da Pierdavide, riesce a farsi produrre nel tempo un intero album da Lucio Dalla, che ne cura dall’inizio alla fine l’atmosfera sonora, gli arrangiamenti, oltre a cantare e a suonare. Co-firma e dirige l’orchestra anche in “Nanì” presentata a Sanremo nel 2012.
E questo è un disco che resta, Lucio Dalla per un momento a parte. Le canzoni brillano di luce propria, di una scrittura matura per un giovane artista, l’apertura con “Basta così” ci rende al meglio lo stile di Carone, poi arriva “Nanì” ed è poesia e lacrime. Altri episodi splendidi sono “Tra il male e Dio” riflessione matura, e la Dalliana (qui va detto) “Amoreterno”, che restituisce un pizzico di ironia ad un disco piuttosto serioso ma di grande spessore.
Oggi ritroviamo Pierdavide Carone vincitore del programma televisivo “Ora o mai più” condotto da Marco Liorni, dove è in compagnia di altri artisti che per una ragione o per l’altra non hanno saputo mantenere un posto nel mondo della musica “che conta”, pur continuando a farne il perno centrale della loro vita.
Consiglio questo disco perché è splendido, dicendo anche che se il grande Lucio Dalla non fosse volato via dieci giorni dopo la partecipazione a Sanremo con Pierdavide, forse Pierdavide oggi sarebbe in una posizione diversa, forse. La risposta non c’è, ma là si può intuire ascoltato “Nanì e altri racconti”.