Viaggi tra note e curiosità, alla scoperta dei protagonisti e delle opere della scena musicale nazionale e non solo. A cura di Caravaggio
Benvenuti a “Storie di musica“, una rubrica ideata e realizzata del cantautore Caravaggio, dove ogni settimana ci immergeremo nelle pieghe più affascinanti della scena musicale, italiana e internazionale.
Aneddoti sorprendenti, retroscena inediti e curiosità sui grandi protagonisti vi accompagneranno in un viaggio tra le note di opere immortali e le parole degli artisti che hanno lasciato un segno indelebile nella storia dell’arte canora.
Preparatevi a scoprire la musica da un punto di vista nuovo, svelando storie che pochi conoscono, ma che meritano di essere raccontate e scoperte.
Storie di Musica: De Gregori e Dalla, la repubblica delle banane
È il 1979: l’Italia vive l’orrore del terrorismo, degli omicidi politici e delle stragi di stato. I concerti di massa non si organizzano più, demoliti da anni di contestazioni, in un Paese bloccato dalla paura. Ci si chiede se e come la musica possa ritrovare il coraggio del richiamo alle grandi adunate.
Poi accade un fatto singolare; durante l’estate di quell’anno, Francesco De Gregori e Lucio Dalla, due cantautori, ma soprattutto due amici riempiono gli stadi italiani e così il tour di “Banana Republic” entra nella storia.
I due cantanti dividono lo show a metà, cantando insieme ognuno le canzoni dell’altro. Lo spettacolo è un soffio di leggerezza dopo il piombo del passato recente; una festa popolare, attesa, che vuole lasciarsi alle spalle un decennio di terribili derive, volgendo lo sguardo verso una nuova libertà.
Lo spirito di fondo del tour risulta chiaro: non reinterpretare semplicemente canzoni a due voci, bensì condividere, creando insieme un’atmosfera aggregante. Tutto questo raggiunge il suo apice nei brani iconici “Cosa sarà” e “Ma come fanno i marinai”, perle del cantautorato italiano scritte a quattro mani da due ispiratissimi De Gregori e Dalla.
“Banana Republic” è anche un album che nasce contemporaneamente al tour e che rappresenta per sempre il simbolo della nuova stagione dei grandi concerti negli stadi ma anche uno straordinario esempio di condivisione artistica.
Visualizza questo post su Instagram