domenica 20 Ottobre 2024

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“Stelle cadenti”, Lola Ponce e l’arte di barcamenarsi tra sogno e realtà – RECENSIONE

Analisi di “Stelle cadenti”, il nuovo singolo di Lola Ponce disponibile anche nella versione spagnola “Estrellas fugaces”

Un titolo che è tutto un programma: “Stelle cadenti”, il singolo con cui Lola Ponce torna a produrre musica in Italia, disponibile da venerdì 18 ottobre per Dischi dei Sognatori / Ada Music Italy). Il brano, scritto da Tony Maiello, Marco Rettani, Enrico Palmosi, Sabatino Salvati e dalla stessa artista argentina, anticipa l’uscita dell’album di prossima pubblicazione.

Si tratta di una canzone che riassume il senso e la bellezza della nostra esistenza. Un invito a brillare di luce propria, senza risparmiarsi, ad abbandonare le sovrastrutture per recuperare quella sana voglia di meraviglia, quell’incanto, quello stupore che scandisce le giornate di ogni bambino. Tornare a sognare a occhi aperti per rendersi conto che i desideri non si avverano soltanto nelle fiabe, e che non serve sfregare una lampada magica o piantare per terra dei fagioli, ma è con il nostro atteggiamento positivo che riusciamo a scrivere ogni nostro singolo giorno la nostra piccola favola.

In tal senso, “Stelle cadenti” è una ballata che non solo celebra i sogni, ma ci esorta a viverli con audacia, perché la mente è lo scrigno della nostra fantasia, e avere fiducia che le cose possano accadere può rappresentare il grimaldello per scassinare le scocciature ed evadere dalle paranoie che, oggigiorno, la società produce in quantità industriale, senza nemmeno lasciarci il tempo di prestare attenzione a una poesia, al rumore delle onde del mare, a un sorriso o a un piccolo gesto d’amore.

Il testo è un viaggio emotivo attraverso le esperienze che ci definiscono: “Siamo i passi nella notte, gli amori per la strada, le frasi mai risolte”. Qui Lola Ponce cattura l’essenza dell’esistenza umana: i piccoli gesti quotidiani, i sogni sepolti, e il desiderio di lasciare un segno nel mondo. Ogni verso è carico di significato, ricordandoci che siamo tutti parte di un grande disegno, di una costellazione di esperienze e relazioni.

La ripetizione del ritornello, “Siamo stelle cadenti, nati per lasciare il segno in mezzo a questo cielo spento”, ci ricorda che la vita è breve e che ogni istante va vissuto intensamente. Non dobbiamo avere paura di “cadere lontano”, poiché ogni virata o persino un inciampo possono rappresentare l’inizio di qualcosa di nuovo. È un messaggio di incoraggiamento, l’esortazione a non abbandonare mai i propri sogni, anche quando tutto sembra andarci contro.

Insomma, un pezzo altamente evocativo che mette in risalto le doti interpretative di Lola Ponce, tra vita vissuta e vita teatrale. Più Lola che Esmeralda verrebbe da dire, ma con la stessa intensità e passione che hanno caratterizzato ogni sua performance sul palco, grazie alle esperienze affrontate sia in prima persona che attraverso i personaggi a cui ha saputo dare voce, donne sempre forti e grintose. In “Stelle cadenti”, l’invito è quello di riprendere in mano le redini dei nostri sogni, alzando gli occhi al cielo per poi perdersi nell’infinito della volta celeste.

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.