Il fascino del vinile, tra scoperte e riscoperte musicali. A cura di Marco Baroni
In un’era digitale, dove tutto è a portata di clic, il vinile resiste come un simbolo di autenticità, passione per la musica e rimane un oggetto prezioso, capace di raccontare storie attraverso i suoi solchi incisi.
In questa rubrica, Marco Baroni ci guiderà in un viaggio attraverso i solchi di vinili che hanno fatto la storia, esplorando non solo i classici intramontabili, ma anche le gemme nascoste ec he meritano un posto d’onore nelle collezioni degli appassionati.
Ogni settimana, esploreremo insieme dischi leggendari che hanno segnato la musica italiana, tra rarità dimenticate e indiscussi capolavori, riscoprendo il piacere di un ascolto autentico e senza tempo. “Solchi” è il luogo dove la musica torna a vibrare in tutta la sua purezza.
Il nostro viaggio prosegue con “Pokè Melodrama” di Angelina Mango, pubblicato da Warner Music nel 2024.
Solchi, parliamo di “Pokè Melodrama” di Angelina Mango
Questo è stato l’anno di Angelina Mango. Ha conquistato dopo “Amici” il Festival Di Sanremo, poi le classifiche e le certificazioni. Mica poco per una ragazza con un cognome così pesante. Tolto ogni riferimento al compianto inarrivabile Mango, il cognome pesa meno. Mi spiego meglio.
I figli d’arte di oggi sono diversi. La generazione che li ascolta, non conosce il patrimonio artistico dei genitori, non può oggettivamente paragonarli. E non è nemmeno spinto dagli organi competenti a farlo. Ovviamente è successo ad Angelina, che del padre ha cantato magistralmente “La rondine” durante la serata cover del Festival Di Sanremo, che l’ha poi vista trionfare con “La noia”. Mai più parlato o omaggiato il papà. Nè avuto bisogno di cantarne i successi. Si è trattato di episodi sporadici. Un progetto studiato su di lei.
E via con questo “Pokè Melodrama”. Fortissime la già citata “La noia” e “Melodrama”, singoli di successo, ottimo il featuring con il compagno di management Marco Mengoni in “Uguale a me”, degne di nota anche la fresca “Smile” e “Diamoci una tregua” featuring Bresh, tra i rapper più richiesti, probabilmente la miglior traccia.
“Che t’o dico a fa’“ aveva già dominato le classifiche ben prima dell’uscita del disco ma prende posto in questo piccolo mosaico che in realtà è già il secondo album della ragazza. Angelina Mango ha conquistato tutti, per poi fermare un tour a causa di problemi alla voce e forte stress. Siamo nell’epoca di questi vortici emotivi dove i ragazzi vengono risucchiati e forse non hanno tutti gli strumenti per gestire questo tipo di pressione.
Angelina è solo l’ultimo caso. La macchina dell’industria musicale è pur sempre una macchina, gli esseri umani non sono (ancora) diventati macchine. Per fortuna. In bocca al lupo.
Marco Baroni
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