venerdì 22 Novembre 2024

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Soniko: “La musica è per me una compagna insostituibile” – INTERVISTA

A tu per tu con il giovane cantautore veneto, in uscita con il singolo “Baila caliente (Ti chiamo summer perché)

A un anno di distanza dalla nostra precedente chiacchierata, ritroviamo Niccolò Cervellin, meglio conosciuto con lo pseudonimo di Soniko, artista classe 2001 in uscita con il singolo “Baila caliente (Ti chiamo summer perché ”, disponibile in rotazione radiofonica e negli store digitali a partire dallo scorso 10 luglio.

Ciao Niccolò, bentrovato. Partiamo dal tuo singolo “Baila caliente (Ti chiamo summer perché)”, che sapore ha per te questo pezzo?

«Questo singolo per me ha un sapore estivo, latino ed è completamente diverso dai singoli precedenti. E, nonostante sia un lavoro inedito, fortunatamente sta avendo un buon riscontro».

Quali pensieri e quali stati d’animo ti hanno accompagnato durante la fase di composizione di questo pezzo?

«I pensieri sono stati tanti. Nonostante il progetto nasca un anno fa le rifiniture sono state fatte durante la quarantena, periodo in cui i mezzi erano molto limitati. Avevo molta ansia e non sempre sono riuscito ad essere positivo. Adesso però, grazie ai risultati ottenuti, sono più tranquillo».

C’è una frase che, secondo te, rappresenta e sintetizza al meglio il senso dell’intera canzone?

«Non c’è una frase che riesca a sintetizzare il singolo ma piuttosto un momento: le discoteche sono un luogo di socializzazione e, a volte, da una semplice chiaccherata può nascere qualcosa di più».

Come ti sei trovato a collaborare con i producer Dj Matrix e Matt Joe?

«Io e Dj Matrix siamo amici da tempo. E’ partito tutto un anno fa dalla semplice idea di fare il feat di “FunkyZarro” con Dj Matrix presente in “Musica da giostra vol.7”. Da qui, la volontà di realizzare qualcosa in più che poi si è concretizzato in “Baila Caliente”».

A livello narrativo, cosa aggiungono le immagini del videoclip diretto da Tommaso Puleo ed Elia Menon?

«In realtà il video non aggiunge niente a livello narrativo, bensì ha l’obiettivo di descrivere quanto cantato nel singolo».

Che ruolo gioca la musica nel tuo quotidiano?

«Io di musica mi nutro tutte le notti, per me è una compagna insostituibile. Potrei smettere di cantare ma non potrei mai smettere di ascoltarla».

Da ascoltatore, tendi a cibarti di un genere in particolare oppure ti reputi abbastanza onnivoro?

«Mi reputo onnivoro. Senz’altro rimane fondamentale la mia passione per il rock (in particolare quello italiano) ma ascolto anche hip-hop, musica latina, dance e metal».

Qual è l’aspetto che più ti affascina nella fase di composizione di un brano?

«Banalmente ciò che mi affascina di più è la musica con la quale riesco a giocare molto. Il testo invece, viene abbastanza spontaneo».

Come hai vissuto il lockdown e con quale spirito stai affrontando questa ripartenza?

«Durante il periodo di lockdown sono stato piuttosto impegnato in quanto, nonostante i mezzi fossero limitati, avevo in preparazione tre brani da far uscire. Ma, a parte questo, è stato un periodo tanto sofferto nonostante cercassi di evadere mentalmente con la musica».

Al netto dell’attuale confusione dovuta al momento storico, quali sono i tuoi prossimi progetti in cantiere?

«Adesso, mi sto concentrando sul progetto del 1 agosto, data in cui mi esibirò live al Miss Grand Prix e Mister Italia 2020 (Pescara) e dove punterò a fare il meglio. Intanto, sto cercando la strada giusta per fare uscire un singolo ancora più forte di “Baila Caliente”».

Per concludere, a chi si rivolge oggi la tua musica e a chi ti piacerebbe arrivare in futuro?

«La mia musica ha l’obiettivo di rivolgersi ad un pubblico giovane e festaiolo (il target è generalmente dagli 11 ai 25 anni) ma questo non significa che non ci sia un pubblico anche più maturo che possa ascoltare i miei brani. Nel futuro mi piacerebbe arrivare a “consolidare” una fetta di pubblico; quindi non attirare sempre e necessariamente persone nuove bensì creare una sorta di “fan club” che mi ascolti sempre e mi sostenga. In realtà, ho già diversi fan, ma l’auspicio è quello di andare a costruire qualcosa di più grande e forte».

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.