Il fascino del vinile, tra scoperte e riscoperte musicali. A cura di Marco Baroni
In un’era digitale, dove tutto è a portata di clic, il vinile resiste come un simbolo di autenticità, passione per la musica e rimane un oggetto prezioso, capace di raccontare storie attraverso i suoi solchi incisi.
In questa rubrica, Marco Baroni ci guiderà in un viaggio attraverso i solchi di vinili che hanno fatto la storia, esplorando non solo i classici intramontabili, ma anche le gemme nascoste ec he meritano un posto d’onore nelle collezioni degli appassionati.
Ogni settimana, esploreremo insieme dischi leggendari che hanno segnato la musica italiana, tra rarità dimenticate e indiscussi capolavori, riscoprendo il piacere di un ascolto autentico e senza tempo. “Solchi” è il luogo dove la musica torna a vibrare in tutta la sua purezza.
Il nostro viaggio prosegue con “Peter Pan” di Enrico Ruggeri, pubblicato dalla CGD nel 1991.
Solchi, parliamo di “Peter Pan” di Enrico Ruggeri
Dopo il grande successo di un disco splendido come “Il Falco e il gabbiano”, Enrico Ruggeri nel 1991 inaugura i suoi fantastici anni ’90 con un ulteriore tassello fondamentale per la sua carriera.
Intriso di rock e raffinatezza, l’album parte con “Tutto subito”, poi arriva “Peter Pan”, una delle storie più belle del mondo, con quella fanciullesca voglia di ritrovare il bambino che c’è in noi, con tutte le sue sfaccettature.
Giusto il tempo di prendere fiato e arriva “Trans”, uno dei primi esperimenti in canzone sul sentirsi sessualmente nel corpo sbagliato, capolavoro di cui riporto queste poche parole: “E vorrei uscire fuori, senza quei rumori di motori respirare la speranza, senza più cliniche straniere che non sanno indovinare chi è nascosto dentro me, se avessi un po’ di vita anch’io vorrei passarla a modo mio con te”.
Si passa velocemente sopra a “Il dubbio” sempre a ritmo di rock con le chitarre del fido Luigi Schiavone, collaboratore di Ruggeri per decenni, per approdare a “Scelte di tempo”, una delle canzoni più belle assieme alla immortale e suggestiva “Prima del temporale”, rimasta nel cuore dei fans.
Ancora una scarica di fulmini con “Piove su noi” e “La band” (racconto della vita in tour) poi il disco letteralmente “Vola via”. Un amore fondamentale per gli ammiratori, figlio di un’ondata cantautorale rock che vedeva Ruggeri più alto locato rispetto a diversi suoi colleghi di quel periodo, con contenuti mai banali e testi importanti. Da avere o come dico spesso, ri-scoprire.
Marco Baroni
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