Solchi, parliamo di “Una lunghissima ombra” di Andrea Laszlo De Simone
                    Il fascino del vinile, tra scoperte e riscoperte musicali: parliamo di “Una lunghissima ombra” di Andrea Laszlo De Simone. A cura di Marco Baroni
In un’era digitale, dove tutto è a portata di clic, il vinile resiste come un simbolo di autenticità, passione per la musica e rimane un oggetto prezioso, capace di raccontare storie attraverso i suoi solchi incisi.
In questa rubrica, Marco Baroni ci guiderà in un viaggio attraverso i solchi di vinili che hanno fatto la storia, esplorando non solo i classici intramontabili, ma anche le gemme nascoste ec he meritano un posto d’onore nelle collezioni degli appassionati.
Ogni settimana, esploreremo insieme dischi leggendari che hanno segnato la musica italiana, tra rarità dimenticate e indiscussi capolavori, riscoprendo il piacere di un ascolto autentico e senza tempo.“Solchi” è il luogo dove la musica torna a vibrare in tutta la sua purezza.
Il nostro viaggio prosegue con “Una lunghissima ombra” di Andrea Laszlo De Simone, pubblicato da Sony nel 2025.
Solchi, parliamo di “Una lunghissima ombra” di Andrea Laszlo De Simone
Capolavoro? Prendete Andrea Laszlo De Simone e pulitegli la voce. Pensatelo con la voce normale. E non trattata (perché è volutamente trattata). E poi togliete tutto quel velo Paoliano che da’ al suo mondo quella …lunghissima ombra… di nostalgia e splendido odore di passato. Rimangono le canzoni. Che sono la cosa che conta di più. In questo concept De Simone canta cose bellissime; come “Pienamente” e la catastrofica e geniale “Un momento migliore”.
La scrittura è semplice ma anche poetica, diretta ma anche astratta. Ci sono momenti di respiro strumentale a dividere questo viaggio sonoro. “Quando” e’ un gioiello nella sua meraviglia e “Aspetterò” tra l’incantesimo musicale di metafore e verità. Il disco è suonato divinamente e a parte un paio di intarsi elettronici e’ tutto un solco di archi e chitarre leggere, su ritmiche al servizio delle canzoni. Il tutto condito da una dose precisa e mai scontata di equilibrio.
Ce ne fosse. Ho letto che si è sempre scritto di questo artista come “il caso” De Simone. Ragazzi, nessun caso. Un po’ di furbizia, un mondo di cose da raccontare con semplicità e poi su… le canzoni. Non è proprio un caso, ne’ un alieno. E’ solo molto bravo. Suona strano? Capolavoro.