Storie di Musica: De André & PFM, il concerto che cambiò l’Italia

Viaggi tra note e curiosità, alla scoperta dei protagonisti e delle opere della scena musicale nazionale e non solo. A cura di Caravaggio
Benvenuti a “Storie di musica“, una rubrica ideata e realizzata del cantautore Caravaggio, dove ogni settimana ci immergeremo nelle pieghe più affascinanti della scena musicale, italiana e internazionale.
Aneddoti sorprendenti, retroscena inediti e curiosità sui grandi protagonisti vi accompagneranno in un viaggio tra le note di opere immortali e le parole degli artisti che hanno lasciato un segno indelebile nella storia dell’arte canora.
Preparatevi a scoprire la musica da un punto di vista nuovo, svelando storie che pochi conoscono, ma che meritano di essere raccontate e scoperte.
De André & PFM, il concerto che cambiò l’Italia
Ma è vero che i capolavori nascono dagli opposti? Tutto inizia con una cena. È il 1978. Franz Di Cioccio, batterista della PFM, si alza e lancia una provocazione: “Fabrizio, e se facessimo un tour insieme?”.
De André lo guarda in silenzio. È abituato a suonare chitarra e voce e poco altro. Quel mondo rock gli sembra distante. Ma l’idea lo stimola. Dopo una lunga pausa, sorride e dice: “Belìn, se è davvero così pericoloso… allora io lo faccio!”
Le prove sono difficili. Tra band e cantautore si creano tensioni. “Fabrizio o lo amavi, o lo odiavi”, dirà Di Cioccio. Ma da quelle scintille nasce qualcosa di unico. Il 21 dicembre 1978, a Forlì, il pubblico assiste a un miracolo: il poeta e la band.
Le canzoni cambiano pelle. “Bocca di rosa” si apre acustica e sospesa. “Andrea” è un vortice emozionale. “Amico fragile” esplode in un assolo magico. Il pescatore si accende con un riff diventato leggenda. Il pubblico è in estasi.
Il disco che uscirà diventa un classico. Ma quell’incontro tra poesia e rock durò solo una stagione. Un’unione che non si ripeterà mai più.